produzione Blue Desk
con il sostegno di carrozzerie n.o.t – Interno 5 / Start – Zètema Progetto Cultura – Comune di Roma
Compagnia Amendola / Malorni
uno spettacolo di Simone Amendola e Valerio Malorni
idea, testo e regia Simone Amendola e Valerio Malorni
con Valerio Malorni
Durata: 1h e 15’, atto unico
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Urgenze sociali, tragedie della migrazione, odissee umane di dimensioni universali: al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci arriva venerdì 10 e sabato 11 febbraio L’uomo nel diluvio di Simone Amendola, cineasta e drammaturgo, e Valerio Malorni, attore, danzatore, autore. Vincitore del Premio In-Box 2014 e finalista al Premio Scenario.
Solo in scena, Malorni si esibisce in un monologo al limite dell’assurdo, ma che rivela alla fine una costruzione drammaturgica ferrea, logica, deduttiva. È il racconto ironico e tagliente di un giovane attore/padre/uomo che diventa un individuo del presente globale, in uno spazio nudo, privo di orpelli, con soltanto la sagoma di cartone di un’infantile arca di Noè, per salvarsi dal ‘diluvio’ dei nostri giorni, ossia l’attuale crisi economica e valoriale.
“Con una narrazione originale, percorrendo la linea sottile – affermano Simone Amendola e Valerio Malorni – che separa la verità della persona da quella del personaggio, L’uomo nel diluvio rappresenta una vicenda individuale che si fa collettiva. Volevamo regalarci la possibilità di immaginare un futuro”.
Una produzione Blue Desk, con il sostegno di carrozzerie n.o.t – Interno 5 / Start – Zètema Progetto Cultura – Comune di Roma.
L’uomo nel diluvio si confronta con lo spettatore su un’urgenza tragica e reale della società e del Paese in cui viviamo: l’emigrazione. Chi è l’uomo nel diluvio? In principio era Noè, oggi siamo tutti noi. Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci venerdì 10 e sabato 11 febbraio, ore 21, si racconta la storia di un uomo, un padre di famiglia, un attore italiano, che si rende conto del nostro rischio di paralisi collettiva, che comprende la necessità di migrare per poter vedere il proprio fallimento: un artista che sceglie l’ormai mitica capitale della cultura, del teatro, del welfare, della civiltà che è Berlino. Lo spettacolo è scritto e diretto da Simone Amendola e Valerio Malorni, con Malorni unico protagonista in scena.
“Il progetto nasce dall’incontro con l’immagine di un libro per bambini – spiegano Simone Amendola e Valerio Malorni – sulla storia dell’arca di Noè. Nel libro vi è raffigurata la moglie del patriarca di fronte alla porta di casa, nell’atto di mangiarsi le unghie. Il marito, impegnato nella costruzione dell’arca, le ha dato il compito di scegliere e prendere tutto ciò che intende salvare, ma lei di fronte all’uscio di casa non entra, indugia, e si mangia le unghie. Di fronte al diluvio quotidiano che siamo chiamati a vivere, cerchiamo di costruirci un’arca, in cui custodire ciò che ancora rimane, ciò che ancora sta”.
L’uomo nel diluvio è la sintesi di un linguaggio che è il punto d’incontro di due percorsi artistici differenti. Simone Amendola, cineasta e drammaturgo, ha affinato la sua scrittura nel cinema documentario, costruendo narrazioni a partire dalle vite reali. Valerio Malorni, attore, danzatore, autore formatosi con Giorgio Barberio Corsetti, affronta un corpo a corpo con il pubblico, trasformando in teatro ogni suo movimento o pensiero. Lo spettacolo colpisce con dolcezza, racconta la malinconia di chi parte con la giusta distanza emotiva, non amplifica, ma mostra sottraendo, facendo risaltare, indirettamente, un’Italia che non si lagna, non urla, non grida, ma pensa, agisce e trova un senso profondo alle proprie scelte, alla propria esistenza.
“Il nostro uomo – proseguono Amendola e Malorni – non parla di carriera, di come arricchirsi, di come farsi largo nella competizione con facili scorciatoie, cerca piuttosto un pubblico che dia riconoscimento, esistenza, motivazione e significato al suo lavoro di artista, e vivere di questo dignitosamente”.
L’emigrante scopre presto che Berlino è una realtà molto più gelida e nevosa di quanto pensasse, è un sistema efficiente e politicamente corretto, ma senza anima. E però, in uno spazio culturale italiano, gli offre una sorprendente occasione di riscatto, per sé e per il teatro.
“Raccontiamo la storia di questa società – intervengono Simone Amendola e Valerio Malorni – nella storia di un uomo che ha bisogno di un’arca e ha solo un ombrello, abbiamo voluto mostrare il suo movimento per uscirne, dalla nebbia, dallo stagno”.
Quindi, a proposito del tema migrazione il monologo evoca anche riflessioni sul “farsi straniero” e sul confronto culturale. Porta poi a pensare sul bisogno frustrato, alienato, di ritagliarsi una domenica, un tempo di vacanza che spezzi il tempo cronologico del lavoro. Soprattutto, è un inno al teatro, alla caparbietà e all’ostinazione dell’attore che non molla, nonostante tutto, nonostante il ‘diluvio’ e “con la cultura non si mangia”.
“Alla fine – concludono Amendola e Malorni – dal diluvio scaturisce l’arcobaleno, lasciando nell’animo un corroborante senso di fiducia nella potenza dell’essere umano e nella capacità di resistenza e rinascita degli artisti”.
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Simone Amendola
Cineasta e drammaturgo. Per i suoi lavori ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui Premio Ilaria Alpi (2010) e Premio Solinas (2014). Il suo docu-film Alisya Nel Paese Delle Meraviglie, presentato in oltre 50 festival e più volte trasmesso dalla Rai, ha contribuito a far emergere con poesia il mondo delle seconde generazioni. Tra i suoi lavori teatrali Porta Furba (premiato, con la pubblicazione, dal Premio Oreste Calabresi). Nel 2011 ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia con il video Narciso realizzato con l’artista Ali Assaf.
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Valerio Malorni
Attore, danzatore, autore. È parte del Teatro delle Apparizioni. Recita in spettacoli e performance in Italia e all’estero, tra cui Metafisico Cabaret e Paradiso di Giorgio Barberio Corsetti. Collabora con Amnesia Vivace, Areté Ensemble, La Bottega del Pane, e altre realtà nazionali. Tra i suoi lavori, come autore, Con Chi e Lo Stato di Saluto. È parte del gruppo Mimesilab dell’Università di Roma Tre e collabora con la Casa dello Spettatore. Ritiene parte fondante del proprio percorso artistico l’attività con l’infanzia e in ambito sociale.
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Biglietti
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori di ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
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Biglietteria di prevendita
TEATRO DELLA PERGOLA
Via della Pergola 30, Firenze.
Da lunedì a sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Domenica riposo.
Tel. 055.0763333; biglietteria@teatrodellapergola.com.
Biglietteria on line: https://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/luomo-nel-diluvio/171748
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Biglietteria serale
TEATRO STUDIO ‘MILA PIERALLI’
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci (FI).
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.