«Di Oscar De Summa non ne sapevo nulla. Ora non vedo l’ora di recuperare gli altri spettacoli della trilogia, e non solo». Così commentava, a voce alta, il signore che aveva assistito dietro di me allo spettacolo tratto da Shakespeare, che era appena terminato. E non potevo che essere d’accordo. I pochi spettatori, ma solo perché la sala non poteva contenerne altri, si stavano spellando le mani insieme a noi due e le chiamate in scena sono state davvero tante. La forza, l’ironia, la poesia, il disgusto, la complicità, e altro ancora si sono mischiate davanti ai nostri in questa ora abbondante di recita serrata, dove ogni spettatore è stato coinvolto in prima persona da un’operazione teatrale davvero originale e coraggiosa. Siamo stati chiamati a testimoniare di come il potere possa essere devastante nelle mani di chi è consapevole della sua forza. Con la prosa bellissima e leggiadra di uno Shakespeare che qui è in una delle sue migliori opere, abbiamo assistito a come Riccardo III, personaggio squallido non solo fisicamente, riesca a convincere. Con il solo ausilio di una dialettica ed eloquenza magnifica, e senza mai mentire sul suo reale intendimento finale, riesce ad arrivare al potere lasciandosi alle spalle molti morti che hanno avuto la sola disgrazia di appartenere alla sua famiglia.
La storia “Finita la guerra delle due rose che vede contrapposti i Lancaster agli York, il nostro Riccardo duca di Gloucester si trova improvvisamente nullafacente, lui che non è avvezzo a frequentare i salotti di corte perché, ahimè, gobbo e zoppo. Decide allora di fare l’unica cosa che può fare: la scalata al trono. Con un fine stratagemma fa condannare a morte suo fratello Clarence dall’altro suo fratello ovvero il re Edoardo e prima che l’ordine sia revocato Riccardo lo fa uccidere da due sicari da lui assoldati. Il re Edoardo appresa la notizia muore di dolore: ma questo è solo il primo passo. In due delle pagine più belle che ha scritto Shakespeare, Riccardo fa innamorare di se Lady Anna a cui ha ucciso in guerra il padre e il marito. Poi durante un consiglio di corte, sempre appoggiato dal suo fido luogotenente Ratcliff e dall’alleato cugino Buckingham, accusa di tradimento e fa uccidere Lord Hastings ovvero il ciambellano di corte e tutore dei due eredi diretti alla corona ancora minorenni … che da lì a breve … ma non si ferma qui Riccardo, continua la sua strage, ammazzando anche chi gli è fedele solo perché sospettato … fino a diventare a tutti gli effetti Re!!!”
Ciò che davvero colpisce in questa messinscena, oltre ai costumi “adeguati ma strani” nel senso che pur essendo coerenti con il periodo storico, hanno sempre qualcosa che va oltre. Oltre alle musiche ed ai suoni delle voci cantate, potenti e coinvolgenti che esprimono in sensazioni quello che sta davvero accadendo in scena, provocando lo spettatore direttamente. Oltre alle scenografie ed alle scelte registiche che riuscivano sempre a spiazzare un pubblico attentissimo e mai distratto. Oltre la bravura di questi attori ed attrici: Oscar De Summa.
Marco Manfredi, Isabella Carloni, Silvia Gallerano, Marina Occhionero che si portano dietro un grosso lavoro sia sul personaggio, sul testo, sulla voce, sui cambi scena e sull’ascoltarsi. Oltre tutto questo dicevo ciò che ho trovato davvero bella è stata quella capacità di gioco con il pubblico, di come tutto apparisse improvvisato nascondendo in realtà un grosso lavoro di preparazione. E Oscar De Summa è stato davvero Lucifero, convincendoci che in fondo il male non è poi così negativo, che uccidere per arrivare ad uno scopo può essere accettato, che la malvagità può essere spiegata in pochi esempi ed in due lezioni. Dialoghi, presenze sceniche e ironia di fondo erano le caratteristiche principali di questa bella interpretazione, avvenuta in un altro luogo delle Serre di Grugliasco, gestito dal Cirko Vertigo: lo Chalet. Forse se lo spazio scelto fosse stato molto più ampio, non avremmo avuto le stesse sensazioni che uno spazio ristretto permette di trasmettere. Forse. Anch’io non vedo l’ora di vedere gli altri due spettacoli di De Summa su Shakespeare per capirlo.
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RICCARDO III E LE REGINE da William Shakespeare
ideazione, regia e interpretazione Oscar De Summa
e con Isabella Carloni, Silvia Gallerano
Marco Manfredi, Marina Occhionero
scene Matteo Gozzi e laboratorio scenotecnico di Armunia
luci Matteo Gozzi
costumi Emanuela Dall’Aglio
produzione La Corte Ospitale
in collaborazione con Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello