L’inconsistenza della fedeltà amorosa, l’ebbrezza del corteggiamento e della seduzione, la girandola amorosa fra due giovani coppie, ma soprattutto la storia di una crescita e della scoperta della propria identità sono al centro del Così fan tutte o La scuola degli amanti, terzo e ultimo capolavoro della trilogia Mozart-Da Ponte composto fra il 1789 e il 1790 che debutta mercoledì 18 gennaio (ore 19.30) al Costanzi di Roma
Il nuovo allestimento, proposto in forma integrale (rarissimo eseguito così) porta la firma dell’inglese Graham Vick, che torna al Costanzi dopo il successo del Mahagonny comunista di Weill “comunista” dell’ottobre 2015 e inaugura così a Roma la trilogia mozartiana, cui seguiranno nelle prossime due stagioni il Don Giovanni e Le Nozze di Figaro, ma sembra che catalizzare l’attenzione sarà la presenza di una donna, il giovane Maestro Speranza Scappucci,che debutta sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.
Sarà lei, dopo i successi internazionali che l’hanno vista protagonista anche a Vienna e già come maestro collaboratore a Roma, a dirigere la raffinatissima musica mozartiana nel nuovo, atteso allestimento del maestro Vick che propone il gioco della dicotomia simmetrica delle coppie ricusando ogni accusa di misogonia, di cui l’opera è stata bersaglio per molto tempo.
“Questo è il mio debutto più emozionante dell’anno nonostante abbia diretto a Vienna – esordisce il Maestro Speranza Scappucci – Roma è la mia città, è qui che ho visto la mia prima opera, La sonnambula di Bellini, è qui che ho studiato, al Conservatorio di Santa Cecilia prima di continuare a studiare e specializzarmi negli Stati Uniti. Insieme al cast abbiamo lavorato molto per scovare e trovare la connessione fra le parole e la musica nella più oscura delle opere della trilogia Mozart-DaPonte. Il Don Giovanni è dirompente, Le nozze di Figaro è all’insegna dell’eleganza, ma qui la psicologia dei personaggi sostenuta dalla musica resta sempre molto misteriosa.
E anche se ho già diretto Così fan tutte ci sono sempre nuovi dettagli da scoprire: è un capolavoro, un’opera di vasta e profonda umanità, che contiene tutta la gamma dei nostri sentimenti: rabbia, amore, perdono, senso di colpa, gelosia tra amanti e tra amici, pentimento e a cui cerco di dare una lettura fresca della musica partendo dalle parole. Qui la la fusione tra musica e parole, è perfetta ed è fondamentale capire i doppi e i tripli significati del libretto”.
L’allestimento, con le scene e i costumi di Samal Blak, sarà di tipo moderno perché secondo Graham Vick “anche il Settecento di Mozart era moderno e contemporaneo e perché dobbiamo capire che la realtà è contemporaneità”. D’altra parte il regista intende offrire una personalissima e profonda rilettura dell’opera, figlia del massone Mozart, andando a demolire le accuse di misoginia piovute addosso nel corso dell’Ottocento che non tollerava l’idea di una donna indipendente e consapevole di sé stessa.
“Lavoro come regista da 40 anni: ci sono dei titoli che ho affrontato una sola volta e altri che periodicamente mi piace riprendere e a cui mi approccio in modo diverso – sottolinea Vick – Così fan tutte, che insieme al Fidelio è una delle mie opere preferite, e a cui torno dopo 19 anni, è una di queste. Mozart è un autore che mi consente di ritrovare me stesso e di capire quanto, passati alcuni anni, sono cambiato. Così fan tutte nasce sull’idea di una farsa, all’apparenza un’opera buffa, ma in realtà è un’opera avventurosa e moderna, quasi scandalosa e che è tutta dalla parte delle donne. All’opposto di quanto comunemente si pensa, infatti, in essa non c’è alcun tratto di misoginia. Perché parla continuamente del diritto delle donne ad essere loro stesse. Non tanto infedeli, quanto ribelli, in nome della legge di natura, alle regole imposte dagli uomini…. E si parla delle donne e del loro appetito sensuale, delle donne che prendono iniziativa, elemento rarissimo su un palco d’opera”.
Ma non solo: Vick va davvero oltre non solo conferendo una visione rivoluzionaria all’opera e sostenendo che “è il mondo a terra, la serva Despina, che parla della verità al mondo privilegiato di Dorabella e Fiordiligi, mostrando loro quanto sostenuto da don Alfonso”, ma attribuisce all’opera anche una funzione didattica.
“La lezione d’amore diventa lezione di vita: siamo nati animali ed egoisti, ma capiamo che nn vogliamo rimanere soli ed è necessario imparare a stare insieme agli altri e.trovare un bilancio – continua il regista – La storia di una coppia per Mozart diventa l’esempio di storia della civilizzazione. E solo con la maturità le donne riescono a scoprire la loro vera identità riscattando la possibilità di essere indipendenti. Perché Mozart parla e racconta di quello che siamo”.
Nella terza opera della trilogia Mozart-Da Ponte, raffinatissimo viaggio attraverso il quale i personaggi crescono e sono messi di fronte a un consistente sviluppo psicologico, il Maestro Scappucci sarà anche impegnato al forte piano per accompagnare i recitativi proprio come accadeva nel Settecento.
“In Mozart il recitativo secco è tanto importante quanto la parte musicale e rappresenta il vero momento di teatro – continua la Scappucci – Accompagnando al forte piano ho la possibilità di offrire continuità e di fare il mio input e la mia impostazione, nel bene e nel male, all’opera”.
Il doppio cast in scena, scelto con particolare cura perché “fosse italiano, con una fisicità aderente all’età del proprio personaggio con il necessario carisma in grado di lavorare sul testo e la musica” sottolinea il direttore artistico Alessio Vlad, si affida a talenti mozartiani che includono la presenza di Pietro Spagnoli che nel ruolo del cinico filosofo Don Alfonso, evoluzione di Cherubino e Don Giovanni, si alternerà a Paolo Bordogna (19, 21, 25, 27 gennaio). La vivace Despina sarà interpretata dal Monica Bacelli che ha già ricoperto molti ruoli mozartiani da Donna Elvira a Cherubino e che si alterna con Daniela Pini (19, 21, 25, 27) mentre Fiordiligi avrà la voce di Francesco Dotto (la Traviata di Valentino) e Federica Lombardi (19, 21, 25, 27), nella sfrontata Dorabella si alterneranno Chiara Amarù e Paola Gardina (19, 21, 25, 27). Nel ruolo di Guglielmo, ci saranno Vito Priante e Mattia Olivieri (19, 21, 25, 27) mentre Juan Francisco Gatell si alterna sul palco con Antonio Poli (19, 21, 25, 27) nel ruolo di Ferrando.
“Quando abbiamo deciso di mettere in scena Così fan tutte siamo partiti dall’idea di mettere insieme un cast artistico adeguato, sempre importante, ma quanto mai fondamentale in un’opera che è uno straordinario esempio di teatro musicale per il perfetto equilibrio raggiunto fra libretto e musica – sottolinea il Sovrintendente Carlo Fuortes dopo il successo dell’apertura di stagione con il Tristan und Isolde di Wagner diretto da Daniele Gatti – È una caratteristica che impone un assoluto rispetto del testo, sia dal punto di vista del canto che della recitazione. Per il nostro nuovo allestimento, che rappresenta un’opportunità e un rischio, e che esige perfezione totale abbiamo scommesso sul talento musicale di Speranza Scappucci, musicista romana che prima di debuttare a Roma con noi ha “dovuto” conquistare il successo all’estero”.
Dieci recite (compresa l’Anteprima giovani che ha riscosso già successo) per la prima opera dell’anno che vede anche impegnato il Coro del Teatro dell’Opera diretto da Roberto Gabbiani e che, dopo il debutto di mercoledì 18 gennaio (ore 19.30) in diretta su Rai Radio 3, sarà replicato fino al 27 gennaio quasi tutti i giorni, giovedì 19 (ore 19.30), venerdì 20 (ore 19.30), sabato 21 (ore 18.00), domenica 22 (ore 16.30), martedì 24 (ore 19.30), mercoledì 25 (ore 19.30), giovedì 26 (ore 19.30), venerdì 27 (ore 19.30).
Così fan tutte di Mozart con la regia di Graham Vick ha inaugurato proprio ieri sera anche la nuova iniziativa del Costanzi, Registi all’Opera, una serie di incontri fra pubblico e registi per raccontare non solo lo spettacolo proposto, un excursus comleto sul proprio rapporto con la musica, con il teatro, con il mondo. Per informazioni: operaroma.it.