Il sipario si apre su una compagnia di attori assopiti, non c’è scenografia se non un grande ammasso di bauli di varie dimensioni e delle scale. Nel silenzio della platea si sente una voce che sussurra “sembra un quadro del Caravaggio”, assolutamente vero. Si è subito proiettati in un altro tempo, gli attori si svegliano come dopo un lungo viaggio di compagnia e si accorgono che “c’è gente” e bisogna recitare. Subito si accomodano gli abiti, riorganizzano lo spazio che da semplice strada si trasforma in palcoscenico, riordinano i bauli in verticale che divengono porte, tirano giù la maschera. La magia ha inizio: Pantalone gioisce del futuro matrimonio della bella figlia Clarice con il giovane Silvio Lombardi, di qui una sequela di intrecci equivoci e lazzi che divertono amabilmente il pubblico convenuto numeroso. “Arlecchino il servitore di due padroni” è in scena al Teatro Rossetti di Trieste dal 29 marzo al 2 aprile. La commedia di Goldoni è diretta magistralmente da Giorgio Sangati che imposta una regia dinamica e brillante rifacendosi alla tradizione ed affidando all’abilità degli attori la struttura della commedia. Brighella, è interpretato con grande bravura da Anna De Franceschi, le movenze, i guazzi e il passo pesante sono quelle tipiche del locandiere interessato, dell’albergatore navigato. Un allamapanato Silvio (fidanzato di Clarice) è ben impersonato da Francesco Folena Comini. La maestria con sui sono state realizzate le maschere di Pantalone De’Bisognosi (Eleonora Fuser), Arlecchino (Marco Zoppello), Brighella (Anna De Franceschi) il Dottor Lombardi (Michele Mori) si deve a Donato Sartori – Centro Maschere e Strutture Gestuali. Lo spettacolo ha una sola guida musicale: una fiscamonica, suonata in scena da un’eccellente musicista, che diventa parte attiva in particolari mimiche dei personaggi. Con Arlecchino diviene vera e propria colonna sonora dei suoi sketch, l’inarrestabile Marco Zoppello (che interpreta Arlecchino dal 2015 per il Teatro Stabile del Veneto) è una vera rivelazione, un talento di stile, movenze e lazzi. Molto brava Irene Lamponi nel ruolo di Smeraldina, la cameriera della futura sposina (Marta Meneghetti), in scena ottimi attori quali Stefano Rota, Laura Serena. Sempre vincenti i duetti tra i futuri consuoceri resi divertenti e “danzati” dalla bravura di Michele Mori (Dottor Lombardi) ed Eleonora Fuser (Pantalone). I costumi, realizzati da Stefano Nicolao hanno reso al meglio la commedia dell’arte e tutta la struttura dell’opera è rimasta fedele al volere dell’autore che per rispetto della propria creatura scriveva “Prego però que’ tali, che la Parte del Truffaldino rappresenteranno, qualunque volta aggiungere del suo vi volessero, astenersi dalle parole sconce, da’ lazzi sporchi; sicuri che da tali cose ridono soltanto quelli della vil plebe, e se ne offendono le gentili persone”.