Andrà in scena giovedì 2 febbraio 2017, alle ore 20.00, al Teatro Filodrammatici di Milano “The Devil’s Passion”, commedia in due atti, scritta e interpretata dallo scrittore, regista e attore inglese Justin Butcher, diretta da Guy Mastroianni (Twelve Angry Men, Under Milk Wood, Animal Farm, Oleanna).
The Devil’s Passion è opera del drammaturgo già regista di “Scaramouche Jones” (riconosciuto per BankSA People’s Choice Award, Adelaide Fringe 2010), in parte ispirato alla celebre opera Mistero Buffo del premio Nobel italiano Dario Fo e in parte all’Inferno di Dante; approda a Milano dopo una tournée nel Regno Unito, per una data unica nella suggestiva atmosfera del Teatro Filodrammatici di Milano.
L’opera andrà in scena in lingua inglese, con i sottotitoli in italiano a cura del traduttore Salvatore Cabras e regia del suono a cura di Jack C. Arnold (War And Peace, Holy Flying Circus, The Woman In Black).
Durata: 100 min. (intervallo: 15 min.)
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Acquisto biglietti: http://www.brownpapertickets.com/event/2773809
http://www.teatrofilodrammatici.eu/spettacoli/the-devils-passion/
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L’OPERA: Tra bene e male, prospettiva ribaltata:
Gesù entra a Gerusalemme per compiere il suo destino. Il Diavolo sale dall’Inferno per fermarlo e racconta la Passione di Cristo, dalla sua prospettiva. Raccontato in modo satirico, il Diavolo in persona è protagonista quale capo dei servizi operativi che combatte “gli estremismi” nel Medio Oriente, in difesa delle “libertà”. Gli ultimi giorni di Cristo vengono presentati come un’operazione anti-terrorismo da parte delle forze di sicurezza diaboliche: “Entro poche ore i nostri operativi avranno individuato, affrontato e catturato o ucciso il famigerato leader dell’ideologia più estrema, pericolosa e contagiosa emersa nell’era moderna, la cui attività terroristica costituisce la minaccia più grave per i nostri interessi in questa regione e nel resto del mondo. Mi riferisco naturalmente al predicatore radicale, populista e demagogo Y’shua Bar-Yessug – l’uomo noto ai nostri servizi operativi col nome in codice di gesù”.
A tratti comico, avvincente, poetico, tagliente e toccante, “La passione secondo il diavolo” propone un punto di vista radicalmente diverso su un tema senza tempo, un’audace visione “infernale” della Passione di Cristo, nella versione di un grande affabulatore.
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L’AUTORE
Justin Butcher è uno scrittore, regista, produttore, attore e musicista. Il suo lavoro più conosciuto include Scaramouche Jones, interpretato da Pete Postlethwaite e diretto da Rupert Goold, la satira anti-guerra The Madness Of George Dubya e i suoi sequels, A Weapons Inspector Calls e Guantanamo Baywatch, la traduzione e l’adattamento di The Roman Bath – satira del bulgaro Stanislav Stratiev, oltre a cinque spettacoli per la BBC Radio 4.
Laurea (BA e MA) in studi classici presso la Oxford University e diploma presso il Drama Studio London, ha portato la sua opera in tutta Europa, in Russia, nell’Estremo Oriente, Africa, Australia, Canada, USA e Messico. I suoi lavori vengono studiati in tutto il mondo anglosassone e sono stati tradotti in albanese, croato, ceco, danese, spagnolo e turco.
È direttore artistico del Passion Pit Theatre, con cui ha prodotto 13 acclamate produzioni teatrali negli UK, USA, Messico, Malta e Australia dal 1994. È anche fondatore e direttore del coro londinese Vox Holloway ed è direttore d’orchestra, organista, pianista e cantante.
Accanto al suo lavoro nelle arti, lavora regolarmente come consulente, speaker, formatore, commediografo e produttore di eventi nei settori aziendale, governativo e di beneficenza. www.justinbutcher.co.uk/devilspassion
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Salvatore Cabras, traduttore, ha tradotto opere di drammaturghi britannici contemporanei sia in proprio che in collaborazione con Maggie Rose: Edward Bond (Atti di Guerra, diretto da Luca Ronconi nel quadro del Progetto Domani, Olimpiadi Invernali, per il Teatro Stabile di Torino; Summer, regia di Daniele Salvo, Napoli Teatro Festival); Alan Bennett (The History Boys regia di E.De Capitani e F.Bruni, Teatro Elfo-Puccini; Il vento tra i salici, Edizioni Arcadia & Ricono); Caryl Churchill (Sette bambine ebree; Splende la luce nel Buckinghamshire, Editoria dello Spettacolo); Hanif Kureishi (Borderline, regia di Tatiana Olear, Piccolo Teatro di Milano); Sabrina Mahfouz (Chef, regia di Elizabeth Annable). Ha pubblicato diversi saggi sulle tecniche della traduzione teatrale e tenuto seminari sull’argomento all’Università Statale, alla Cattolica di Milano e alla Scuola Paolo Grassi. Tra i suoi scritti teatrali, Europa our First Migrant è andato in scena al Fringe Festival e in tournée nelle isole scozzesi nel 2013, sostenuto dal Ministero della cultura scozzese e dall’Istituto di cultura italiana (ICI), Edimburgo.
La rappresentazione in Italia è sponsorizzata da Trevisan & Cuonzo Avvocati e inoltre da Property International e T’a Milano – Catering & Banqueting.