Al Teatro Gobetti del Teatro Stabile di Torino Valter Malosti porta Venere in Pellica di David Ives, ispirato alla celeberrima opera di Sacher-Masoch. Il sipario si apre su di una pedana rosso fuoco su cui campeggiano soltanto un tavolino, una sedia, una colonna ed un divano stile impero sgargiante rubino. Malosti apre le danze, al telefono con la compagna, si lamenta dell’impossibilità di trovare l’attrice perfetta per interpretare la protagonista del suo spettacolo. Ma ecco in ritardo di qualche ora giungere l’ultima attrice per il provino, sfatta di pioggia e col trucco slavato. E’ partendo da qui che il testo, geniale di David Ives, mostra e scatena i conflitti più basilari dell’erotismo, della sessualità, del potere, instaurando un dialogo dentro e fuori l’opera di Sacher-Masoch, muovendo i passi nel rapporto attrice-regista, libertinismo-monogamia, femminilità-maschilismo. In un graduale chiasmo relazionale i giochi si svelano e i ruoli si capovolgono più volte, mentre gli attori entrano ed escono dai rispettivi ruoli, fino al colpo di scena finale. Sabrina Impacciatore trova in questa versione curata dal Valter Malosti una chiave spregiudicata e diabolicamente comica e perversa, tra l’erotismo burino e volgare romanaccio, mostrando un corpo avvolto di sola lingerie da fare invidia ad un ventenne, e la prevaricatrice autorità sensuale della raffinata padrona d’amore, riuscendo a passare con disinvoltura ed efficacia da un personaggio all’altro con un verve, un prontezza ed una capacità attoriali uniche. Malosti purtroppo non brilla come la sua partner, ma ha il pregio di curare una messa in scena semplice e precisa, portando all’eccesso le indicazioni registiche presenti nel film realizzato da Polanski nel 2013, da cui trae la quasi totalità delle invenzioni sceniche. Spettacolo intenso e ben strutturato, deve la propria solidità ad un testo magistrale e ad un’interpretazione femminile di altissimo livello.
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VENERE IN PELLICCIA
di David Ives
traduzione Masolino D’Amico
con Sabrina Impacciatore, Valter Malosti
regia Valter Malosti
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Massimo Cantini Parrini
progetto sonoro G.U.P. Alcaro
Pierfrancesco Pisani, Parmaconcerti e Teatro di Dioniso, in collaborazione con Infinito srl e Fondazione Teatro della Fortuna di Fano /AMAT