La nuova creazione della Societas Raffaello Sanzio che porta la firma del pluripremiato regista Romeo Castellucci arriva a Bologna, dopo aver riscosso consensi di pubblico e critica in prima nazionale a Prato.
Leit motiv dello spettacolo il famoso saggio di Alexis De Tocqueville, figura di spicco nella Francia della prima metà dell’ 800, filosofo, storico, politico. La democrazia in America è uno spaccato delle impressioni che lo scrittore colse da un suo viaggio nel Nuovo continente nel 1835 ed è diventato nel tempo un classico della riflessione politica moderna e contemporanea.
Con lo stile visionario e travolgente che gli è consono, Castellucci mette in scena impressioni, focus specifici ma anche quadri di ampio respiro sulla questione, restituendo allo spettatore le tappe salienti degli albori della democrazia rappresentativa repubblicana americana, dando voce anche alla controparte: le popolazioni indigene, restii ad abbandonare di punto in bianco la loro cultura e le loro tradizioni.
Sul palco si alterna un cast numeroso di sole donne (che si prestano ad interpretare anche ruoli maschili): attrici, performer ma anche danzatrici che danno vita a coreografie liberamente ispirate alle tradizioni folkloriche di diversi Paesi (Albania, Grecia, Botswana, Inghilterra, Ungheria e Sardegna). Sono forse questi i momenti più interessanti dello spettacolo, quelli che danno dinamicità e aria ad una pièce per certi versi un po’ troppo statica.
Volontà del regista quella di creare un insieme composto da una serie di immagini eterogenee, unite solo apparentemente dal tema della democrazia. Del resto “lo spettacolo non vuole essere una riflessione sulla politica quanto, semmai, una sua conclusione”. Questa intenzione si evince chiaramente nel finale dello spettacolo, denso di significati simbolici e non solo.