Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone John Steinbeck. È questo l’incipit sulla locandina che presenta questo spettacolo che vede sul palco Eugenio Allegri ed un gruppo di ragazze scatenate: Les Nuages Ensemble. In teoria c’è un attore che legge, in questo caso uno molto conosciuto da queste parti (in qualità di ex direttore del Teatro Fassino e noto al grande pubblico soprattutto per “Novecento”, spettacolo scritto da Baricco e diretto da Vacis circa 23 anni fa che ancora viene replicato), ed un gruppo musicale che dovrebbe accompagnarlo con note e canzoni entrando nelle letture direttamente o indirettamente ma comunque come supporto. In realtà avviene molto di più, e spesso è l’attore che si trova a rincorrere le musiciste per inserirsi in un dialogo con il pubblico che prende strade e sentieri nuovi. Andiamo con ordine: Les Nuages Ensemble sono Annarita Crescente, Lucia Marino, Alessandra Osella ed Elisabetta Bosio, quattro belle e davvero brave ragazze.
“Les Nuages Ensemble sono nate nel 2007. Tutte diplomate in Conservatorio e con una solida formazione classica si divertono a raccontare in musica lo straordinario patrimonio culturale delle popolazioni ebraiche erranti nei secoli attraverso le terre del Centro e dell’Est Europa.
Ad oggi Les Nuages Ensemble sono state applaudite nei più diversi contesti (Festival di musica etnica, Festival di musica classica, spettacoli ed happening teatrali, reading, lezioni-concerto, busker festival, feste di matrimonio e bar mizvah, vernissage), trovando puntuali apprezzamenti per la loro musica, per la loro immagine. E per la straordinaria capacità comunicativa. Gli studi svolti presso il Conservatorio Charles Munch di Parigi dove hanno preso parte a un corso di specializzazione in musica klezmer, sono stati elemento fondante nella decisione di creare un gruppo di sole donne volto a incrementare la presenza femminile in un ambito musicale ancora frequentato quasi esclusivamente da uomini.”
Anche fisicamente creavano sul palco scenografie ed immagini che ci portavano in luoghi e spazi davvero attinenti al tema del viaggio, sia per i continui cambi di vestito e sia per l’uso dinamico degli strumenti (due violini, un contrabbasso, una fisarmonica ed un clarinetto). Interessante la capacità auto-ironica di Allegri, che con gilet troppo stretti che accentuavano l’epa e con passi di danza impacciati, creavano l’immagine del viaggiatore che più ci piace: “il sognatore”. Colui che anela a luoghi magici e vorrebbe avventure di tutti i tipi ma che trova, soprattutto nella letteratura, risposte e appagamento.
Si legge Miller, Cervantes, Kerouac, Soldati, Chatwin, Le Clèzio, McCarthy e le musiche sono Klezmer, Tango, suoni Berberi e Mediorientali, ed il pubblico segue, segue il tempo con i battiti delle mani e con il cuore. Ci troviamo tutti a bere tè verde sotto una tenda sahariana oppure in treno, ad aspettare le gallerie dei Giovi fra Torino e Genova, siamo in Sud America o in un campo di zingari, a seguire le antiche regole di chi non si vuole piegare ad un vita stanziale. Nel dopo spettacolo c’è stato il consueto incontro con gli attori, momento in cui si chiacchiera di ciò a cui abbiamo assistito, le luci vengono accese e chi desidera può già andarsene. Anche questa volta nessuno si è alzato e tutti abbiamo ascoltato la genesi di quello che abbiamo visto e si scopre che lo spettacolo è nato 6 anni prima, proprio in questo teatro, ed è stato replicato solo 6 volte. Peccato. Gli applausi finali dicevano proprio questo.
“L’inquietudine dei sensi che domina l’intero viaggio si placa infine grazie all’armonia del cosmo; laddove ogni percorso è fine e nuovo inizio.”
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DI SUONI E D’ASFALTO
Con Eugenio Allegri, Annarita Crescente, Lucia Marino, Alessandra Osella, Elisabetta Bosio
Produzione: Nidodiragno Sanremo-Torino
Messa in scena: Eugenio Allegri
Consulenza letteraria: Giuseppe Conte
Disegno luci: Alessandro Bigatti
Costumi ed allestimenti scenici: Lucia Giorgio
Allestimento musicale e arrangiamenti: Les Nuages Ensemble