Chiusura “in bellezza” per la Compagnia dei Giovani del Teatro Vascello di Roma. La stagione “dei piccoli”, infatti, si è conclusa con uno spettacolo ben costruito, recitato alla perfezione, modulato su una drammaturgia brillante e originale. “Il libro della giungla”, capolavoro di fine Ottocento del Premio Nobel per la letteratura Rudyard Kipling, è l’ultima fatica dell’ensemble. La rappresentazione ha visto un gruppo di attori davvero versatili (Valentina Bonci, Isabella Carle, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Chiara Mancuso, Valerio Russo e Pierfrancesco Scannavino), che anche stavolta hanno dato prova di una maturità pienamente raggiunta.
La storia del “cucciolo d’uomo” Mogwli è fin troppo conosciuta, e ci parla di valori come l’amicizia e il rispetto della natura che il testo evidenzia senza didascalismi. La drammaturgia s’intreccia con gag e trovate rubate all’immaginario televisivo (esilarante è un’interrogazione fatta da un’improbabile Alberto Angela), con canzoni dal vivo e danze che vanno dallo swing a Bollywood (come noto, la vicenda si svolge in India), con giochi da teatro delle ombre e proiezioni su schermo che rendono lo spettacolo movimentato e pieno di divertenti sorprese.
Tutti i personaggi sono magistralmente delineati (l’orso Baloo, la pantera Bagheera, il lupo branco Akela, il serpente Kaa, la tigre Shere Khan), il risultato è un lavoro d’insieme che mostra l’affiatamento della compagnia e la capacità degli attori di muoversi su registri diversi. Una citazione, in particolare, va fatta per la ricchezza dei costumi e per le bellissime maschere fatte a mano di Clelia Catalano, pittrice e illustratrice di sicuro talento. Corredano lo spettacolo le musiche di Claudio Corona Belgrave e le videoproiezioni di Paride Donatelli.