Al Teatro di Rifredi, dopo il grande successo de L’ultimo Harem, Serra Yilmaz torna in scena a farsi dirigere da Angelo Savelli con lo spettacolo “La bastarda di Istanbul”, tratto dall’omonimo romanzo di Elif Şafak, best seller tradotto in decine di lingue. La compagnia Pupi e Fresedde hanno avuto l’onore di ottenere in esclusiva i diritti di questo bellissimo romanzo e Savelli di essere riuscito a produrre un lavoro genuino e molto piacevole, divertente e a tratti surreale, ma sempre capace di suscitare un’attenta riflessione su una questione che non è ancora risolta e che rimane una ferita aperta nel passato comune turco-armeno. Al centro dello spettacolo la vicenda di due famiglie; la turca che abita a Istanbul, composta da tre generazioni di sole donne, e l’americana che vive nell’arida Arizona. Il loro legame non è solo costituito dal fatto che il marito della donna americana sia figlio e fratello di quella famiglia turca, ma che abbia sposato una donna che era stata moglie di un armeno, con cui aveva avuto una figlia. Le due famiglie scopriranno un legame, più profondo di quello che sembra in apparenza, nel momento in cui questa intelligente ragazzina proveniente dall’America, ma con un forte bisogno di ricercare le sue origini armene, vorrà tornare in Turchia alla ricerca delle sue radici. Una volta attraversato l’Oceano sarà ospite della famiglia del patrigno, farà amicizia con la cugina, la “bastarda” del titolo, e sarà l’occasione per annientare quei pregiudizi e quell’astio incondizionato ed a ogni costo che separa le due popolazioni.
La tematica infatti che sta alla base della “bastarda di Istanbul” è prioprio il difficile passato tra armeni e turchi, del macigno di risentimento, pregiudizio e odio scaturito da quello che oggi viene chiamato genocidio armeno avvenuto nel 1915 ad opera dell’impero Ottomano.
La riduzione teatrale di Savelli è una fedele rappresentazione dell’anima del romanzo di Elif Şafak e, attraverso questa, lo spettatore ha modo di entrare in una vicenda che spesso nel nostro occidente è poco conosciuta e discussa.
In scena, oltre alla Ylmaz, troviamo Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello ad animare uno scenario di una Turchia forse più progressista di quella di adesso.