Serata di Performance Art al Teatro Espace di Torino. In una posizione ottimale, siamo sulle sponde della Dora, nella zona Nord della città. Dall’altra parte del fiume abbiamo una sorta di Campus Universitario, molto recente ed avveniristico, pullulante di giovani e studiosi e perciò vivace e colorato. È curato da “Ambra G. Bergamasco e Edegar Starke, il Moving Bodies Festival che propone, per questa vetrina di febbraio e per il programma dell’edizione di giugno 2017, una piattaforma interdisciplinare e trasversale, pensata per affiancare alla filosofia del Butoh anche altre arti performative al fine di creare un dialogo, una condivisione di spazi e nuove contaminazioni”. Il pubblico numeroso, viene fatto attendere nella grande sala che ha anche bar e tavolini vari, e che dà, superati i tendoni nel capiente e spazioso luogo teatrale. Per l’occasione completamente vuoto, senza una sedia e con un fascino particolare. Questa è la serata conclusiva e “prevede gli artisti Francesca Arri, Gianluca Bottoni e Daniela Pagani, Clarisa Bergamasco Duggan, Fulvia Romeo ed Andrea Fardella – Les Petits Filous, Edegar Starke ed Ambra Gatto Bergamasco in separate performance “accomunate da un filo conduttore, quale le relazioni tra se stessi ed il mondo esterno attraversando dinamiche di accettazione e rifiuto, impossibilità e trasformazioni, percepibile agli spettatori”. Davanti alla toilette c’è la prima performance. È quella di Gianluca Bottoni e Daniela Pagani dal titolo Riscontri. Penso che in questo caso più che di toilette il riferimento vada fatto ai “Cessi”, luogo simbolo di squallore e di ambiguità, dove la desolazione e la solitudine umana perdono quella patina edulcorata ed ipocrita di cui siamo soliti agghindarla. L’espressività dell’attrice, unica in scena, si completa nello sguardo affannoso e disperato nella ricerca di qualcuno o qualcosa. C’è una consapevolezza di sconfitta evidente ed accettata. Ma la ricerca vana continua fino alla catarsi finale, dove ogni spettatore è invitato a partecipare emotivamente, entrando uno alla volta nello spazio dell’azione, alla difficoltà ed alla fatica quotidiana che comporta il vivere. La nostra attenzione è poi stata indirizzata in un altro angolo della sala, una grande valigia ed un carrello da supermercato aspettavano. Quando il pubblico si è posizionato intorno a questo nuovo spazio qualcuno ha aperto la valigia e ne è uscita una bambina di circa 13/13 anni, Clarisa Bergamasco Duggan che proponeva ‘beloning’. Con una cuffia auricolare molto vistosa ho giocato con delle mele, il carrello ed un tappeto molto polveroso. C’era difficoltà ma anche scoperta, divertimento e improvvisazione. Era come se seguisse una musica a noi preclusa. Prima di entrare al pubblico è stato detto di non applaudire ogni singola performance, ma farlo se lo desideravamo, alla fine. E così in silenzio la nostra attenzione è stata spostata dall’altra parte dello spazio di Clarisa, dove Les Petits Filous (Fulvia Romeo e Andrea Fardella), proponevano ‘Chance’. Avevano gli occhi bendati da scotch industriale, e si leggeva chiaramente la parola“Fragile”. Erano alla scoperta dello spazio cercando con le mani e quando si incontravano le loro movenze assumevano la bellezza della danza, che con la musica, finalmente udibile anche da noi, creavano armonia e gioia. Siamo poi stati coinvolti nella preparazione di ‘Kiss –baci’ una danza Butoh con Ambra G. Bergamasco ed Edegar Starke, che in qualche modo riproponevano le tensioni e la violenza all’interno della coppia e di come siano emotivamente destabilizzanti. Forte ed interessante. L’ultima azione performativa era ‘Si’, una performance art con Francesca Arri ed altri che collaboravano con lei nel creare tensioni e piacere nel pubblico osservante e partecipante. Eravamo stimolati e provocati, tensione e rilassamento ci pervadevano a fasi alterne. Alla fine c’è stato un lungo e meritato applauso ed è stato anticipato il programma della quarta edizione del Moving Bodies Festival – Butoh & Live Art (al Teatro Espace dal 27 Giugno al 15 Luglio 2017) realizzato quest’anno in collaborazione con l’Ambasciata del Giappone in Irlanda e il centro Nazionale della Danza ‘Dance Ireland’ di Dublino. Bello il momento finale in cui pubblico ed artisti si sono confusi, per commenti e sorrisi, e forse questo è il vero significato di questo tipo di lavoro. Avvicinare due mondi spesso distanti.
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‘Riscontri’ Gianluca Bottoni e Daniela Pagani ‘beloning’ Clarisa Bergamasco Duggan
‘Chance’ Les Petits Filous – Fulvia Romeo e Andrea Fardella
‘Kiss –baci’ danza Butoh con Ambra G. Bergamasco ed Edegar Starke
‘Si’ performance art con Francesca Arri