A dieci anni dalla messa in scena di Gomorra, Mario Gelardi, direttore artistico del Nuovo Teatro Sanità, e Roberto Saviano tornano a collaborare per lo spettacolo “La paranza dei bambini”. Tratto dal romanzo omonimo di Saviano, il nuovo progetto del Teatro Sanità sarà presentato al Festival dei due mondi di Spoleto (1 e 2 luglio). Intanto fino al 30 aprile è possibile applaudire lo spettacolo sul palco di piazzetta San Vincenzo.
Il buio iniziale è tagliato dalla luce bianca di piccole torce. Due pedane rotanti, simili a due scivoli, insieme con un piano rialzato in fondo al palco, danno vita ad una scena tetra e minimale. Strutture che muovendosi permettono di creare ambienti e spazi distinti, in cui convivono più scene.
Già dall’esordio si chiarisce al pubblico cosa vuol dire “paranza”. Se in mare il termine designa un tipo di pesca realizzata da piccole imbarcazioni che tirano le reti nei fondali bassi e attirano con le luci quei pesci piccoli adatti per la “frittura di paranza”, per la malavita invece si tratta di un gruppo armato, composto da minori che marcano il territorio sparando in strada (le “stese”) e spacciando.
Piccoli criminali come tanti pesciolini accecati dalla luce bianca dei soldi facili e del potere finiscono in rete e poi fritti. Vite bruciate.
È il destino di Nicolas e compagni. Una paranza alle prese con spaccio e rapine a Forcella, un quartiere di Napoli che diventa luogo universale. Attirati dalle luci del Maharaja, un locale di Posillipo in cui sognano un privè, tentano la scalata al potere mettendosi sotto l’ala protettiva di vecchi boss in declino o di luogotenenti cocainomani. “Cupidi di guadagno”, come afferma in un dialogo lo stesso Nicolas citando Machiavelli, hanno un solo obiettivo: i soldi e il potere ad essi legato. “I soldi li ha chi se li prende”.
Crudo e buio come la scrittura di Saviano, lo spettacolo si ispira alle graphic novel di Frank Miller. La Forcella presentataci è una città del peccato abitata da anime nere pronte a tutto. «L’infanzia è una malattia – un malanno – da cui si guarisce crescendo», diceva William Golding, l’autore de “Il signore delle mosche”. È proprio da questa considerazione è partito Gelardi rappresentando l’infanzia dei protagonisti come un male da cui guarire imboccando la strada della violenza e della sopraffazione. La paranza ristabilisce al suo interno delle regole, compie dei riti e risponde a degli schemi. Le musiche di Tommy Grieco accompagnano i momenti più tesi e salienti della messa in scena, mentre i costumi neri di 0770 fanno assomigliare gli attori a dei piccoli ninja. Non a caso si arrampicano, saltano e si muovono fluidi sulle strutture del palco.
Bravi i giovani interpreti che riescono a far entrare il pubblico nel loro mondo tetro, lo illuminano con le torce e piombano in platea simulando una rapina. Un plauso in particolare a Carlo Caracciolo, che firma la regia con Gelardi, e che dà corpo e voce a tre personaggi completamente distanti (il boss Copacabana, diviso tra il quartiere e il Brasile, lo zingaro in cerca di un posto nella geografia criminale e il vecchio capo decaduto). Convince inoltre l’interpretazione di Antimo Casertano alle prese con White, arrogante luogotenente dal ciuffo bianco che tenta di tenere a bada l’esuberanza della paranza guizzante di Nicolas. L’ironia di alcune scene rompe l’andamento talvolta ripetitivo dello spettacolo.
In scena Luigi Bignone, Riccardo Ciccarelli e un nutrito gruppo di attori della compagnia giovane ntS’, Vincenzo Antonucci, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude ed Enrico Maria Pacini.
Lo spettacolo è un progetto del Nuovo Teatro Sanità, prodotto da Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro.
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Costo del biglietto: 15 euro
Info e prenotazioni:
3396666426
info@nuovoteatrosanita.it
www.nuovoteatrosanita.it
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Programmazione:
dal 19 al 30 aprile
dal martedì al sabato ore 21.00
domenica e martedì 25 aprile ore 18.00
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Nuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo, Rione Sanità – Napoli
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drammaturgia di Mario Gelardi e Roberto Saviano
regia di Mario Gelardi
collaborazione alle regia Carlo Caracciolo
aiuto regia Irene Grasso
scene Armando Alovisi
costumi 0770
musiche Tommy Grieco
luci Paco Summonte
foto di scena Cesare Abbate
progetto grafico Luciano Correale
responsabile di produzione Luigi Marsano
un progetto Nuovo Teatro Sanità
produzione Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro