Venerdì 7 aprile alle ore 21 si chiude la stagione di Teatro Abitato 16/17 del Teatro Fassino di Avigliana con un appuntamento d’eccezione: Rumore di acque, spettacolo del Teatro delle Albe che affronta con sguardo profondamente poetico e non cronachistico la tragedia dei migranti e dei profughi in viaggio verso l’Europa.
Rumore di acque, ideato da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, vede in scena un brutale Generale (interpretato da Alessandro Renda) al servizio del Ministro degli Inferi, impegnato a smistare anime e storie da una sponda all’altra del Mediterraneo. L’uomo è solo sulla sua isola sperduta nel Mediterraneo, ma è attorniato dai morti che non lo lasciano in pace, che lo tormentano, che gridano per essere “ricordati” non solo come numeri. Il Generale è in realtà un “medium”, attraversato da un popolo di voci e di volti che lo assediano, il popolo degli annegati, quello che neanche la sua indole burocratica riesce a ridurre a mera statistica. Attraverso la sua figura gli scomparsi si rendono presenti attraverso di lui: lui malgrado.
Lo spettacolo nasce nel 2010, dopo un lungo soggiorno degli artisti del Teatro delle Albe in Sicilia, e da allora ha avuto una lunga vita in Italia e all’estero. Oggi beneficia del patrocinio di Amnesty International. Nell’arco di tempo in cui si sono moltiplicate le traduzioni, le pubblicazioni e le messe in scena, lo spettacolo ha conservato invariata la propria urgenza, tenendosi lontano da alcuni schemi del teatro di denuncia o di narrazione e muovendo domande che scuotono la coscienza dello spettatore. Come sottolinea Marco Martinelli nelle note di regia: “Che cos’è la cultura, che cos’è il teatro, da Sofocle a Brecht, se non un cerchio ideale in cui l’umanità riflette sulla violenza e sulle contraddizioni drammatiche che la lacerano? Questo a mio avviso significa prendere sul serio le parole “cultura” e “teatro”, affrontando i nodi “capitali” della propria epoca. E tra questi la tragedia dei migranti e dei profughi: in relazione a questi “sacrifici umani”, a questa ecatombe senza fine, cosa può fare il nostro Vecchio Continente? L’Europa è davanti a una sfida che mette in gioco la sua stessa esistenza: deve dimostrare di essere all’altezza di questo momento storico, decisivo al fine di delineare la propria identità: un’Europa delle merci e dei burocrati, impaurita in balia dei populismi arroganti, o un’Europa dei valori veri e della solidarietà come fondamento indispensabile di civiltà? Siamo innocenti noi? Sono innocente io? Quel generale acido e nevrotico, quel funzionario che ne ha le scatole piene di star lì a contare numeri e morti e metterli in fila, un lavoraccio, pure mal pagato, quello spettatore impotente davanti ai telegiornali, quello, proprio quello, siamo tutti noi”.
———
Servizio di babysitting offerto gratuitamente a tutti gli spettatori (è richiesta la prenotazione anticipata entro 48 ore dalla data dello spettacolo al numero 0110446158). Al termine della rappresentazione si terrà il consueto incontro “Quattro chiacchiere con”, durante il quale gli artisti dialogheranno con il pubblico.
Biglietto intero: 12 euro; ridotto: 10 euro. È possibile usufruire di riduzioni sul biglietto e tariffe agevolate in caso di abbonamento. Per prenotazioni e informazioni: www.teatroabitato.it, 011.044.61.58, 333 1054547.
———–
La stagione è realizzata dalla Piccola Compagnia della Magnolia in accordo e con il contributo della Città di Avigliana, in collaborazione e con il sostegno di Piemonte Dal Vivo, con il sostegno di Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts, Fondazione CRT, Regione Piemonte, con il Patrocinio della Città Metropolitana di Torino, di Valle Susa Tesori Alpini e in collaborazione con Novacoop – Avigliana, Tips theater, Associazione C’era una volta.