di Davide del Grosso e Claudio Orlandini – regia Claudio Orlandini – con Davide del Grosso – assistente alla regia Chantal Masserey – progetto scenografico – Claudio Orlandini – scene Stefania Solari
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“Di questo libro si può parlare. Di questo libro si deve parlare.” È iniziato così il nostro studio dell’opera di Wilde: con la consapevolezza della sua ricchezza tematica, della sua attualità così marcata da renderla un’opera urgente oggi e il nostro tentativo di tradurla in una forma teatrale immediatamente leggibile. Perché il romanzo di Wilde è un libro che come il suo protagonista non sa invecchiare: Dorian è un ragazzo a tal punto terrorizzato dall’idea di perdere la sua bellezza, e soprattutto il potere che quella bellezza esercita sul mondo, da desiderare che un ritratto muti al suo posto. Vende tutto di sé Dorian, la sua integrità, la sua ingenuità bambina, la sua coscienza, i suoi desideri pur di non perdere l’immagine perfetta di sé. E come Dorian, l’opera di Wilde ha bisogno ancora oggi di essere corteggiata, avvicinata con cura, studiata con rigore e amata appassionatamente. Solo così, lentamente, le pagine dell’autore irlandese si schiudono rivelando un variegato ventaglio tematico capace di parlare a tutte le età: la differenza tra estetica e bellezza, la paura dell’invecchiamento – oggi clinicamente chiamata sindrome di Dorian Gray – il tentativo di dividere anima e corpo, la scoperta adolescente delle passioni e dei sensi, il rischio di perdersi al loro interno, la bellezza della curiosità ed il suo pericolo, il valore dell’influenza degli altri nella costruzione di sé, l’interrogarsi sul ruolo salvifico dell’arte. Questi sono solo alcuni dei temi che la complessità di pensiero di Wilde attraversa con lucidità, ironia, contradditori e un sorprendente contenuto emotivo.
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Dalle note di regia
Questo abbiamo studiato, questo abbiamo messo in scena: una conferenza improbabile, una lezione teatrale, un dialogo aperto col pubblico, una favola gotica. L’attore prende il pubblico per mano e lo guida nel suo incontro con Wilde, nella sua vicenda umana, nel viaggio attraverso la sua opera: i venti capitoli del romanzo si snocciolano attraverso una narrazione incalzante in bilico tra ironia e noir; i personaggi appaiono, parlano in prima persona, agiscono, lottano, muoiono; l’attore si sposta sui vari punti di vista e trova spazi di riflessione aperta e di dialogo col pubblico; mentre lui, Oscar Wilde, ancora oggi sembra divertirsi a tenerci in scacco creando paradossi. Continuamente ci convince che abbiamo capito, e non appena siamo certi di aver afferrato il punto lui lo sposta un po’ più in là, fino a suggerirci che non c’è nessun punto da afferrare. C’è solo la vita, in tutta la sua sorprendente e crudele bellezza.
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Durata 1 ora e 15 min
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INFORMAZIONI
Teatro Litta – da martedì a sabato ore 20:30 – domenica 16:30 – lunedì riposo
Biglietti: intero 24€, ridotti 16/12€ – Abbonamenti: 10 Identità, 5 Identità, IDono
Abbonamenti e convenzioni – www.mtmteatro.it
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BIGLIETTERIA MTM
02 86 45 45 45 – biglietteria@mtmteatro.it
Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00 alle 19:30
Sede Teatro Litta – corso Magenta, 24 Sede Teatro Leonardo – via Ampère, 1 – ang. piazza Leonardo da Vinci
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it
I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.