L’idea di intervistare Daniele Ronco è nata più di 1 mese fa, alla presentazione del progetto MuMu. Si tratta di una collaborazione dell’Associazione Culturale Mulino ad Arte con la compagnia torinese Il Mutamento Zona Castalia per un percorso ricco di idee e di possibilità e mi piace ricordare il luogo dell’incontro: Pastificio Virgilio, a due passi dalla cremagliera di Superga, sponsor ufficiale del Fringe Festival. Fra ottimi piatti di tortellini ed entusiasmo per la nuova avventura da parte dei responsabili delle 2 compagnie, si è valutata la possibilità di approfondire la conoscenza di questa Associazione, che frequento già da alcuni anni nei due teatri che gestiscono, nei paesi di Orbassano e Cumiana, ma di cui so davvero poco. Originariamente sarebbe dovuto essere un incontro a 4, cioè con il direttivo al completo, Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Frola ma poi per l’impossibilità di riuscire ad averli insieme, si è optato per iniziare a dialogare con il direttore artistico Daniele Ronco. Ci troviamo in un bello spazio di Pinerolo che si chiama “Cose Buone” ( impresa sociale della Diaconia Valdese) in via Silvio Pellico a Pinerolo, per una colazione e per una chiacchierata che vuole essere momento di incontro fra due persone che non si conoscono ma hanno interessi comuni, fra cui il teatro. Il luogo fisico dove si decide di incontrarsi è importante. Questo, come il Pastificio Virgilio, è uno spazio attento ai clienti, ci sono tavoli non troppo vicini per permettere di non essere disturbati e di non disturbare, è luminoso ed i gestori sono premurosi nel consigliare le specialità senza essere invadenti. Dopo avere ordinato cappuccino e tè per Daniele, iniziamo. E’ un bravo attore e regista che ho già avuto modo di vedere recitare in almeno 3 occasioni diverse, in spettacoli che lo vedevano protagonista, e le recensioni fatte sono sempre state positive. Ha 33 anni, nativo di Cumiana ed è cresciuto in campagna. Racconta che all’età di 5/6 anni amava cimentarsi in piccoli concerti improvvisati con amici e parenti. Timido ed introverso nel periodo delle elementari, si è trovato catapultato in un’ adolescenza turbolenta, ad arrancare senza sapere che strada prendere. Terminati gli studi liceali non senza difficoltà, aveva scelto la Facoltà di Economia Aziendale senza convinzione. Si iscrive ad una scuola di doppiaggio, la ODS dove il Teatro era piuttosto malvisto e si parlava soprattutto di cinema. Sente di avere delle chances perché in molti apprezzano il suo lavoro. Per caso fa un provino a Rai3 per un programma di Scienza destinato ai bambini, e viene preso nonostante i pretendenti siano numerosissimi. Ed un giorno incontra Fulvia Roggero, a cui sente di dovere molto. Era andato al comune di Cumiana per proporre una serie di cortometraggi, e parlando con la Roggero, che faceva parte del Teatro delle Dieci, si sente proporre di diventare uno dei giovani attori in una iniziativa facente parte del progetto Nuove Creatività dell’Eti, che coinvolgeva le Residenze teatrali piemontesi nel 2007/2008. In questa occasione incontrerà Costanza Frola. Parallelamente frequenta corsi di recitazione cinematografica a Milano, con il metodo Strasberg, seguito da Maestri americani dell’Actor’s Studio. Addirittura gli viene proposto di andare in America, perché secondo il suo insegnante ha buone possibilità di diventare “The Italian Tom Cruise”, attore a cui il Maestro dice di assomigliare. Decide di restare in Italia, altre avventure lo aspettano. Nel frattempo si è laureato ed ha anche scoperto che Economia Aziendale gli piace e sicuramente gli torna utile ora, che deve gestire realtà complesse. A 24 anni molla tutti gli amici e le sicurezze raggiunte perché decide di fare scuola d’attore. Vorrebbe fare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ma non può sostenere l’audizione perché fuori età. In seguito tenta con la scuola di Bologna della Galante Garrone. Entra ed inizia un periodo di duro lavoro, solo studio e solo teatro, senza mai vivere la città in modalità studente universitario fuori sede. “Io e un altro spesso entravamo per primi ed uscivamo per ultimi, eravamo instancabili”. L’altro era Jacopo Trebbi, con cui ha sentito subito possibilità di crescita. Il periodo bolognese è durato dal 2009 al 2011. Il Mulino ad Arte nasce nel 2009 ma viene rifondato nel 2012 con Jacopo. Con il Progetto “Adotta una Compagnia” è nata anche la collaborazione con Piemonte Dal Vivo, una grossa realtà piemontese per la gestione teatrale regionale. Così siamo entrati nel teatro di Orbassano presentando un progetto nel 2013 a Pietro Ragionieri, l’allora direttore di Piemonte dal Vivo e poi dal 2015 siamo presenti anche a Cumiana con Live Show Cumiana, rafforzando le proposte culturali già esistenti e le attività formative. Ora in squadra è entrata anche Federica Leone, già attiva con il Teatro dell’Orologio e la sua presenza si è sentita subito. Si occupa di organizzazione in generale ed è anche “la mia compagna”. Siamo davvero una bella squadra, ed i due Live Show Orbassano e Cumiana quest’anno superano i 2000 spettatori, che è un bel risultato. Ci aspettiamo molto dalla collaborazione con altre realtà del territorio, fra cui il Mutamento, Crab e Onda Larsen, con cui abbiamo molte affinità. “C’è da lavorare molto e spesso sento la fatica di far fronte a grosse responsabilità, ma le soddisfazioni sono molte ed i miei compagni di avventura valgono”.