Oltre 144mila spettatori e un incremento del 137% di abbonati con oltre 13.000 presenze: parlano da soli i dati del bilancio del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, relativo al triennio 2014/2016 che ha confermato un’offerta culturale trasversale da un punto di vista artistico e ampia sul piano della produttività, in osservanza alla nuova riforma del FUS.
“Con la fine del triennio per me si conclude l’esperienza da Presidente a scadenza naturalen– esordisce il presidente Marino Sinibaldi – avevo già comunicato che non avrei continuato per ragioni personali, ma penso anche che sia un bene che ci sia un ricambio ai vertici. È un bilancio positivo quello dell’ultimo triennio, i dati rappresentano un momento di espansione anche culturale della città che ha riconosciuto il nostro lavoro di teatro nazionale che ha cominciato ad allargare la propria offerta. Ma ci sono anche una serie di risultati che non vengono comunicati dai numeri, come l’agibilità definitiva ottenuta dalla sala del teatro o i lavori in avanzamento al Teatro India”.
Nel discorso conclusivo in veste di Presidente del Teatro di Roma, Sinibaldi guarda al futuro. “Forse è il caso di cominciare a pensare a un altro tipo di istituzione per il Teatro di Roma che non sia l’Associazione, forma superata che subisce l’incertezza di assegnazione di fondi causando anche incertezza nella programmazione” continua Sinibaldi che ripercorre anche la vicenda del Teatro Valle.
“L’11 agosto 2014 è stato effettuato e senza incidenti lo sgombro del Teatro Valle che era stato occupato fino a quel momento. All’epoca era diventato il più famoso teatro europeo per la forma di partecipazione che lo caratterizzava. Mi auguro che quando riaprirà possa essere valorizzato anche in merito alla sua esperienza”.
I dati riportano che nel corso del triennio i ricavi al botteghino dei Teatri Argentina e India sono cresciuti in media del 25% rispetto al 2013 (con un picco del 65% nel 2015 rispetto al 2014), grazie anche all’aumento degli spettacoli rappresentati, sia prodotti (65) che ospitati (254), ma anche di altri eventi a ingresso libero (271), per un totale di 590 attività con un incremento che raggiunge nel solo 2016 il 186% sempre rispetto al 2013.
Con un particolare attenzione alla programmazione della drammaturgia contemporanea, ma anche alle Stagioni a progetti costruita attraverso intensi percorsi tematici, offrendo spazio a grandi artisti, Brook e Stein e a compagnie indipendenti, cicli culturali, gli omaggi a Luca Ronconi e Pier Paolo Pasolini, accadimenti culturali, nel corso di questo triennio il Teatro di Roma ha ottenuto numerosi successi, premi e riconoscimenti sempre rispettando, anche in termini di produzione e di accadimenti culturali, i parametri che lo hanno promosso a Teatro Nazionale con tutta una serie di onori, ma anche oneri da rispettare.
“Sono stati anni molto difficili, ma intensi – ha esordito il direttore Antonio Calbi che ha ricordato come emozione il giorno della sua nomina, il 6 maggio 2014 – Siamo passati da 95 a 271 accadimenti culturali dal 2013 al 2016, da 146 a 795 alzate di sipario. Ma è necessario riuscire a competere con altri teatri che abbiano la nostra stessa territorialità” spiega il Direttore parlando anche della esiguità di fondi adeguati e di una una certa disparità di criteri con cui vengono assegnati i fondi a Teatri Nazionali che hanno ben altra struttura territoriale rispetto a quella di Roma”.
Da parte sua, Lidia Ravera, assessore alla Cultura della Regione Lazio, conferma i fondi concessi al Teatro di Roma. “Abbiamo garantito una continuità di finanziamenti della Regione nonostante i tagli e con molte difficoltà” sottolinea l’assessore, tenendo sempre presente anche la riapertura di altre realtà piccole territoriali e regionali che necessitano di attenzione e di sostegno economico.
“Abbiamo cercato di abbattere la barriera delle istituzioni culturali e stiamo cercando di riportare ordine – spiega il vicesindaco Luca Bergamo, assessore alla Cultura di Roma Capitale – in un sistema che per anni attraverso una serie di leggi ha cercato di incentivare il privato a mettersi in competizione con il pubblico”.
L’assessore si sbilancia anche sulla situazione attuale del Teatro Valle: attualmente sono in fase le operazioni di manutenzione anche ordinaria degli impianti per poterlo tornare a riaprirlo almeno parzialmente.