di e con Ascanio Celestini
e con Gianluca Casadei fisarmonica
e la voce fuoricampo di Alba Rohrwacher
produzione Fabbrica srl in co-produzione con RomaEuropa Festival 2015 e Teatro Stabile dell’Umbria
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Un Gesù improbabile quello ideato da Ascanio Celestini, che si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla. Nell’appartamento, questo Cristo contemporaneo, non vuole che entri nessun altro, ma è interessato a ciò che accade fuori.
Insomma non il Cristo che è vero “Dio e vero uomo”, ma un essere umanissimo fatto di carne, sangue e parole. Non sappiamo se si tratti davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico che crede di esserlo, ma se il creatore si incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità (e dunque anche il dolore), questa incarnazione moderna non potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente.
Celestini è un affabulatore, un tessitore di storie che, come nessun altro, riesce a tenere assieme la critica sociale e il fantastico, l’ambizione di riscatto e l’iperbole comica, animando, con la nuda parola, un teatro che in realtà è densamente popolato di voci e personaggi.
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Con la crisi delle ideologie nate dall’illuminismo e concretizzatesi soprattutto nel 900 anche le religioni (in quanto visioni totalizzanti e dunque ideologiche) hanno subito un contraccolpo. L‟ebraismo ha trovato una patria mescolando le incertezze religiose alle certezze nazionaliste, anche l’islamismo è diventata una religione di lotta e di governo, mentre il cristianesimo si trova a vivere la sua fase più contraddittoria con due Papi viventi uno accanto all’altro, ma con due volti contrastanti: il rigido teologo e il prete di strada. A distanza di un paio di millenni ci troviamo ora a rivivere le incertezze del cristianesimo delle origini, frutto dell’ebraismo e seme dell’islam. Queste incertezze vorrei che passassero in maniera obbligatoriamente grottesca e ironica nel personaggio che porterò in scena: un povero Cristo che può agire nel mondo solo come essere umano tra gli esseri umani. Uno che sente la responsabilità, ma anche il peso di essere solo sul cuor della terra: “vuoi vedere che la trinità è una balla e alla fine salterà fuori che Dio sono soltanto io?”
Ascanio Celestini
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PREZZO
intero: prime file 40€ / II e III settore 32€ / IV settore 25€
over65/under26: II, III, IV settore 18€
convenzioni: II, III settore 22,50€ / IV settore 18€
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ORARI
mar, mer, sab h 20.30
gio h 21.00
ven h 19.45
dom h 16.00
attenzione: contrariamente alla solita programmazione, mercoledì 10 maggio lo spettacolo sarà alle 20.30 anziché 19.45
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INFO
biglietteria@teatrofrancoparenti.com
tel. 02 59995222
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