Melodramma in due atti
Libretto di Giovanni Gherardini
Musica di GIOACHINO ROSSINI
(Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro in collaborazione con Casa Ricordi, Milano a cura di Alberto Zedda)
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 31 maggio 1817
Nuova produzione Teatro alla Scala
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Direttore RICCARDO CHAILLY
Regia GABRIELE SALVATORES
Scene e costumi GIAN MAURIZIO FERCIONI
Luci MARCO FILIBECK
Movimenti coreografici EMANUELA TAGLIAVIA
Marionette, costumi e animazione a cura della
COMPAGNIA MARIONETTISTICA CARLO COLLA E FIGLI
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Personaggi e interpreti principali
Ninetta Rosa Feola
Pippo Serena Malfi
Lucia Teresa Iervolino
Gottardo Michele Pertusi
Fabrizio Vingradito Paolo Bordogna
Giannetto Edgardo Rocha
Fernando Villabella Alex Esposito
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Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro BRUNO CASONI
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Date:
Mercoledì 12 aprile 2017 ore 20 ~ prima rappresentazione
Sabato 15 aprile 2017 ore 20 ~ turno M
Martedì 18 aprile 2017 ore 20 ~ turno A
Sabato 22 aprile 2017 ore 20 ~ turno C
Mercoledì 26 aprile 2017 ore 20 ~ turno D
Sabato 29 aprile 2017 ore 20 ~ turno O
Martedì 2 maggio 2017 ore 20 ~ turno E
Venerdì 5 maggio 2017 ore 20 ~ turno B
Domenica 7 maggio 2017 ore 15 ~ ScalAperta
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Prezzi: da 230 a 14 euro
Prezzi recita ScalAperta: da 115 a 7 euro
Infotel: 02 72 00 37 44
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L’opera sarà trasmessa in diretta stereofonica da RAI RADIO TRE il 12 aprile e in diretta televisiva da RAI 5 il 18 aprile
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Riccardo Chailly riporta La gazza ladra alla Scala
a 200 anni dalla prima
Il capolavoro milanese di Rossini nato alla Scala nel 1817 e mai rappresentato al Piermarini dopo il 1841 torna in un nuovo allestimento con la regia del premio Oscar Gabriele Salvatores
e un cast che raccoglie le migliori voci della nuova generazione rossiniana.
La prima è dedicata alla memoria di Alberto Zedda.
La gazza ladra, trentunesima opera di Gioachino Rossini, presentata alla Scala con enorme successo il 31 maggio 1817 ma non più rappresentata al Piermarini dal 1841, torna a Milano per otto recite dal 12 aprile al 7 maggio con la direzione di Riccardo Chailly, la regia del Premio Oscar Gabriele Salvatores, scene e costumi di Gian Maurizio Fercioni e un cast che raccoglie le migliori voci della nuova generazione rossiniana: Rosa Feola come Ninetta, Edgardo Rocha come Giannetto, Paolo Bordogna come Fabrizio Vingradito, Alex Esposito come Fernando Villabella, Serena Malfi come Pippo e Teresa Iervolino come Lucia, insieme al Gottardo autorevole di Michele Pertusi. L’omaggio al bicentenario dell’opera si inscrive nel progetto di portare al Piermarini il repertorio italiano nella sua interezza a partire dalle opere che hanno avuto qui la loro prima rappresentazione assoluta.
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Riccardo Chailly
Direttore Principale del Teatro alla Scala dal gennaio 2015, assume la carica di Direttore Musicale dal gennaio 2017. Il suo debutto alla Scala risale al 1968 con I Masnadieri di Verdi; in seguito ha diretto opere di Rossini, Verdi, Puccini, Prokof’ev e Bartók; con Aida ha inaugurato la Stagione 2006/2007 e con Giovanna d’Arco la Stagione 2015/2016. Il suo impegno con il Teatro milanese negli anni a venire si concentrerà sul repertorio italiano con la prosecuzione del ciclo di opere di Puccini cui si aggiungeranno titoli di Verdi e Donizetti. Nel vastissimo repertorio del Maestro milanese Rossini occupa da sempre un posto particolare fin dalla registrazione del Guglielmo Tell con Mirella Freni e Luciano Pavarotti, cui hanno fatto seguito quella del Barbiere di Siviglia con Marilyn Horne, le due de Il turco in Italia con Montserrat Caballé e Cecilia Bartoli, de La Cenerentola con Cecilia Bartoli, dello Stabat Mater e della Petite Messe Solennelle. Di particolare interesse i due volumi di Cantate incisi con la Filarmonica della Scala e le Rossini Discoveries con l’Orchestra Verdi. Di Rossini Chailly ha diretto alla Scala, oltre a diversi brani in concerto, Il turco in Italia con la regia di Giancarlo Cobelli e le voci di Mariella Devia e Michele Pertusi nel 1997, Il barbiere di Siviglia con la regia di Alfredo Arias e Sonia Ganassi, Roberto Frontali e Juan Diego Flórez nel 1998 e lo Stabat Mater nel 2008.
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Gabriele Salvatores
Vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero nel 1992 con Mediterraneo, Gabriele Salvatores nasce come regista teatrale: diplomato alla scuola del Piccolo Teatro, nel 1972 è tra i fondatori del Teatro dell’Elfo, dove realizza 21 spettacoli tra cui nel 1981 il musical rock tratto dal Sogno di una notte di mezza estate che diviene anche il suo primo lungometraggio. Tra le pellicole principali ricordiamo Kamikazen, Marrakech Express, Turné, Puerto Escondido, Sud, Nirvana, Denti, Io non ho paura, Quo vadis Baby, Happy Family, Educazione siberiana e Il ragazzo invisibile, il cui successo porterà a un Ragazzo invisibile 2 di prossima uscita. In campo operistico ha curato la regia de La gatta inglese di Henze e de La figlia del reggimento di Donizetti a Bologna e del Cirano di Tutino ad Alessandria.
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L’opera
“Il successo fu talmente enorme, il lavoro suscitò un tale furore che ad ogni momento il pubblico in massa s’alzava in piedi per coprire Rossini d’acclamazioni”: così Stendhal, presente alla prima, racconta l’accoglienza dei milanesi per un’opera senza dubbio anomala nella produzione rossiniana. E il successo durò a lungo, se nelle diverse riprese scaligere fino al 1841 la Gazza conta ben 158 rappresentazioni. Dopo gli anni napoletani il compositore era deciso a riconquistare il favore dei milanesi con un lavoro di grande effetto musicale e drammatico, innovativo fin dalla celebre ouverture aperta da due rulli di tamburi militari. Un suono inedito, che scandalizzò i musicisti dell’orchestra (si dice che un violinista andasse dicendo che bisognava assassinare il compositore; curiosamente analoghi dubbi accolsero in principio la decisione di Toscanini di aprire con la celeberrima ouverture il concerto inaugurale della Scala ricostruita nel 1946), e che preludeva a un racconto i cui le parti comiche cedevano il passo a una vicenda di drammatico realismo: la storia vera di una giovane domestica condannata a morte per il furto di una posata. Il libretto di Giovanni Gherardini, già condirettore del Giornale Italiano, è tratto dal “mélodrame historique” La pie voleuse di Louis-Charles Caigniez e Théodore Baudouin d’Aubigny (1815), a sua volta ispirato dalla tradizione parigina di celebrare ogni anno nella chiesa di Saint-Jean-en-Grève una “Messe de la Pie” in espiazione dell’errore dei giudici che avevano fatto giustiziare una cameriera per la scomparsa di alcune forchette poi ritrovate nel nido di una gazza. Nella versione di Gherardini e Rossini, il cui titolo originale doveva essere Avviso ai giudici, la polemica contro gli eccessi di una giustizia selvaggia e gli abusi del potere costituito nei confronti di una popolazione indifesa (“uom maturo e magistrato, vi dovreste vergognar”) riprendeva temi fondanti della cultura illuminista lombarda dai tempi di Pietro Verri, Cesare Beccaria e Giuseppe Parini. Riascoltare oggi la Gazza significa anche ripensare allo stereotipo di un Rossini reazionario in termini estetici e politici, peraltro già ampiamente messo in dubbio in sede critica ed esecutiva. Nel saggio contenuto nel programma di sala Emilio Sala ricorda le parole di Giuseppe Mazzini nella sua Filosofia della Musica: “Rossini ha compìto nella musica ciò che il romanticismo ha compìto in letteratura”. Né compositore di Metternich né edonista estraneo al suo tempo, Rossini mostra ben prima del Guglielmo Tell e quattro anni dopo il coro patriottico dell’Italiana un volto non certo rivoluzionario, ma politico sì, e soprattutto partecipe delle tensioni culturali che attraversavano l’Europa. Figlio di un entusiasta sostenitore dei francesi, cosmopolita per vocazione e per interesse, Rossini si mostra ancora una volta irriducibile agli schematismi storici e critici e firma con la Gazza un capolavoro in cui confluiscono sensibilità e tradizioni diverse in un progressivo incupirsi del colore drammatico, dalla commedia alla scena del supplizio, fino alla liberazione in extremis, nella migliore tradizione dell’opéra à sauvetage.
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ASPETTANDO LA GAZZA LADRA
dal 25 marzo al 7 maggio 2017
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TEATRO ALLA SCALA
29 marzo 2017 – ore 18
Teatro alla Scala – Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini”
Prima delle Prime: La gazza ladra
Enrico Girardi propone l’incontro “Musica da fare quattro opere”, con ascolti e video.
Con la partecipazione del M° Riccardo Chailly.
Organizzato dagli Amici della Scala.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
6 aprile 2017 – ore 18.30
Teatro alla Scala
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Introduzione e prova per la Fondazione Milano per la Scala
Incontro con Riccardo Chailly e Gabriele Salvatores.
A seguire, prova d’insieme dello spettacolo.
Ingresso su prenotazione.
Per informazioni: tel. 02 7202 1647 – segreteria@milanoperlascala.it
7 aprile 2017 – ore 18
Teatro alla Scala
Incontro: La gazza ladra per le Università milanesi
Prova antegenerale de La gazza ladra riservata alle Università milanesi,
preceduta dalla presentazione dello spettacolo da parte del M° Riccardo Chailly
e del regista Gabriele Salvatores.
La presentazione sarà registrata dalle telecamere della Rai.
Ingresso riservato: per informazioni telefonare allo 02 8879 2012
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ALTRE SEDI
25 marzo 2017 – ore 14.15
Triennale Teatro dell’Arte – viale Alemagna, 6
Prova di scena aperta e incontro col regista
Con La gazza ladra si inaugura la collaborazione fra il Teatro alla Scala e
Triennale Teatro dell’Arte, che ospiterà alcune delle prove dello spettacolo.
Il regista Gabriele Salvatores aprirà al pubblico una prova di scena de La gazza ladra.
Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti. Per prenotare: tel. 02 72434258
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28 marzo 2017 – ore 18
Associazione Amici del Loggione – via Pellico, 6
Incontro: La gazza ladra e Rossini
Riccardo Chailly approfondisce caratteristiche e significati della partitura, idee e linee interpretative della nuova produzione scaligera in dialogo con Gino Vezzini.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni: tel. 02 806 806 11/12, da lunedì a sabato dalle 16 alle 19.
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30 marzo 2017 – ore 18
Biblioteca Nazionale Braidense – via Brera, 28
Incontro – La gazza ladra di Gioachino Rossini. Dal manoscritto alla scena.
Il capolavoro di Rossini analizzato dalla sua nascita nel 1817 fino all’edizione scaligera del 2017,
con esposizione di materiali autografi, bozzetti e libretti d’epoca.
Intervengono: James Bradburne, Pierluigi Ledda, Paolo Crisostomi, Ilaria Narici, Riccardo Chailly, Lidia Bramani.
A cura dell’Archivio Storico Ricordi in collaborazione con il Teatro alla Scala e la Fondazione G. Rossini.
In ricordo di Alberto Zedda.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
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2 aprile 2017 – ore 17
Spazio Teatro No’hma Teresa Pomodoro – via Orcagna, 2
Aspettando La gazza ladra
Stefano Jacini in conversazione con Riccardo Chailly e Gabriele Salvatores.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per prenotazioni 02 45485085/ 02 26688369 – nohma@nohma.it
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4 aprile 2017 – ore 18.30
Fondazione Milano per la Scala – via Clerici, 5
Introduzione all’opera La gazza ladra
Welcome drink e approfondimento dell’opera in scena alla Scala – con il Professor Fabio Sartorelli.
A cura della Fondazione Milano per la Scala.
Ingresso su prenotazione con contributo.
Per informazioni: 02 7202 1647 – segreteria@milanoperlascala.it
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La collaborazione con la RAI
Prosegue anche in occasione de La gazza ladra la collaborazione tra il Teatro alla Scala e la RAI,
che trasmetterà l’opera alla radio, in televisione e nei cinema di tutto il mondo e seguirà la nuova produzione anche con servizi, interviste e approfondimenti.
Informazioni su sale e orari al sito www.all-opera.com