Giovedì 29 giugno si è svolta la terza giornata di Inteatro Festival che ha aperto la sezione di Polverigi con un cartellone attento all’attualità e alla ricerca di nuovi modelli e dinamiche tra pubblico e performance, presentando tre prime nazionali: Camminare in uno spazio tra linee di Collettivo Cinetico; Nessuna conversazione degna di rilievo di Roger Bernat e Atlas revisited degli artisti newyorkesi Karthik Pandian e Andros Zins-Browne.
Francesca Pennini e il suo Collettivo Cinetico, impostisi nel panorama nazionale – e non solo- per l’ardente e delicata ricerca artistica, hanno prodotto un progetto site specific per il Festival nel Parco di Villa Nappi Camminare in uno spazio tra linee.
Nell’ambiente gli elementi naturali hanno preso vita plasmandosi in un flusso vitale e corporale, la dinamica e la condivisione dei corpi si è figurata all’interno dello spazio ed è diventa presenza, prendendo, così, forma lo tsubo “uno dei 361 punti localizzati sul derma e collegati attraverso il sistema neurovegetativo a uno o più organi interni, in quel tessuto di terminazioni nervose che è il corpo umano”. Un performance unica e intensa in cui si parla molto -senza parola alcuna- di spirito ed esistenza.
Al Cinema Italia è andata in scena Nessuna conversazione degna di rilievo dell’artista catalano Roger Bernat. La creazione di Bernat, prodotta in versione italiana da Marche Teatro, in co-produzione con Triennale Teatro dell’Arte di Milano, vede in scena Ernesta Argira, Alessandra Penna, Giulia Salvarani, la drammaturgia è di Roberto Fratini, il suono di Carlos Gómez, video, direzione tecnica, dell’assistente alla regia Txalo Toloza.
Lo spettacolo affronta il tema delicatissimo della deriva fondamentalista, accostando passato e presente, con l’intento di ricostruire storicamente fatti e motivazioni della causa jihadista. L’autore, pioniere del “teatro partecipativo”, propone un dispositivo scenico in cui il pubblico è regista: ognuno ha potuto costruirsi la propria versione dei fatti in maniera autonoma, decidendo quando e chi ascoltare, montando paratatticamente il proprio spettacolo, in “una modalità interattiva che permette di riconsiderare, per forma e significati, le sfumature proprie del paradigma partecipativo.”
Al Teatro della Luna di Polverigi ha debutta Atlas revisited, una coreografia ludica e spiazzante sulla ricerca di una possibile rappresentazione del concetto di libertà, inteso nel senso più ampio. La performance di Andros Zins-Browne – danzatore e coreografo – e Karthik Pandian – artista visivo – si ispira ai movimenti della Primavera Araba e diventa il racconto del work in progress del loro viaggio per esprimere il concetto di libertà in maniera nuova, impattante e originale. La performance multimediale vede danza, video e parola fondersi in un rapsodico susseguirsi che certamente ha ottenuto il risultato disorientante voluto dai due artisti.
La ricca programmazione di Inteatro proseguirà fino a domenica 2 luglio, l’unica cosa rimasta da dire è: imperdibile.