La compagnia del Teatro dell’Argine da sempre si occupa di creare percorsi artistici che siano intrecciati alle esigenze della città, nella volontà di creare una forma d’arte partecipata e condividere la Bellezza, declinata nelle sue innumerevoli forme, sia essa teatro, danza, poesia, pittura ecc, con la comunità.Proprio in quest’ottica nasce il progetto Futuri Maestri che si pone l’obiettivo di fare del teatro un luogo d’incontro, di ascolto e di conoscenza reciproca. Il progetto trae spunto da cinque, significative, parole: Amore, Guerra, Lavoro, Crisi, Migrazione. Parole che aprono profondi varchi di riflessione e che vengono declinate in nove sere di spettacolo con mille protagonisti dai 3 ai 18 anni, una mostra, cinque eventi speciali, decine di percorsi laboratoriali.
Tra gli eventi speciali in programma è andato in scena. All’Arena del Sole di Bologna, lo spettacolo “Una storia esemplare”, tratto da un fumetto, “Un amour exemplaire” appunto, in cui Daniel Pennac, scrittore e professore francese, racconta una storia d’amore unica e irripetibile insieme alla disegnatrice Florence Cestac che la regista Clara Bauer ha molto amato, tanto da decidere di farne una pièce teatrale.
E così in scena, Daniel Pennac, con libro in mano, seduto su una sedia, si appresta a dare testimonianza del suo incontro con una bizzarra quanto affascinante coppia di coniugi, incontrata nella sua infanzia e adolescenza, che lo ha profondamente colpito e ispirato nella sua esistenza. Protagonisti di questa storia così bella da sembrare inventata e così vera da commuovere sono Jean e Germaine, una coppia speciale, fatta di due persone tanto diverse tra loro, proveniente da due classi sociali opposte – lui estremamente ricco lei povera – che si uniscono e suggellano il loro amore attraverso il sentimento passionale e profondo che li unisce, attraverso la letteratura e la poesia che li accompagna in tutto il viaggio della loro vita e li sostenta, attraverso uno sfolgorio di fantasia erotica. Peculiarità che catturano il giovane Pennac: “Quando avevo otto anni conobbi questa coppia e a loro storia d’amore. Ne rimasi incantato, poi da grande decisi di raccontarli, per spiegare come l’amore porti con sé qualcosa di sovversivo nei confronti delle pressioni sociali, culturali e familiari”.
Conosciuti durante le sue vacanze nell’entroterra della Costa Azzurra, dove Jean, ripudiato alla famiglia che contrastava la loro unione, e Germaine avevano la loro umile dimora, lo scittore francese trascorse con loro le vacanze per più di dieci anni, cercando di conoscere ogni dettaglio della loro vita coniugale e prendendoli come esempio di grande Amore. Si rimaneva incantati dall’amore che emanavano l’uno per l’altra, un amore che aveva un fascino irresistibile. Un amore al quale avevano sacrificato tutto. Un amore definito improduttivo perché non avevano figli, ma se lo scopo dell’amore è produrre amore stesso, allora questa è una delle storie d’amore più produttive che abbia mai ascoltato.
La regista di questa pièce, Clara Bauer, decide di mettere in scena proprio gli autori del fumetto, Daniel Pennac e Florence Cestac, e lo fa in modo del tutto originale: una scenografia essenziale, fatta di pochi e semplici oggetti come un appendiabiti, un baule, qualche sedia, fa da cornice allo scrittore francese, nel ruolo del Narratore, accompagnato da Florence, seduta di spalle i cui fumetti, fatti in gran parte dal vivo, vengono restituiti al pubblico tramite un proiettore. Il racconto si svolge in italiano e francese, grazie al supporto della bravissima Ludovica Tringhi, che funge sia da traduttrice che da interprete insieme a Massimiliano Barbini. A supportarli le musiche di Alice Pennacchioni e le luci di Ximo Solano.
La penna di Pennac e il tratto inconfondibile di Florence, con ironia, delicatezza e suggestione narrano la bellezza di questo incontro. La sua purezza, spensieratezza, disincanto, la passione reciproca per la lettura che spesso i due innamorati facevano ad alta voce, incanta e cattura il pubblico bolognese. Nemmeno la morte è riuscita a separare questa coppia quasi mitologica. Infatti, Jean e Germaine sono morti a una settimana di distanza, lui per un cancro lei per la volontà di raggiungerlo. Sulla tomba la data di nascita coincide con quella del loro incontro, giorno in cui la loro vita è veramente cominciata.