Mercoledì 5 luglio ai Giardini della Filarmonica, per Desideria il festival estivo della Filarmonica Romana, sarà una giornata dedicata alle millenarie tradizioni del Maghreb e dell’India, ai loro antichi strumenti e alle loro musiche. Ma anche un incontro fra queste culture e la nostra, come dimostra il primo appuntamento di questa giornata (Sala Casella ore 20), dal titolo Liu’ud, in cui si trovano a dialogare due strumenti ‘cugini’: l’ud – uno tra i più affascinanti strumenti della musica araba e persiana, suonato dal cantante tunisino e musicista dell’Orchestra di Piazza Vittorio Ziad Trabelsi – e il liuto, simbolo della cultura rinascimentale, intepretato da Francesco Tomasi. A questi due strumenti si affiancano il colascione, strumento popolare a corde napoletano molto usato nei secoli XV-XVII (ne sarà interprete Fabrizio Cardosa anche viola da gamba), e altri strumenti a percussione del mondo arabo suonati da Simone Pulvano. Attraverso le melodie e le sonorità di questi strumenti, si racconta dunque l’incontro di entità diverse che superano la loro provenienza etno-musicale e si riconoscono, a confronto con le altre, nella loro sonorità e nelle possibilità di crearsi e reinventarsi. Un’idea che rappresenta il mood di Liu’ud, un monito, se vogliamo, in un’epoca in cui si lavora per il dialogo nella diversità, costruendo ponti (ma rimanendo spesso impreparati a questa presunta novità), e dimenticando che tutto questo esisteva già da tempo e che esiste un canale che da sempre ha messo in comunicazione i popoli: la musica.
Dal Maghreb si passa all’India, con il secondo appuntamento (Sala Casella ore 21.45) in collaborazione con FIND – Fondazione India-Europa di Nuovi Dialoghi. Dhyana, il cui termine proviene dalla radice dhi (mente) e yana (movimento), è una sofisticata tecnica meditativa che richiede una profonda concentrazione mentale. Dhyana è l’aspetto vitale delle arti performative indiane. Durante i lunghi anni di apprendimento, pratica e performance, gli artisti sono tenuti a sviluppare la facoltà di una profonda concentrazione mentale, nonché una propensione spirituale verso la Dea Saraswati, patrona della musica e delle arti, e nei confronti dei propri guru e la loro fonte d’ispirazione. Sia il Maestro Krishna Mohan Bhatt, che Sougata Roy Chowdhury sono stati ispirati e influenzati dalla grande musica e conoscenza del grande Maestro di sarod Ustad Ali Akbar Khan, cui è dedicato il concerto per l’importante contributo che la sua musica ha lasciato a generazioni di musicisti indiani. Il concerto è diviso in tre parti. Inizialmente, Krishna Mohan Bhatt e Sougata Roy Chowdhury si esibiranno in brevi interpretazioni individuali. Il concerto si concluderà con un Raga di Ustad Ali Akbar Khan al quale prenderà parte anche Nihar Mehta alle tabla.
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Tutto il programma sul sito www.filarmonicaromana.org
Info: 06-3201752, promozione@filarmonicaromana.org
Biglietti: 10 euro concerto delle 20 (Maghreb) 15 euro concerto delle 21.45 (India). Biglietto cumulativo dei due concerti 17 euro.
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Mercoledì 5 luglio MAGHREB / INDIA
SALA CASELLA ore 20
LIU’UD
Ziad Trabelsi ‘ud orientale, ‘ud andaluso
Francesco Tomasi liuto, tiorba, chitarra medievale
Fabrizio Cardosa colascione, viola da gamba
Simone Pulvano percussioni
Musiche barocche e della tradizione araba
in collaborazione con Fondazione Fabbrica Europa
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SALA CASELLA ore 21.45
DHYANA
con
KRISHNA MOHAN BHATT sitar
Suogata Roy Chowdhury sarod
Nihar Mehta tabla
Musica classica indiana
Promosso da FIND – Fondazione India-Europa di Nuovi Dialoghi con Accademia Filarmonica Romana