Il 26 febbraio alla Casa Teatro Ragazzi l’evento è stato doppiamente speciale.
Ai festeggiamenti del carnevale, la festa colorata dedicata (anche) ai bambini, si coniuga l’incanto della magia, la meraviglia straordinaria che affascina (anche) gli adulti. La magia e il carnevale i due veri protagonisti che hanno animato la domenica della festa teatrale per eccellenza: costumi, maschere, trucchi e battaglie di coriandoli fanno da contorno a uno spettacolo di magia.
Il Mago Budinì insegna tanto ai bambini quanto agli adulti che il divertimento, il fascino e la felicità del carnevale appartengono al teatro quanto alla magia: in tutti i casi, la regola impone di smettere di essere scettici e credere alla finzione che viene rappresentata. È una regola che i bambini rispettano naturalmente, le loro giuste e curiose proteste vengono sedate molto presto dall’incantesimo di ogni spettacolo di magia.
Il trucco c’è, ammette Budinì, promettendo di svelare il meccanismo dei suoi numeri, ma venendo meno all’impegno mascherando le rivelazioni-tabù con ulteriori e inaspettati artifici scenici. Le situazioni da palcoscenico divertono e stupiscono, spezzando lo spettacolo magico nel senso più tradizionale, la cui forza scenica rimane comunque perfettamente in grado di rapire gli sguardi della platea: le magie compiute dall’ospite eccezionale del pomeriggio alla Casa Teatro, il giovane Campione italiano di magia del 2013 Andrea Petrosillo, rinunciano al contorno cabarettistico, dimostrando però di avere tutto il potenziale per occupare squisitamente il palco.
Le doti attoriali del Mago non si limitano comunque al pronunciato trasformismo, che lo vede vestire i panni del fachiro comico Alì Budinì Balabin Bambù e del Magagliaccio mezzo Mago mezzo Pagliaccio, imbastendo perfino un improvvisato circo decisamente credibile – nonostante sia lui stesso l’unica attrazione.
Il Mago, come spesso dagli spalti viene sentito ripetere dai genitori ai figli, non è un mago vero, è un illusionista: allo stesso modo l’attore di una qualunque commedia, come sa bene una qualunque platea di qualunque rappresentazione, non è veramente il personaggio che interpreta.
Probabilmente Budinì non ha mai inteso “fare la lezione” ai suoi spettatori: ma se si riflette sul vero significato della sua magia, più che della sua illusione, ci si accorge che a teatro perfino gli adulti riescono a rispettare quella rigida regola che impone di non essere scettici e abbandonarsi alla finzione.
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A carnevale il trucco c’è… ma non ci credo
Di e con Mago Budinì
Con la partecipazione di Andrea Petrosillo