Il film è uscito nelle sale il 19 novembre 2015. Ma “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini è un’opera cinematografica che, per sua natura, si presta benissimo a essere fatta in teatro, proprio per la struttura con la quale è stata pensata, ossia una sorta di commedia degli equivoci che coinvolge due coppie molto diverse tra loro. E così, dopo svariate prove per il film, lo stesso regista si è reso conto che il materiale a disposizione era talmente vasto e prezioso che buttarlo sarebbe stato un peccato. Così esordisce Sergio Rubini nel suo spettacolo “Provando…dobbiamo parlare”, andato in scena al Teatro Il Celebrazioni di Bologna che come dice il titolo, riprende le prove del suo ultimo lavoro cinematografico e lo traspone in teatro.
L’ambiente ovviamente è più piccolo, ed è proprio nel microcosmo del palcoscenico che il regista ha ricreato tutti i locali necessari per lo sviluppo di questa storia che si dipana in una notte. Siamo nella casa di due una coppia di scrittori, si vede il salone, una piccola cucina e nel proscenio il balcone. Dietro invece s’intravede, separata da un velatino, la camera da letto e il bagno.
Dopo la premessa nella quale Rubini spiega che assisteremo alle prove del film entrano in scena tutti gli attori: Fabrizio Bentivoglio, Michela Cescon, Isabella Ragonese, Sergio Rubini. In realtà questa sorta di metateatro nel quale Rubini vuole inserire lo spettatore, non si percepisce molto, se non all’inizio perché esplicitato e nei pochi momenti in cui entra l’aiuto regia. Per il resto lo spettacolo prosegue liscio, senza nessun intoppo. Gli attori sono brillanti e il ritmo del racconto incalza sempre di più fino ad arrivare all’inaspettato finale, in cui le premesse del racconto vengono completamente scardinate per arrivare a un esito completamente diverso da quello che ci si aspetta.
In scena ci sono due coppie, la prima formata da Isabella Raganose e Sergio Rubini con una visione dell’amore un po’ radical e progressista, che preferiscono la convivenza al matrimonio e che vivono l’amore come comunione d’idee e intenti; dall’altra parte invece, la coppia formata da Fabrizio Bentivoglio e Michela Cescon rappresenta la tipica famiglia della ricca borghesia romana, conformista e benestante, il cui rapporto è fondato esclusivamente da interessi economici che cementano la relazione molto più dei sentimenti. Il titolo dello spettacolo “Dobbiamo parlare” è una di quelle affermazioni che non promettono mai niente di buono, sia nelle relazioni sentimentali che in amicizia. Ed è proprio questa frase il preludio a una serie d’intrecci sia tra le coppie coinvolte sia nell’equilibrio dell’amicizia che le lega, in un crescendo di equivoci, malintesi, verità nascoste e nevrosi che, man mano che il racconto incalza, escono fuori e tratteggiano i personaggi, facendoli risultare, alla fine, un po’ diversi da come li si era immaginati.
Sergio Rubini mette in scena una pièce, ironica, brillante, sarcastica, capace di scardinare la superficie per rivelare il torbido. L’intreccio non è dei più originali, perché diverse volte si è visto, sia a teatro sia al cinema, situazioni del genere. È anche vero però, che la capacità attoriale dei protagonisti riesce a dare quel tocco in più alla pièce, rendendola molto divertente. Alla fine non si esce con l’amaro in bocca, non si esce con una riflessione, un pensiero. Però si esce da uno spettacolo nel quale si è riso e ci si è divertiti molto e, alcune volte, questo è sufficiente.