Tredici concerti per l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, con la Filarmonica Teatro Regio Torino, per la nuova Stagione sinfonico-corale del Regio. Grandi direttori, e solisti di fama internazionale, per dar vita a una serie di appuntamenti che affiancano e completano la Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018: un’offerta a tutto tondo nella quale si potrà conoscere e approfondire il genio creativo dei compositori in cartellone. Concerti, sinfonie, musica da film, Lieder, poemi sinfonici, un oratorio, una prima italiana: il Concerto doppio per due pianoforti e orchestra di Detlev Glanert e il nuovo spettacolo di Marco Paolini e Mario Brunello: #Antropocene. Una Stagione che si preannuncia quanto mai prestigiosa, con il prosieguo dei tre progetti tematici: Franz Schubert, Richard Strauss e Gustav Mahler. Tutti i concerti iniziano alle ore 20.30.
Gianandrea Noseda inaugura la Stagione con il concerto di sabato 21 ottobre 2017, sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio. In programma la Sinfonia n. 9 in re maggiore di Gustav Mahler, partitura imponente che si configura come un denso romanzo che contiene un mondo spirituale perfettamente compiuto. Alban Berg, amico e collega di Mahler, scrisse a proposito della Sinfonia: «Ho suonato di nuovo la Nona di Mahler. Il primo movimento è la cosa più splendida che Mahler abbia scritto. È l’espressione di un amore inaudito per questa terra». Scritta nel 1909, la partitura è articolata in quattro movimenti ed è l’ultima completa lasciata da Mahler. Noseda approfondisce, con questo concerto, il suo percorso all’interno della produzione mahleriana affrontando la più complessa e trascendentale sinfonia tra quelle composte dal compositore boemo; una sinfonia che viene da un altro mondo, un capolavoro che – come disse Herbert von Karajan – viene dall’eternità. Il concerto rientra nel Progetto Mahler.
Il 13 novembre si presenta il primo dei tre concerti della Filarmonica Teatro Regio Torino all’interno della Stagione. Continua l’esplorazione di temi particolarmente cari all’Orchestra, in questo caso la musica del Novecento e il ruolo dei compositori americani nella storia della musica. In programma Un americano a Parigi, scritto da George Gershwin nel 1928 durante un soggiorno in Europa. Il successo di questo poema sinfonico, anche se non immediato, ispirò Vincente Minnelli per il film omonimo uscito nel 1952. Come in Gershwin, si può trovare in Aaron Copland l’influenza della musica classica e del jazz, con un’ulteriore attenzione al folklore americano, nel balletto Rodeo del 1942, trasformato poi in suite sinfonica. Leonard Bernstein, autentico mattatore della musica del secolo scorso, incornicerà il programma con Tre episodi di danza da On the Town e le Danze sinfoniche da West Side Story. On the Town è un musical in 2 atti che debuttò nel 1944 al Teatro Adelphi di New York, con la regia di George Abbott e la coreografia di Jerome Robbins. Il musical West Side Story, andato in scena al Teatro Regio durante la scorsa stagione, è uno dei capolavori del teatro musicale del Novecento; presentato a New York nel 1957, ha conquistato il cinema e le platee di tutto il mondo. Nel 1961 Bernstein rielaborò alcune parti delle Danze sinfoniche del musical, presentate in questo concerto. Dirige la Filarmonica Teatro Regio Torino Donato Renzetti, che ama frequentare queste musiche ormai entrate a far parte del suo repertorio.
Sabato 25 novembre, Marek Janowski – al suo debutto al Regio – dirige l’Orchestra del Teatro in un programma dedicato alla più profonda anima del Romanticismo tedesco. Di Richard Wagner vengono presentati alcuni estratti sinfonici da Die Meistersinger von Nürnberg, nello specifico il Preludio all’opera e quello al terzo atto. La possente e vigorosa musica dei Meistersinger, unica commedia in tutta la produzione wagneriana, rimanda all’idea di un sacro spirito dell’arte tedesca, elemento di coesione nazionale e popolare. Sempre di Wagner viene proposto il Siegfried-Idyll, una delicata e commovente pagina che il compositore regalò alla moglie Cosima nell’anno del loro matrimonio. A Wagner viene accostato Robert Schumann, l’anima tormentata del Romanticismo, con l’esecuzione della Sinfonia n. 4. Partitura di grande interesse formale, che conobbe una travagliata gestazione durata un decennio, si basa sullo sviluppo continuo di due brevi frammenti tematici presentati nell’introduzione. Sul podio dell’Orchestra del Teatro c’è Marek Janowski, una delle bacchette più autorevoli per il repertorio tedesco, con una carriera che lo ha visto protagonista in importanti istituzioni musicali: da Direttore musicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France, a Direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, della Filarmonica di Dresda e dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino. Il suo legame con Wagner è profondo e continuo; a lui si deve, per esempio, la primissima registrazione digitale di tutto il Ring des Nibelungen, e sempre a lui è stata recentemente affidata l’intera produzione del Ring a Bayreuth nel 2016 e nel 2017.
Il 18 dicembre, la Filarmonica del Teatro Regio, diretta da Timothy Brock, eseguirà le musiche del film La febbre dell’oro di Charlie Chaplin, film che il regista volle realizzare dopo aver visto fotografie e letto diari di cercatori e migranti americani dell’Ottocento. La febbre dell’oro uscì nel 1925 come film muto, ma nel 1942 Chaplin lo riadattò inserendo una traccia orchestrale e realizzando con la propria voce un commento sonoro in sostituzione delle didascalie. La Filarmonica prosegue, con questo concerto, nell’esplorazione delle musiche per film, un progetto che ha avuto un notevole riscontro da parte del pubblico. La colonna sonora eseguita dal vivo accompagnerà la proiezione del film su grande schermo. Brock, compositore e direttore americano, è oggi riconosciuto come il massimo esperto di musiche da film composte nell’era del muto. Il suo lavoro non si limita all’esecuzione di queste partiture: Brock studia e realizza un’attenta revisione di questi lavori, che poi riporta allo splendore con interpretazioni che affascinano pubblico e critica; la sua maestria risiede anche nel difficile compito di sincronizzare l’esecuzione dal vivo della partitura con lo scorrere della pellicola.
Il 22 dicembre Pinchas Steinberg torna sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, in programma: Bernstein e Dvořák. Del compositore americano viene presentata l’Ouverture dal Candide, operetta scritta nel 1956 e andata in scena per la prima volta a Broadway; una partitura scoppiettante, fresca e di gran virtuosismo, che ammicca a Rossini e guarda al jazz. Seguono gli intensi Chichester Psalms composti da Bernstein nel 1965, per voce, coro e orchestra; il titolo rende omaggio alla cattedrale di Chichester, nel Sussex, consacrata nel Secolo XI. Questi Psalms emergono per la loro ricchezza e sono noti per la difficoltà che richiedono al coro e alle due parti per arpa. Protagonista del brano è il Coro del Teatro Regio, istruito da Claudio Fenoglio, solida guida della compagine. La significativa presenza di Bernstein in questa Stagione de I Concerti, apre le celebrazioni per il centenario della nascita del grande compositore-direttore. Conclude il concerto la Sinfonia n. 9 “dal Nuovo Mondo” di Dvořák, tra le partiture più celebri e celebrate del compositore ceco, scritta nel 1893 quando era direttore del Conservatorio Nazionale di New York. Una magnifica pagina orchestrale nella quale la cultura musicale americana si fonde con la tradizione sinfonica europea; una sinfonia di matrice classica ma contaminata da spirituals e canti tradizionali dell’America del Nord.
Il 22 gennaio 2018 la Filarmonica TRT diretta dal proprio Direttore musicale Gianandrea Noseda proporrà il Concerto con programma a sorpresa, appuntamento ormai tradizionale, giunto al terzo anno consecutivo. Il successo delle due passate edizioni, la fiducia e la partecipazione attiva del pubblico stimolano a proseguire questo progetto, in continua evoluzione. Noseda ha ideato questa nuova modalità di fruizione della musica: un concerto in cui ascoltare dei brani senza sapere autore e titolo, quindi senza aspettative o pregiudizi, con la possibilità di fare scoperte inaspettate. L’intenzione è quella di creare un nuovo tipo di evento musicale a partire da un rapporto speciale tra pubblico, orchestra e direttore. Naturalmente anche questa volta sarà necessario restare fino alla fine per scoprire gli autori dei “gioielli nascosti” che saranno eseguiti. Il concerto è realizzato con il contributo della Fondazione CRT.
Il 23 febbraio Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio, dirige Aus Italien e Don Quixote. Le dense e sfavillanti partiture di Strauss richiedono un altissimo grado di virtuosismo da parte dell’orchestra, una sfida che l’interpretazione del Direttore musicale del Regio, sul podio della sua orchestra con la quale ha maturato in anni di lavoro un rapporto di complicità e fiducia assoluto, risolverà al meglio. Completata nel 1898, Aus Italien è un esplicito omaggio all’Italia, con i suoi ritmi di danza, luminosi effetti timbrici e melodie popolari, tra le quali la citazione di “Funicolì funicolà”. Don Quixote è, invece, un concerto per violoncello e orchestra mascherato da poema sinfonico e intitolato “Variazioni fantastiche su un tema di carattere cavalleresco”. Il riferimento è ovviamente al magnifico poema di Cervantes, e la partitura è un viaggio musicale tra le mille avventure vissute dall’ingenioso hidalgo. «Dove c’è musica non ci può essere cosa cattiva» dice Sancho Panza: Strauss parte da questa massima per creare una delle partiture più straordinarie di tutto il repertorio tardo romantico. Il concerto rientra nel Progetto Richard Strauss, che presenta i principali lavori sinfonici e operistici del compositore, ed è anche all’interno del Festival Richard Strauss, un focus tematico che indaga i rapporti tra Strauss e l’Italia.
Mercoledì 28 febbraio, torna sul podio dell’Orchestra del Teatro il direttore tedesco Karl-Heinz Steffens, recentemente nominato Direttore musicale della Norske Opera & Ballett di Oslo. Accanto a lui, due pianisti d’eccezione: Gianluca Cascioli, eccelso concertistica con all’attivo una intensa attività anche come compositore, ed Enrico Pace, anch’egli solista di fama internazionale. Assieme daranno vita alla prima esecuzione italiana del Concerto doppio per due pianoforti e orchestra di Detlev Glanert, compositore tedesco, classe 1960, cresciuto e sostenuto da Henze, e riconosciuto oggi come una delle voci più originali del panorama artistico europeo, eseguito da direttori quali Semyon Bychkov, Iván Fischer, Kent Nagano, Christian Thielemann. La seconda parte del programma è dedicata a Beethoven, con l’esecuzione della Sinfonia n. 3 “Eroica”. Partitura cardine nella Storia della Musica, questa sinfonia emerge tanto come musica nuova, quanto come musica per un nuovo uditorio. Per la prima volta una Sinfonia esce da un ambiente ristretto, per un pubblico selezionato, e si apre a una platea molto più ampia, proponendo inediti interrogativi e suggerendo nuovi stimoli.
Venerdì 30 marzo, Nicola Luisotti ritrova l’Orchestra del Regio per un nuovo appuntamento del Progetto Mahler: in programma i Kindertotenlieder, con il baritono Artur Ruciński, e la Sinfonia n. 7. I cinque Kindertotenlieder, su poesie di Friedrich Rückert, vennero completati nel 1904. I brani segnano uno spartiacque nel percorso artistico di Mahler che, da questa partitura in poi, prenderà le distanze da quel mondo consolatorio delle fiabe popolari conosciuto attraverso il “Corno magico del fanciullo” (Des Knaben Wunderhorn), per addentrarsi nei meandri, profondità e turbamenti dell’uomo nuovo, quello che si affaccia al Novecento. Nella seconda parte del concerto si dispiegano le forze per l’esecuzione dell’imponente Sinfonia n. 7. La “Settima” è, a detta dello stesso autore, tra le più difficili e complesse sinfonie da lui composte, completata in un accesso di furore, durante l’estate del 1905, in un clima di quasi assoluto isolamento. La Sinfonia è articolata in cinque movimenti nei quali sono racchiuse due Nachtmusiken (Musiche notturne), di chiara ispirazione romantica ma senza alcun pathos lezioso: sono anzi pagine misteriose e profonde, con una qualità timbrica senza pari.
Il 5 aprile Sergey Galaktionov, maestro concertatore e violino solista, sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio, presenterà un variegato e interessante programma che vedrà protagonista la famiglia degli archi. Di Bruno Bettinelli, compositore e didatta italiano di grandissima caratura, insegnante di artisti quali Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Riccardo Muti e Maurizio Pollini, vengono eseguiti Due invenzioni per archi del 1939; brani nei quali la sintesi tra le forme classiche e le avanguardie novecentesche trovano un felice connubio e un ordine rigoroso per mezzo di un contrappunto severo ma mai pedante. In programma anche pagine del più classico tra i compositori romantici: Felix Mendelssohn-Bartholdy, con il Concerto in re minore per violino e archi, scritto nel 1822, da un ragazzino appena tredicenne ma geniale quanto Mozart. Conclude il concerto il Quartetto n. 14 di Schubert (La morte e la fanciulla) trascritto per orchestra d’archi da Gustav Mahler. Schubert adattò la melodia di un Lied precedentemente composto, La morte e la fanciulla, come movimento lento del suo quattordicesimo quartetto. Decenni dopo, affascinato dalla purezza melodica e dall’abilità compositiva, Mahler lavorò su quello stesso quartetto approntando una versione per orchestra d’archi, volta a comprendere e introiettare la purezza del linguaggio schubertiano. Mahler rispettò e lasciò intatta la felicità melodica e l’aura venata di malinconia del capolavoro di Schubert, investendo però il brano di un nuovo peso drammatico, profondamente contemporaneo.
Altro gradito ritorno sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio è quello di Michele Mariotti che dedica il concerto del 27 aprile a Johannes Brahms e Franz Schubert. Di Brahms vengono eseguite tre pagine sciolte, l’Ouverture tragica che, nonostante il nome, non segue alcuno schema drammatico; Nänie, pagina che riflette sul potere dell’arte e della morte, e scritta in memoria del pittore Anselm Feuerbach; e Schicksalslied (Canto del destino) una delle più riuscite partiture della produzione brahmsiana per coro e orchestra. Nella seconda parte del concerto Mariotti, fine interprete non solo del repertorio belcantistico, continua per il Regio il Progetto Schubert. Dopo le magnifiche prove della Stagione precedente, interpreta quest’anno la Sinfonia n. 4 “Tragica”, appellativo apposto dall’autore stesso per riallacciarsi alle tenebrose atmosfere dell’Ouverture Coriolano e della Sinfonia n. 5 di Beethoven, modelli emblematici per il compositore viennese.
Domenica 20 maggio, Pinchas Steinberg dirige l’Orchestra e il Coro del Regio nell’Elias di Felix Mendelssohn-Bartholdy. L’oratorio per soli, coro e orchestra, completato nel 1846, prende a modello i grandi capolavori barocchi di Händel e Bach, autori che ebbero su Mendelssohn una profonda influenza. La partitura è un capolavoro di soluzioni formali, timbriche e armoniche di grande interesse: possenti sillabazioni dei cori, rilievo plastico del declamato, arie di generosa espansione, corali condotti con grande maestria contrappuntistica e colpi di scena di grande effetto narrativo. Tutto rende l’Elias un grande capolavoro sinfonico-corale dell’Ottocento, raramente presentato al pubblico.
Il 25 e 26 maggio va in scena un appuntamento straordinario: #Antropocene di Marco Paolini con Mario Brunello e il rapper Frankie hi-nrg mc. Dopo Verdi narrar cantando del 2013, tornano al Regio Paolini in veste di voce narrante e Brunello in quella di direttore dell’Orchestra del Regio e violoncello solista, con una nuova proposta di teatro di narrazione, in collaborazione con il compositore Mauro Montalbetti e di Frankie hi-nrg mc, voce concertante e autore dei testi: il nuovo spettacolo racconta l’evoluzione umana in ambito tecnologico, indagando l’odierno rapporto tra uomo e natura.
I Concerti della Filarmonica sono realizzati con il sostegno del Main partner UniCredit e di Bitmama digital partner; si rinnova per questa Stagione il sostegno degli Amici della Filarmonica Teatro Regio Torino e degli Amici del Regio. Gli abbonamenti a 13 concerti si possono rinnovare presso la Biglietteria del Teatro da martedì 4 luglio a venerdì 8 settembre; la vendita dei nuovi abbonamenti inizia sabato 9 settembre. I prezzi sono: Primo settore € 290; Secondo settore € 280; Terzo settore € 260. Ridotto: Primo settore € 160; Secondo settore € 150; Terzo settore € 130 (riservato under 30, over 65, abbonati alla Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018 e a I Concerti 2016-2017). I biglietti, il cui costo è rimasto invariato, saranno in vendita da sabato 30 settembre. Interi: Primo settore € 29, Secondo settore € 25, Terzo settore € 22. Ridotti: € 25, € 23, € 20 (riservati agli over 65 e agli abbonati alla Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018). Diverse iniziative riservate ai giovani rendono questa Stagione ancora più invitante. Per gli under 16 l’ingresso è gratuito se accompagnati da una o due persone adulte, per le quali è previsto un biglietto a € 20. I posti riservati a questa iniziativa sono limitati. Per gli under 18 i biglietti, in ogni settore, costano solo € 10. Per i giovani che possono usufruire della 18app ogni biglietto costa 10 € e con 1 euro in più il diciottenne può acquistare un secondo biglietto. Un vero e proprio invito al concerto per avvicinare i più giovani al grande patrimonio sinfonico.
I biglietti saranno in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio (aperta da martedì a venerdì ore 10.30-18, sabato 10.30-16 e un’ora prima dei concerti – Tel. 011.8815.241/242), presso Infopiemonte-Torinocultura (via Garibaldi n. 2) e presso i punti vendita Vivaticket; on line su www.vivaticket.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12) e a quello di Vivaticket (tel. 892.234). Ulteriori informazioni su www.teatroregio.torino.it. e www.filarmonicatrt.it.