Narrazioni e contaminazioni: spettacolo, musica, reading, prosa, teatro canzone e comicità, un intreccio tra parole e musica per il primo Festival Talkin’ Menotti a cura di Tieffe Teatro Milano, programmato dal 12 gennaio al 28 febbraio al Teatro Verdi e al Teatro Menotti. 10 spettacoli per 20 alzate di sipario, 30 ospiti di prestigio sulla scena tra attori e musicisti, da Romina Mondello a Ezio Guaitamacchi, da Alberto Patrucco a Gianni Biondillo, da Paolo Pasi a Syria, senza dimenticare la prosa con un acuto autore e regista come Fausto Paravidino.
Prosegue, quindi, come già annunciato, nella nuova stagione la sinergia tra due teatri di forte connotazione sul territorio e si arricchisce di progettualità e contenuti, oltre alla ricca e articolata stagione per l’infanzia, i ragazzi e le famiglie che il Teatro del Buratto organizza al Teatro Menotti fino ad aprile 2017 con un ampio panorama di proposte delle compagnie più qualificate del settore.
Il teatro è soprattutto un luogo, dove si ascoltano e si raccontano storie. È un luogo dove, magicamente, le parole si trasformano, prendono forma, peso, colore e suono diverso, riescono ad entrare direttamente nella testa e nel cuore di chi ascolta, senza filtri e senza deroghe. Occorre una buona storia e qualcuno che la sappia raccontare, restituendo curiosità e passione. Storia e storie, quindi, per un festival variegato, come nella cifra di Tieffe Teatro, studiato proprio per combinare il repertorio della prosa con incursioni teatrali di protagonisti della scena culturale italiana, con la musica, con la letteratura, con la poesia e con spettacoli adatti a sperimentare nuovi percorsi, nuovi linguaggi e stili diversi, in grado di appassionare il pubblico affezionato e di attrarne di nuovo, capace di tessere relazioni tra le persone, avvicinando le generazioni con uno sguardo di attenzione alle nuove scene.
“È da tempo che cerchiamo una definizione nel non definibile, una struttura a ciò che non è strutturato, un contenitore aperto nei quattro lati. – afferma Emilio Russo, Direttore Artistico del Teatro Menotti – Tutto questo e molto altro si trova nel progetto di un festival, che diventa più che altro una festa, alla quale sono invitati tutti quelli che pensano che il teatro sia anche un luogo, privilegiato, molto privilegiato, dove ricercare strade artistiche ed espressive differenti, tirare fuori dai cassetti idee mai realizzate, storie mai raccontate. Insomma dimenticarsi del consueto ed accettare di camminare sul filo del possibile. È anche quello che da tempo rappresenta una parte sempre più evidente ed ingombrante del nostro fare e pensare teatro e che ora grazie a questo primo Festival delle narrazioni e contaminazioni proviamo a costruire in un appuntamento che ci auguriamo possa avere una lunga vita futura. Abbiamo scelto il titolo Talkin’ Menotti proprio per sottolineare l’andamento di un lungo blues in un intreccio tra parole e musica in libertà. Le proposte si alterneranno al Teatro Verdi e al Teatro Menotti, ma non sono affatto escluse altre sorprese…”
Il festival si inaugura al Teatro Verdi dal 12 al 15 gennaio con Romina Mondello e il suo struggente Amami o cado, in cui il teatro si fa narrazione; prosegue il 20 e il 21 gennaio con Ezio Guaitamacchi e il suo omaggio appassionato a David Bowie, ad un anno dalla scomparsa, Bowie, l’uomo delle stelle (Teatro Verdi). A grande richiesta di pubblico torna dal 25 al 27 gennaio Gabriella Greison, fisica, scrittrice, giornalista e narratrice di incredibili racconti scientifici, con il suo 1927, Monologo Quantistico (Teatro Verdi), diretto da Emilio Russo, un viaggio tra i fisici del ventesimo secolo e le scoperte sulla fisica quantistica.
Acrobati della parola, come Roberto Mercadini e Alberto Patrucco, tra la satira e la visione di una società contemporanea normalmente assurda, sono protagonisti della scena al Teatro Verdi: il primo il 29 gennaio con Fuoco nero su fuoco bianco, un viaggio fra gli infiniti possibili dentro la Bibbia; il secondo il 2 e il 3 febbraio con C’era una Svolta, un lungo viaggio nel tempo, complici musiche senza tempo, in uno spassoso spettacolo che ci afferra per mano e ci trasporta dal pentagramma di un vecchio spartito col disincanto di una feroce ironia.
Ancora protagonisti al Teatro Verdi un autore di best sellers come Gianni Biondillo e le ballate quotidiane di Paolo Pasi e il suo giornalismo di frontiera: il primo per la prima volta sul palco il 4 febbraio con un viaggio a ritroso nella Milano Futurista, raccontato in Come sugli alberi le foglie; il secondo il 5 febbraio con il suo reading musicale Lettere dal futuro.
I riflettori del Teatro Menotti si accedono dal 21 al 23 febbraio con Souper, gustosa e attuale commedia scritta da Federec Molnàr nel 1930, di cui Fausto Paravidino, che ha curato l’adattamento e la regia, sottolinea l’incisività e l’ironia, dirigendo la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Il 24 e il 25 febbraio uno storyteller fra i più appassionati della straordinaria stagione della musica pop, Massimo Cotto, con il suo Rock Bazar (Teatro Menotti), che da trasmissione di grande successo su Virgin Radio è diventato uno spettacolo teatrale. Accompagnato sul palco da una straordinaria incantautrice come Cristina Donà, lo spettacolo è un modo divertente, e non blasfemo, per ricordare che la musica ha scritto un suo vangelo, ovviamente con la minuscola. Accanto alla parola, sottobraccio ai racconti, interviene la musica, per fare in modo che le storie abbiano la loro colonna sonora suonata dal vivo.
Chiude il 28 febbraio Talkin’ Menotti una cantante di grande fama ed impatto mediatico come Syria, qui in versione teatro-canzone con il suo Bellissime, scritto con Luca De Gennaro (direttore artistico di Mtv Italia oltre che deejay, speaker, scrittore, giornalista e docente universitario), un suo personale percorso tra note e parole all’interno della musica femminile italiana.