Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Philipp Kopachevsky
Direttore Stanislav Kochanovsky
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A soli 26 anni è già una star planetaria del pianoforte. Solista della Moscow State Academic Philharmonic, vincitore di numerosi concorsi internazionali, è conteso dalle più importanti sale da concerto del mondo. Philipp Kopachevsky, classe 1990, russo della capitale, debutta con laVerdi in una pietra miliare del concertismo storico: il mitico “Numero 1” di Frédéric Chopin.
A fianco di un prestigioso debutto, un atteso ritorno: quello della “bacchetta” di Stanislav Kochanovsky – anch’egli russo ma di San Pietroburgo – che condurrà l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi attraverso i virtuosismi e le sfaccettature di un capolavoro assoluto della letteratura musicale mondiale: l’impervio, difficilissimo Concerto per orchestra di Béla Bartók.
Doppia occasione offerta al pubblico milanese per non mancare a questo evento di cartello: venerdì 10 (ore 20.00) e domenica 12 marzo (ore 16.00), all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo in largo Mahler.
Il concerto di domenica 12 è dedicato alla Fondazione Roberto Franceschi Onlus, a sostegno delle sua attività per i giovani: fondi di ricerca su povertà, disuguaglianza e disagio sociale rivolti a laureandi e dottorandi delle Università lombarde; progetti nelle scuole su Costituzione, diritti, lavoro.
Venerdì 10, sempre in Auditorium (Foyer della balconata, ore 18.00, ingresso libero), la tradizionale conferenza di introduzione all’ascolto dal titolo: Il pianoforte romantico e la sua negazione. I relatori Enrico Reggiani ed Enrico Girardi ci condurranno attraverso i due differenti approcci alla forma concertistica del polacco Chopin e dell’ungherese Bartók.
(Biglietti: euro 36,00/16,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it).
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Programma
Il polacco Chopin e l’ungherese Bartók, al di là dell’anagrafe, sono decisamente due compositori diversi sotto ogni profilo, ma rimane interessante osservare il loro differente approccio compositivo alla forma del concerto. Chopin sfrutta il suo virtuosismo pianistico per costruire – nel 1830, a soli vent’anni – un’opera semplice nella forma e per questo intima, penetrante, che eleva il pianoforte su di un piano superiore rispetto all’orchestra. Bartók, al contrario, lavora sulla costruzione e sulla stratificazione degli elementi, scegliendo una forma di concerto più insolita quale è appunto quella per orchestra.
In sintesi, il concerto per orchestra di Bartók, scritto tra il 1942 e il 1943, è un esercizio di bravura per l’orchestra, che emerge a gruppi concertanti: una sorta di omaggio agli orchestrali, attraverso la possibilità di esprimere i loro virtuosismi. È un brano che laVerdi ha eseguito con una certa frequenza negli anni, sempre entusiasmando il pubblico con la ricchezza timbrica di questa composizione che Bartók, trasferitosi da tempo negli Stati Uniti, dedicò alla Boston Symphony Orchestra.
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Biografie
Stanislav Kochanovsky nasce e studia a San Pietroburgo dove si è subito messo in evidenza per il suo inusuale talento, diplomandosi precocemente al prestigioso Conservatorio Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo in organo, composizione e direzione (coro e orchestra).
Tra il 2010 e il 2015 è stato direttore principale della State Safonov Philharmonic Orchestra di Kislovodsk (città della Russia europea, situata alle pendici del Caucaso, che ha dato i natali allo scrittore Aleksandr Solženicyn). Con questa orchestra ha diretto oltre 50 programmi sinfonici, 5 festival e 6 produzioni liriche.
Contemporaneamente, il giovane direttore ha avviato un’intensa collaborazione con il Mikhailovsky Theatre di San Pietroburgo dove, fino ad oggi, ha diretto oltre sessanta recite tra melodramma e balletto, oltre al debutto al London Coliseum. Come direttore ospite Stanislav Kochanovsky ha bruciato le tappe debuttando in tutte le più importanti orchestre e teatri del suo Paese: tra questi ricordiamo il Mariinsky Theatre, la St. Petersburg Philharmonic, la Svetlanov Symphony, la Moscow Philharmonic, la Russian National Philharmonic e l’Hermitage Orchestra. Nel 2013 ha fatto il suo debutto allo “Stars of the White Nights Festival” con la Mariinsky Orchestra.
Negli ultimi anni, parallelamente alle sue attività in Russia, la carriera internazionale si è andata sviluppando con i primi importanti debutti presso l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Rotterdam Philharmonic, l’Orchestre National de Lyon, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la Filarmonica Arturo Toscanini, la Croatian National Radio Symphony Orchestra, gli Hamburger Symphoniker, l’OSI in Lugano, la NHK
Symphony (Tokyo), la China National Symphony (Beijing), la Malaysian Philharmonic (Kuala Lumpur), la Lithuanian Symphony, la Israel Symphony.
Fra i solisti con cui collabora ricordiamo, fra gli altri, Denis Matsuev, Viktoria Mullova, Vadim Gluzman, Anna Netrebko, Olga Borodina, Evgenij Nikitin.
In ambito lirico, Kochanovsky può contare su oltre 30 titoli d’opera nel suo repertorio. Nella stagione 2015/16 ha debuttato all’Opernhaus di Zurigo (Dama di Picche), al Maggio Musicale Fiorentino (Iolanta), al Mannheim National Theatre (Cavalleria rusticana e Pagliacci) ed è stato ospite regolare al Mariinsky Theatre (Boris Godunov, Tosca, Evgenij Onegin, Iolanta).
Fra i principali impegni futuri si segnalano i debutti con la Royal Concertgebouw Orchestra (Amsterdam), la Melbourne Symphony (Australia) e la Malmo Symphony (Svezia), nonché i ritorni alla Rotterdam Philharmonic, Royal Flemish Philharmonic (Belgio), Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. In ambito lirico: Prince Igor alla Netherlands Opera di Amsterdam (regia di Dmitry Chernyakov) e Evgenij Onegin all’Opernhaus di Zurigo (regia di Barrie Kosky).
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Philipp Kopachevsky è nato a Mosca nel 1990. Solista della Moscow State Academic Philharmonic e premiato in numerosi concorsi internazionali, a soli 26 anni ha già suscitato grande ammirazione e consensi di pubblico e critica.
Appare regolarmente in recital in Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Paesi Bassi, Francia, Italia, Grecia, Polonia e Spagna, così come in tutta la Russia. Kopachevsky gode di particolare popolarità in Giappone, dove ha inciso un
disco per la NHK TV dedicato a Chopin.
Si è laureato presso la Central School of Music of the Tchaikovsky Conservatoire di Mosca; attualmente segue la classe del professor Sergei Dorensky presso il Conservatorio di Mosca.
È stato vincitore in numerosi prestigiosi concorsi internazionali, tra cui il Concorso Internazionale Franz Schubert in Germania; Concorso pianistico Enschede, Olanda, 1° premio e premio della critica; Concorso in memoria di Lotard ShevchenkoRussia, 1° premio.
Ha già al suo attivo concerti con importanti orchestre quali la English Chamber Orchestra, la Academic Symphony Orchestra of the Moscow Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica del Kolobov Novaya Opera Theatre di Mosca, la Tchaikovsky Symphony, la Russian National, la National Philharmonic Orchestra of Russia, la Moscow State Academic Symphony Orchestra con Pavel Kogan, la Novaya Rossiya State Symphony Orchestra, la Yevgeny Svetlanov State Symphony Orchestra e l’Academic Symphony Orchestra of the St Petersburg Philharmonic. Ha collaborato con illustri direttori quali Mstislav Rostropovich, Vladimir Spivakov, Mikhail Pletnev, Yevgeny Kolobov, Yuri Simonov, Alexander Dmitriev, Andrew Gourlay, William Noll, Bjarte Engeset, Charles Olivieri-Munroe, Young Chil Lee, Yevgeny Bushkov, Maxim Vengerov, Jan Latham Koenig, Paul Watkins.
Kopachevsky è apparso in numerosi festival internazionali, come il Sakharov Festival Andrei (Nizhny Novgorod), il Memorial Competition Vera Lotar-Shevchenko (Novosibirsk), il Festival Steinway, il Miami Piano Festival, Arti Napoli World Festival (USA), il Festival Internazionale di Colmar (Francia), il Mstislav Rostropovich Memorial Festival (Baku), il Baltic Seasons Festival (Kaliningrad), Stars on Baikal, Crescendo su invito di Denis Matsuev. Si è esibito alla première mondiale del balletto “Without” del coreografo Benjamin Millepied presso il Mariinsky Theatre.
È inoltre coinvolto nel progetto “Stars of the 21st Century”, organizzato dalla Moscow State Academic Philharmonic.