Alexander Pereira, Sovrintendente e Direttore artistico
La Stagione 2017~2018 del Teatro alla Scala prosegue nello sforzo di garantire al nostro pubblico un’offerta articolata su quattro ambiti egualmente necessari: i titoli di riferimento della tradizione italiana, il repertorio internazionale ma anche la riscoperta dell’immenso patrimonio di capolavori italiani dal belcanto al verismo che alla Scala mancano da troppo tempo e la musica contemporanea. Nel 2017~2018 alcune opere saranno presentate alla Scala per la prima volta, ma molte saranno quelle che a dispetto delle loro qualità musicali vi mancano da decenni.
La Stagione si apre con Andrea Chénier: un titolo cardine del repertorio verista nato alla Scala e qui rappresentato per l’ultima volta nel 1985, che torna con la direzione di Riccardo Chailly, un allestimento di Mario Martone e Margerita Palli e le voci di Anna Netrebko, Yusif Eyvazov e Luca Salsi. Sarà la diciannovesima opera diretta alla Scala dal Maestro Chailly, che nel 2018 festeggia 40 anni di attività in questo Teatro e vi dirige per la prima volta un titolo di Donizetti: Don Pasquale con l’energia di Ambrogio Maestri e un nuovo allestimento di Davide Livermore. Il Direttore Musicale conferma così il suo impegno per il repertorio italiano sia sul fronte belcantistico sia su quello verista, mentre proseguiranno nei prossimi anni il progetto pucciniano e il percorso attraverso le opere di Verdi. Il 2018 si apre con una grande festa viennese: va in scena per la prima volta alla Scala Die Fledermaus di Johann Strauss, con cui la tradizione del valzer entra a pieno diritto nella storia dell’opera. Dirige Zubin Mehta, la cui familiarità con questo repertorio è stata cementata da cinque concerti di Capodanno a Vienna, e che proprio su quel modello dirigerà anche alla Scala un concerto per l’anno nuovo. Dopo il grande successo ottenuto anche all’estero torna alla Scala il Simon Boccanegra diretto da Myung-Whun Chung: una produzione di altissimo livello artistico grazie alle prove di Leo Nucci, Krassimira Stoyanova e Fabio Sartori. Michele Mariotti, riconosciuto come uno dei migliori direttori non solo italiani della sua generazione, dirige la prima esecuzione alla Scala di Orphée et Eurydice, versione francese del capolavoro di Gluck, in uno spettacolo di John Fulljames e del coreografo Hofesh Shechter che ha ottenuto entusiastici consensi a Londra con Juan Diego Flórez protagonista. La riscoperta del repertorio verista continua con una nuova produzione di Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai con la regia di David Pountney, la direzione di Fabio Luisi e un cast che comprende Maria José Siri, che torna dopo il successo di Madama Butterfly, Roberto Aronica e Gabriele Viviani. Anche in questo caso un capitolo importante della tradizione italiana, sviluppato sui versi di D’Annunzio con uno sguardo all’esperienza preraffaellita, era assente da decenni dal palcoscenico del Piermarini. La Scala celebra il novantacinquesimo compleanno di Franco Zeffirelli con uno dei suoi spettacoli più celebrati; la sontuosa Aida con le scene dipinte da Lila De Nobili è diretta dal patriarca dei direttori italiani, Nello Santi, con un cast prestigioso raccolto intorno a Krassimira Stoyanova, Violeta Urmana e ai tenori Fabio Sartori e Marcelo Álvarez. La produzione operistica di Franz Schubert è stata riscoperta e pienamente apprezzata solo in anni recenti, con il fondamentale contributo interpretativo di Claudio Abbado. Ora anche alla Scala si potrà ascoltare Fierrabras nell’allestimento curato da Peter Stein per il Festival di Salisburgo con Daniel Harding, che torna a dirigere un’opera al Piermarini, e le voci di Dorothea Röschmann, Anett Fritsch, Bernard Richter e Markus Werba. Myung-Whun Chung, interprete beethoveniano sensibile e di spiccata teatralità, dirige per la prima volta Fidelio in teatro nell’allestimento firmato da Deborah Warner e Chloé Obolensky per l’inaugurazione della Stagione 2014~2015; nel cast rinnovato spiccano Simone Schneider, Stuart Skelton, uno dei più apprezzati tenori drammatici della scena internazionale, e
Luca Pisaroni. Nuovo titolo del progetto dedicato al belcanto è Il pirata, l’opera con cui Vincenzo Bellini debuttò alla Scala, con Sonya Yoncheva nell’impegnativa parte della protagonista, la direzione di Riccardo Frizza e il debutto registico alla Scala di Christof Loy. Anche il Progetto Accademia, che ogni anno offre agli allievi la possibilità di approfondire un’opera con un regista e un direttore d’orchestra di grande esperienza realizzando un progetto artistico ed educativo unico fra i Teatri di tutto il mondo, si concentra sull’opera italiana del primo ‘800 coinvolgendo Liliana Cavani, di cui abbiamo recentemente rivisto la meravigliosa Traviata, e il direttore Paolo Carignani in una nuova produzione di Alì Babà e i quaranta ladroni, l’ultima opera di Cherubini che manca dalla Scala dal 1963. Anche Ernani è assente dal nostro Teatro da 35 anni: l’atteso ritorno del capolavoro giovanile di Verdi è diretto da un verdiano autorevole come Ádám Fischer e riunisce le migliori voci della nuova generazione: Francesco Meli, Ailyn Pérez e Simone Piazzola insieme a Ildar Abdrazakov, mentre la regia è firmata da Sven-Eric Bechtolf. Il progetto di eseguire un’opera settecentesca secondo la prassi esecutiva originale include per la prima volta un titolo mozartiano: Diego Fasolis dirige La finta giardiniera nell’acclamato allestimento del Festival di Glyndebourne firmato da Frederic Wake-Walker, con le voci di Hanna-Elisabeth Müller e Anett Fritsch. Christoph von Dohnányi, che alla Scala aveva diretto finora solo Moses und Aron, riprende Elektra di Richard Strauss nel meraviglioso allestimento pensato da Patrice Chéreau a pochi mesi dalla scomparsa, con Ricarda Merbeth, Waltraud Meier e Michael Volle nelle parti principali. La Stagione si conclude con un avvenimento musicale lungamente atteso: György Kurtág, il più importante compositore del nostro tempo, ha concluso la sua prima opera, Fin de partie, che sarà presentata in prima assoluta alla Scala in un allestimento di Pierre Audi con la direzione di Markus Stenz. L’opera, che traduce in musica le scene principali della pièce di Beckett, colloca la Scala al centro del panorama internazionale della musica contemporanea e di un crocevia dove si incontrano musica, teatro, letteratura.
La prima Stagione di Balletto firmata dal nuovo Direttore del Corpo di Ballo Frédéric Olivieri si caratterizza per l’equilibrio fra tradizione e innovazione. In apertura di Stagione va in scena La Dame aux camélias, capolavoro coreografico di John Neumeier su musiche di Chopin, che vedrà protagoniste le nostre étoiles Svetlana Zakharova e Roberto Bolle con Theodor Guschlbauer sul podio. Il progetto di balletti su musica da camera prosegue con le Goldberg-Variationen di Bach nella classica coreografia di Heinz Spoerli, mentre Roberto Bolle interpreterà per la prima volta il Boléro secondo Béjart in un trittico che include anche Petite Mort di Kylián e la prima assoluta di Mahler 10, debutto scaligero dell’acclamata coreografa Aszure Barton. In aprile la Scala presenterà un nuovo allestimento de Le Corsaire con coreografia di Anna-Marie Holmes da Petipa, scene e costumi di Luisa Spinatelli e la direzione di Patrick Fournillier. Il venticinquesimo anniversario della morte di Rudolf Nureyev, che con la Scala ha sempre avuto un particolare legame, sarà celebrato chiamando i più grandi danzatori della scena internazionale a rendergli omaggio in quattro grandi serate e riprendendo la sua coreografia di Don Chisciotte. La ripresa autunnale vedrà ospiti i complessi del Teatro Bol’šoj a presentare – nel contesto di uno scambio artistico che ha visto la Scala a Mosca con Simon Boccanegra e il Requiem di Verdi lo scorso autunno – una nuova versione coreografica de La Bayadère di Yuri Grigorovich da Petipa e La bisbetica domata di Jean-Christophe Maillot. Concludono la Stagione ancora le étoiles Zakharova e Bolle ne L’histoire de Manon con la direzione di Patrick Fournillier.
La Stagione Sinfonica passa da sette a otto concerti per accogliere, nell’ambito del progetto di valorizzazione del repertorio sinfonico-corale, l’esecuzione per la prima volta alla Scala con la direzione di Riccardo Chailly della Messa per Rossini, con cui Verdi e i maggiori compositori italiani resero omaggio al Pesarese. Un progetto che sarà registrato per la pubblicazione in disco nel
2018 in occasione dell’anno rossiniano. Nel corso della Stagione quattro prestigiosi Maestri interpreteranno altrettante sinfonie di Gustav Mahler: Daniele Gatti la Seconda in apertura di stagione, Riccardo Chailly la Terza, Franz Welser-Möst la Quinta e Herbert Blomstedt la Nona. Zubin Mehta inaugura il 2018 con un brillante programma di valzer viennesi illuminato dalla presenza di Krassimira Stoyanova, mentre Christoph von Dohnányi presenta la Terza di Brahms e Christoph Eschenbach torna con un programma dedicato a Gershwin e Dvořák. Il cartellone dei concerti straordinari include presenze direttoriali prestigiose tra le quali saluto con particolare soddisfazione Christian Thielemann e Yannick Nézet-Séguin oltre al ritorno dei Wiener Philharmoniker con Zubin Mehta, una serata con Jonas Kaufmann e il tradizionale concerto di Maurizio Pollini. Infine il progetto “Grandi Opere per Piccoli”, che ha già portato alla Scala oltre 100.000 bambini, si arricchisce di due nuovi titoli: Il barbiere di Siviglia e L’elisir d’amore.
La Stagione 2017~2018 presenta una ricchezza di titoli e di concerti tesa a corrispondere alle aspettative che circondano il nostro Teatro e alla straordinaria vitalità culturale della città di Milano. Per renderla possibile abbiamo esteso la programmazione d’opera anche alla stagione autunnale: la Scala vuole garantire ai Milanesi e alle sempre più consistenti presenze internazionali un’offerta completa già dal mese di settembre, accompagnando tutto l’anno con una programmazione ampia e variata, dal barocco al contemporaneo. Voglio rivolgere un ringraziamento a tutti i lavoratori scaligeri, che si impegnano ogni giorno con professionalità ed entusiasmo, ai nostri sostenitori pubblici e privati e soprattutto al nostro pubblico che in questi anni è cresciuto di numero continuando a seguirci con affetto e partecipazione. I nostri abbonati, il cui sostegno è fondamentale per la vita del Teatro, troveranno quest’anno nuovi importanti vantaggi: la prelazione per il rinnovo scende dal 20% al 10% per tutte le categorie di abbonamento, mentre gli abbonati Opera godranno di un diritto di prelazione e di uno sconto del 10% sugli abbonamenti Mini e Balletto, e gli abbonati Balletto di una prelazione per gli spettacoli del Teatro Bol’šoj alla Scala.
Anche quest’anno vi siamo grati per il vostro sostegno e speriamo nella vostra fiducia e nel vostro entusiasmo per una nuova Stagione al Teatro alla Scala.