di Tiziano Scarpa
con Emanuele Arrigazzi
produzione La Casa degli Alfieri
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Groppi d’amore nella scuraglia mette in scena la saga comica e poetica di Scatorchio, che per fare dispetto al suo rivale in amore aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti.
Il sindaco approva, gli abitanti si oppongono. Durante una manifestazione di piazza, la rivalità fra i due uomini innamorati della stessa donna, di fatto, cambia i destini generali.
La vicenda, tratta dall’omonimo libro di Scarpa pubblicato nel 2005, si svolge oggi, in un paesino dell’Italia meridionale.
Scatorchio, l’uomo che ci racconta questa storia, parla volentieri con tutti gli esseri dell’universo: da Gesù, agli uomini, agli animali. E lo fa in una lingua prodigiosa e originalissima, che riesce a tenere insieme il sublime e il comico.
In questo monologo affollato di voci ci sono tanti personaggi vivacissimi: Sirocchia, Cicerchio, la vidova Capecchia, lu nonnio, lu sindoco, lu prete, li arabacci sfedeli, lu menistro de l’Iggene, Pruscilla.
Il ritmo è scandito da stralunati intermezzi in cui il protagonista incontra gli animali del paese, dando forma a un bestiario di figure indimenticabili: lu cane canaglio, lu rundenello, lu surcio pantecano, lu gabbianozzo. Tutti vivono una pena dello spirito, ciascuno di loro impersona una speciale forma di disperazione e di nevrosi.
Una naturale freschezza pervade le pagine di questo testo, una felicità d’espressione che ritrae la contemporaneità affondando le radici nei vari strati storici della nostra lingua.
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Nota di Tiziano Scarpa
Emanuele Arrigazzi è uno Scatorchio irresistibile. Si immerge nei larghi pantaloni della sua maschilità e la rende umanissima. Travolgente e impetuoso, Emanuele-Scatorchio fa spalancare le risate degli spettatori e le conficca nelle profondità della commozione.
Emanuele riesce a rendere tutto così naturale!, come se la cialtroneria e la sgangheratezza di Scatorchio venissero fuori spontaneamente. In realtà è l’artista-attore che le ottiene con la sua raffinatezza, e attingendo a quella parte selvaggia dell’animo maschile che abbiamo tutti, ma che ci dicono sia meglio non tirare fuori.
La maestria da grande attore si vede anche in questo: Emanuele spesso lascia che sia Scatorchio a recitare, cede a lui il compito di imitare tutti gli altri personaggi: e così il nonno, la vedova Capecchia, il sindaco, il prete, l’amata Sirocchia, il rivale Cicerchio e tutti gli altri, sono impersonati dal protagonista più che dall’attore; hai l’impressione che sia direttamente Scatorchio a presentarteli. In questo modo l’immersione nel racconto è ancora più intensa, il coinvolgimento è potente, e questa storia arriva al pubblico con una forza moltiplicata.
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da martedì 17 a domenica 22 gennaio 2017
orari spettacoli:
martedì, mercoledì, venerdì e sabato: 20.30
giovedì: 19.30
domenica: 17
lunedì: riposo
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biglietti:
euro 18,00; 15,00; 10,00; 9,00
giovedì biglietto unico euro 10,00
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per prenotare:
02 6420761
info@teatrodellacooperativa.it
www.teatrodellacooperativa.it
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biglietteria:
dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19
sabato: dalle 18 alle 20 (solo nei giorni di replica)
domenica: dalle 15 alle 16.30 (solo nei giorni di replica)
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Teatro della Cooperativa
via Hermada, 8 20162 Milano
tel. 02.6420761 – www.teatrodellacooperativa.it