Dal 28 febbraio al 7 marzo il Teatro dell’Orologio si ripara negli spazi del Teatro India grazie alla collaborazione di Teatro di Roma, promotore dell’iniziativa.
Sette spettacoli per sette giorni, un gesto simbolico, culturale e politico che dà frutto a una settimana che tampona l’urgenza e contemporaneamente rende reale una buona pratica di filiera tra una grande istituzione del teatro e gli spazi off.
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Il Teatro dell’Orologio è stato sequestrato dalla questura di Roma il 16 febbraio, a notte inoltrata.
Con quell’atto è stata brutalmente interrotta la programmazione di tre spettacoli: Combustibili, di Teatro di Sacco, Madama Bovary, di Teatro della Caduta – entrambi gli spettacoli sono stati, nell’urgenza del momento, ospitati dal Teatro di Roma negli spazi del Teatro India – e Liberi Tutti di Elda Alvigini e Natascia Di Vito.
Con quell’atto, otto persone si sono improvvisamente ritrovate senza lavoro, venticinque compagnie provenienti da tutta Italia senza uno spazio dove fare spettacolo, venticinque docenti si sono visti sospendere le proprie attività, oltre cinquanta giovani si sono ritrovati senza la certezza che le loro attività di formazione venissero salvaguardate.
E potremmo continuare, elencando tutto l’indotto e le persone coinvolte, in maniera collaterale nelle nostre attività.
Il Teatro di Roma viene incontro a questo problema, mettendo a disposizione gli spazi del Teatro India per una settimana di sostegno al Teatro dell’Orologio.
Trovare, in un momento come questo, la preziosa collaborazione del Teatro di Roma e del Comune di Roma, è fondamentale: riesce a tamponare l’emergenza e ci permette di dare voce e luce agli artisti in programmazione a fine febbraio nei nostri spazi; un gesto simbolico, culturale e politico che afferma con forza che in questa città qualcosa si sta muovendo e che si profila sempre più concretamente la possibilità di fare sistema.
Ma questo non basta, non risolve il problema nella sua complessità. Perché dopo questa splendida settimana di entusiasmo nelle sale di India, ci saranno altre compagnie che avranno bisogno di uno spazio dove raccontarsi e noi non saremo più nella condizione di poterli aiutare, non saremo più nella condizione di poter costruire insieme a loro le progettualità che hanno reso il Teatro dell’Orologio uno dei teatri off più dinamici a livello nazionale.
In questo momento la vostra presenza può segnare la differenza: sette giorni, sette spettacoli per far vibrare, a colpi di gong, una scadenza imprescindibile: è arrivato il tempo delle risposte, è arrivato il tempo di scegliere il modello culturale per la città in cui vogliamo vivere.
Dal 28 febbraio al 7 marzo vieni a far risuonare insieme a noi questo gong, affinché questa non sia soltanto la battaglia del Teatro dell’Orologio, ma sia l’occasione per affermare, in maniera netta e determinante, la nostra esistenza come artisti, professionisti ma soprattutto lavoratori.
Il Teatro dell’Orologio deve, necessariamente, essere riaperto.
Il Teatro dell’Orologio
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S’è fatto tardi molto presto
Una settimana in sostegno del Teatro dell’Orologio
Roma dal 28 febbraio al 7 marzo, Teatro India
28/02 ore 19.00 Sala A OPHELìA da William Shakespeare
di Giacomo Sette
regia Gianluca Merolli
con Giulia Fiume, Federico Le Pera, Gaia Benassi
con la partecipazione straordinaria di Giuliano Peparini
Tra musica, canti, pantomima e flusso di coscienza, Ofelia indaga se stessa e il suo principe, avvolgendoci in una lacerante e ironica intimità, in costante dialogo con il testo shakespeariano. Al fianco di Ofelia, come a rappresentarne l’audace contraltare, il giovane Fortebraccio, Re di Norvegia, narratore dall’occhio “lucido” e saldo, come una bussola nella tempesta emotiva di Ofelia.
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01/03 ore 19.00 Sala A Agiteatro_FUTURA UMANITÀ
di Juan Mayorga
traduzione di Simone Trecca e Amy Bernardi
con Marco Bellomo, Alessandro Filosa, Claudia Guidi, Valerio Leoni
regia Marco Bellomo, Alessandro Filosa, Valerio Leoni
Futura Umanità ha come sfondo una grande azienda in cui un dirigente, Vladimir, ed un autista, Lev, reclutano personale per un progetto parallelo, un progetto, appunto, rivoluzionario: approfittando della menzogna che pervade tutto il sistema-mondo, creano una rete di persone che si proteggono a vicenda e che possono smettere di occuparsi del proprio lavoro, dei propri obblighi, per curare sé stesse, per dedicarsi alla propria Passione.
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02/03 ore 19.00 Sala A Alchemico Tre_LE BUONE MANIERE. I FATTI DELLA UNO BIANCA
di Michele Di Vito
con Michele Di Giacomo
regia Michele Di Giacomo
A distanza di 30 anni dal primo colpo della Banda della Uno bianca al casello autostradale di Pesaro, risalente al 19 giugno 1987, il romagnolo Michele di Giacomo, ne ripercorre le tappe attraverso solo uno dei suoi protagonisti: Fabio Savi. Uno degli assassini più feroci della storia italiana, che per anni, con i fratelli Alberto e Roberto, entrambi poliziotti, mise a segno decine di rapine, uccise 24 persone e ne ferì un centinaio, incarnando fino all’arresto un incubo per chiunque vivesse in Emilia-Romagna.
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03/03 ore 19.00 Sala A MaMiMò_SCUSATE SE NON SIAMO MORTI IN MARE
di Emanuele Aldrovandi
regia Pablo Solari
con Luz Beatriz Lattanzi, Marcello Mocchi, Matthieu Pastore e Daniele Pitari
“Scusate se non siamo morti in mare”
Un cartello esposto da alcuni immigrati durante una manifestazione a Lampedusa.
In un futuro non troppo lontano la crisi economica – che invece di finire si è aggravata – ha trasformato l’Europa in un continente di emigranti. I cittadini europei, alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore, cercano di raggiungere i paesi più “ricchi”, ma devono farlo clandestinamente perché questi paesi, nel frattempo, hanno chiuso le frontiere.
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04/03 ore 19.00 Sala A MaDiMi_FAUST MARLOWE BURLESQUE
di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti
regia Massimo Di Michele
con Massimo Di Michele e Federica Rosellini
Gli autori elaborano un gioco straordinario nel quale i personaggi – Faust e Mefistofele – finiscono per rappresentare le due facce della stessa medaglia. La dannazione di Faust, spintosi troppo in là nella ricerca dell’immortalità, è anche la solitudine di Mefistofele. Il gioco – fatto di scherzi divertiti, inversioni di genere, ammiccamenti di seduzione reciproca, oscillante fra il disperante e il travolgente – invischia entrambi i personaggi in una progressiva crisi di identità.
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05/03 ore 21.00 Sala A CK Teatro_HITCHCOCK. A LOVE STORY
di Fabio Morgan
con Anna Favella e Massimo Odierna
regia Leonardo Ferrari Carissimi
Hitchcock A love story. Una commedia sentimentale a tinte noir.
Due ragazzi col sogno di diventare attori, si incontrano durante un provino per uno spettacolo teatrale dedicato alla filmografia di Alfred Hitchcock. La loro storia, una storia d’amore ricca di colpi di scena e di e situazioni tragicomiche, si muove attraverso le fitte trame di Caccia al ladro, Intrigo internazionale, Vertigo, Il delitto perfetto, Psycho, La finestra sul cortile e Gli Uccelli.
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07/03 ore 21.00 Sala B LeviedelFool_REQUIEM FOR PINOCCHIO
La scoperta dell’Esistenza
di e con Simone Perinelli
con un estratto di “Emporium” di Marco Onofrio
regia Simone Perinelli
C’era una volta un pezzo di legno. E dico “c’era” perché ora non c’è più.
…E così Pinocchio, da burattino divenne bambino. Qualcuno gridò: “Che Peccato!”
Il burattino diventato umano suo malgrado si stacca dalla classica messa in scena del testo di Collodi, per destreggiarsi nel nostro mondo dove la favola non è che un lontano ricordo, una delle tante versioni dei fatti.