Quando nel 1891 Pëtr Il’ič Čajkovskij cominciò a scrivere la musica per quello che sarebbe diventato uno dei balletti classici più amati ed eseguiti di sempre, non immaginava certo che qualcuno, più di un secolo dopo, avrebbe pensato di trasformare il palcoscenico in una pista di pattinaggio su ghiaccio e dotare i ballerini di pattini affilati per compiere acrobazie sfidando la forza di gravità.
Eppure, stando a quello che abbiamo visto al Teatro Arcimboldi di Milano, l’operazione ha funzionato. Naturalmente siamo lontani dall’idea classica che abbiamo di questo balletto, perché i pattini cambiano il senso stesso della danza e lo trasformano in qualcosa di diverso ma, senza ogni dubbio, godibile e apprezzabile in egual misura.
Tony Mercer, direttore artistico della Compagnia internazionale di danza su ghiaccio The Imperial Ice Stars e regista di questo Schiaccianoci on Ice, ha costruito uno spettacolo che funziona dall’inizio alla fine, alternando momenti più didascalici e funzionali al balletto a momenti acrobatici, complesse coreografie e aggraziati passi a due (ai quali siamo più abituati nel pattinaggio artistico), eseguiti sempre con grande maestria da tutto il cast.
Certo, chi si aspetta la magia del più classico balletto natalizio resterà probabilmente un po’ deluso, ma è davvero impossibile non provare un senso di meraviglia di fronte alla grazia e alle capacità acrobatiche messe in scena da ben 26 pattinatori professionisti, tutti campioni olimpici o mondiali.
In particolare tra tutti spiccano i due protagonisti, che hanno dimostrato un affiatamento incredibile, coordinando alla perfezione ogni movimento e regalando al pubblico sinceri momenti di stupore e ammirazione.
Unica pecca delle splendide coreografie di Evgeny Platov e Maxim Staviski, i momenti di assieme del primo atto, dove la presenza di troppe figure sul palco ha creato spesso un senso di confusione, rendendo difficile il focalizzarsi dell’attenzione e la comprensione esatta di quanto stesse avvenendo sulla pista ghiacciata di 256 mq allestita sul palco.
Nonostante questo piccolo problema che forse potrà essere risolto nei teatri più grandi o nelle recite future, comunque, il risultato generale è assolutamente godibile e artisticamente di grande valore.
Diversi applausi a scena aperta e ovazioni scroscianti a fine spettacolo da un pubblico purtroppo non così folto.
Il ricavato della serata inaugurale del 17 gennaio, a cui si riferisce questa recensione, è stato devoluto a sostegno dell’associazione Fondazione Progetto Arca onlus che si occupa da 22 anni delle persone senza fissa dimora a Milano e in tutta Italia, fornendo assistenza, posti letto, pasti caldi e progetti di reinserimento sociale.
È possibile donare un pasto caldo e un letto ad un senzatetto inviando un SMS al 45529.