Dal Clavicembalo ben temperato di Bach con Enrico Baiano in apertura del Festival alla celebrazione di Monteverdi in due concerti diretti da Rinaldo Alessandrini per ricordare il 450° anniversario della nascita del compositore cremonese. E quest’anno, per la prima volta, concerti per i visitatori di Palazzo Ducale durante le ore di visita
Grande attesa per Urbino Musica Antica, il Festival internazionale organizzato annualmente dalla FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica) che dal 19 al 29 luglio accoglie i più grandi interpreti della musica antica nella città di Raffaello con tredici concerti nel Palazzo Ducale: una novità questa che è il frutto della collaborazione instaurata tra la FIMA e la Galleria Nazionale delle Marche che consentirà di ambientare i concerti nella splendida e unica cornice del Salone del Trono e nel Cortile d’Onore, con l’aggiunta di interventi musicali realizzati per i visitatori durante le ore di apertura del museo (due interventi giornalieri, alle 12.00 e alle 17.30: il 23, 25, 26, 27, 28 luglio). Come sempre, saranno numerosi gli appuntamenti musicali nei luoghi storici di Urbino per il ciclo Armonie al crepuscolo, i concerti da camera tenuti dagli allievi dei corsi.
Rinaldo Alessandrini, Alessandro Quarta, Alfredo Bernardini, Enrico e Marcello Gatti saranno solo alcuni dei protagonisti della kermesse musicale e didattica giunta alla quarantanovesima edizione, che si aprirà con il Clavicembalo ben temperato di Bach, interpretato da Enrico Baiano, e avrà tra gli eventi di punta un concerto e uno spettacolo per celebrare il 450° anniversario della nascita di Monteverdi diretti da Rinaldo Alessandrini che, con Concerto Italiano, è da un trentennio interprete di riferimento del compositore cremonese.
Urbino Musica Antica è anche sinonimo di masterlcass di alto livello che ogni anno attirano studenti provenienti da tutto il mondo. Trecento gli iscritti all’edizione che sta per aprire i battenti per dieci intensi giorni, durante i quali si intrecciano musica, lingue e culture diverse nella città museo e patrimonio dell’umanità polo di attrazione per centinaia di musicisti e appassionati di musica antica che si ritrovano per frequentare corsi di canto, musica e danza medievali, rinascimentali e barocchi che accolgono i docenti più affermati provenienti da tutto il mondo. La novità 2017 è una piccola sezione dedicata a strumenti del periodo classico – fortepiano e clarinetto storico – mentre si conferma alto l’interesse nei confronti della vocalità, con numerosissimi iscritti ai corsi di canto e di musica da camera.
Ormai da qualche anno, i corsi sono rivolti anche ai più piccoli e Urbino Musica Giovani è la proposta per giovani musicisti di ogni livello (50 iscritti, di età compresa tra i 6 e i 16 anni) invitati a confrontarsi attraverso lo studio delle più belle pagine del repertorio antico e barocco, quest’anno arricchita da un corso di clavicembalo.
La formazione musicale si conferma punto di forza di Urbino Musica antica con due importanti iniziative. La prima di queste è VoxearlyMusic, progetto europeo di cui la FIMA è partner nella cordata costituita dai Conservatori di musica di Bucarest, Eisenstadt, L’Aia, Parma e Vicenza che ha portato alla formazione di un ensemble di giovani cantanti e strumentisti che eseguirà un concerto il 23 luglio. Per l’intera durata del progetto la FIMA svolgerà, con i suoi esperti, il ruolo di supervisore del lavoro svolto, ma anche di consigliere in tutte le fasi che segnano il passaggio dallo stato di studente a quello di concertista professionista. La seconda è l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori italiani: nata su iniziativa del Conservatorio di Palermo è costituita dai migliori allievi iscritti ai corsi di musica antica che nel corso dell’anno hanno seguito lezioni di perfezionamento. Il lavoro dell’Orchestra Barocca dei Conservatori, guidata da Alessandro Quarta, sarà presentato al pubblico il 28 luglio.
Il Festival, sotto la direzione artistica di Marcello Gatti, è organizzato con il contributo e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; con il contributo, il patrocinio e il sostegno del Comune di Urbino, Assessorato Rivoluzione, Cultura e Agricoltura, Difesa del paesaggio e del Centro Storico, guidato da Vittorio Sgarbi; con il contributo e il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Pesaro e Urbino; con il sostegno di ERSU Urbino e Unione Montana Alta Valle del Metauro; con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana UNESCO.
La 49a edizione del festival ha ottenuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
——
IL FESTIVAL
La rassegna si apre mercoledì 19 luglio alle 21,30 nel Salone del Trono di Palazzo Ducale con un concerto monografico dedicato a Il clavicembalo ben temperato di Bach, di cui verrà eseguita una selezione dal Secondo Libro. Alla tastiera, uno dei più affermati cembalisti italiani: Enrico Baiano.
Giovedì 20 luglio, doppio concerto (Salone del Trono di Palazzo Ducale, ore 19 e ore 21.30) con Marcello Gatti (flauto traversiere) e Teodoro Baù (viola da gamba) dal titolo Fughe e galanterie dedicato alle Fantasie di G. Ph. Telemann importante figura del Settecento musicale capace di infondere allo strumento solista i caratteri della polifonia e dell’invenzione strumentale più raffinata anche grazie a un ampio e sapiente uso delle tonalità che traccia così un arcobaleno di colori che valorizzano al massimo i due strumenti.
Primo appuntamento per ricordare Monteverdi (venerdì 21 luglio ore 21.30, Palazzo Ducale, Salone del Trono) nel 450° anniversario della nascita, con il gruppo italiano e il direttore che più lo hanno valorizzato nel mondo: Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini. Accanto ai madrigali del VII Libro, verranno eseguite le musiche vocali del suo grande contemporaneo Frescobaldi: un avvincente confronto tra la libertà espressiva del primo e la più composta ma non meno emozionante carica comunicativa del secondo.
Il concerto di sabato 22 luglio (ore 19.00 – Palazzo Ducale, Salone del Trono) con Gaetano Nasillo e Sara Bennici (violoncelli) dal titolo Sentimento e virtuosismo è dedicato a Boccherini con le Sonate à violoncello solo col basso. Splendida figura di musicista inventore di uno stile personalissimo in grado tuttavia di competere coi suoi grandi contemporanei del periodo classico (Haydn in primis), Boccherini dedicò il massimo della sua inventiva all’amato violoncello, che in questo concerto sarà rappresentato da un duo d’eccezione. Sempre sabato 22, alle ore 21.30, l’appuntamento a Palazzo Ducale è con Stefano Bragetti (flauto dolce) e Elena Bianchi (fagotto) che presentano un programma che va dagli esordi dell’antichità della cultura musicale per arrivare alla polifonia del Rinascimento e poi al Barocco, dove canto e basso, privi del consueto sostegno del basso continuo, dialogheranno allo stesso livello di consapevolezza musicale.
Un’occasione unica quella di domenica 23 luglio alle 21.30 a Palazzo Ducale per ascoltare un gruppo internazionale di giovani cantanti e strumentisti provenienti da cinque conservatori europei (Bucarest, Eisenstadt, L’Aia, Parma e Vicenza), uniti in un progetto (VoxearlyMusic) di vasto respiro dedicato alla vocalità antica e che comprende tra i partner anche la FIMA. Nell’ambito del centenario monteverdiano il programma propone musiche sacre degli autori a lui contemporanei e della generazione immediatamente successiva, come Alessandro Grandi, Giovanni Brunetti, Giovanni Rovetta, Giovan Battista Chinelli, Francesco Cavalli.
Un’altra serata dedicata a Bach è quella di lunedì 24 luglio (Palazzo Ducale, ore 21.30) con Elisa Citterio al violino e Stefano Demicheli al clavicembalo con un concerto dal titolo Dialoghi bachiani. Un indimenticabile programma dedicato alle opere per violino e tastiera di Bach che tocca tutti i vertici dell’arte del maestro di Eisenach: profondità di visione musicale, varietà di colori strumentali, virtuosismo negli allegri e toccante espressività nei tempi lenti, trasfigurano i due strumenti in una dimensione orchestrale.
Se per molti la musica può rappresentare un bene superfluo, per altri è un piccolo lusso di cui si ha comunque bisogno per nutrire lo spirito. A questi ultimi è dedicato il doppio concerto di martedì 25 luglio (Palazzo Ducale ore 21.30) e mercoledì 26 luglio (Palazzo Ducale ore 21.30) che vede tre specialisti del barocco come Enrico Gatti (violino barocco), Manuel Quintana (viola da gamba) e Giovanni Togni (cembalo), impegnati in un confronto tra lo stile francese e quello tedesco, sempre con uno sguardo rivolto all’Italia. Se quest’ultima possedeva per i musicisti barocchi sia le prerogative dell’antichità e della classicità sia il dono della naturalezza espressiva e melodica, è la musica francese a impossessarsi dell’autorità stilistica e dei dettami del buon gusto che tanto peso esercitano poi sulla musica tedesca. Le musiche in programma nella serata di martedì sono quelle di François Couperin, Louis Francoeur e Marin Marais, mentre mercoledì il programma prevede brani di Augustinus Kertzinger, Johann Heinrich Schmeltzer, Dietrich Buxtehude.
Giovedì 27 luglio, nel Cortile di Palazzo Ducale (ore 21.30), è l’occasione per omaggiare uno dei più poliedrici musicisti del barocco tedesco vista la grande versatilità nel padroneggiare gli stili più diversi, Georg Philipp Telemann, che viene ricordato ad Urbino nel 250° anniversario della morte in uno degli eventi più rappresentativi del festival: il concerto finale dell’Orchestra Barocca FIMA diretta da Alfredo Bernardini in un programma che alternerà ai momenti cameristici le sonorità dell’orchestra. Ospiti d’eccezione, le giovani promesse della danza del Bolschoi Ballet Academy. L’evento è realizzato in collaborazione con Lingua Ideale.
Venerdì 28 luglio alle ore 19 nel Collegio Raffaello, Lorenzo Coppola (clarinetto storico) e Carmen Leoni (fortepiano), specialisti dello stile classico su strumenti originali, si esibiranno in un programma dedicato ai giganti del periodo classico, Haydn e Mozart, affiancati da un nome oggi meno noto, Franz Anton Hoffmeister ma ben noto all’epoca come compositore, editore e per l’amicizia che lo legò a Mozart e Beethoven. Sempre il 28 luglio si torna a Palazzo Ducale per un concerto che vedrà congiunte le forze presenti a Urbino per i corsi e che compongono l’Ensemble Vocale della FIMA, con i giovani musicisti dell’Orchestra Barocca dei Conservatori Italiani uniti sotto la direzione di Alessandro Quarta in una compagine vocale e strumentale di grande respiro. In programma, un capolavoro sconosciuto del cremonese Giuseppe Gonelli, il De profundis, e il Laetatus sum del compositore romano Pietro Paolo Bencini.
Chiusura in bellezza con Diversi tipi di amore lo spettacolo in forma scenica dedicato a Monteverdi. Sabato 29 luglio alle ore 21.30 nel Palazzo Ducale, Rinaldo Alessandrini dirigerà l’Ensemble vocale e strumentale della FIMA in un evento da non perdere: le pagine più belle della trilogia monteverdiana (da La favola di Orfeo, Il ritorno di Ulisse in patria, L’incoronazione di Poppea) accomunate dal tema dell’amore nelle sue infinite sfumature. A completare lo spettacolo, le coreografie curate da Lieven Baert.
——
Il prezzo dei biglietti dei concerti varia da €8 a €15;
Abbonamento €50 studenti €70 intero
Info: www.fima-online.org Tel. 063210806
Prevendita: MARCHIONNIVIAGGI – Tel. 0722/328877 – Fax 0722/4153
——
I CORSI
Anche quest’anno i corsi si rivelano come un aspetto fondamentale della manifestazione. Grazie alla varietà dell’offerta, che comprende 30 insegnanti che spaziano dall’alto perfezionamento alla formazione dei più piccoli; e grazie anche alla consistenza numerica, 270 iscritti che, oltre che lavorare nelle classi faranno sentire la loro presenza nelle numerose iniziative che animeranno la città.
Oltre alle masterclass di importanti esponenti della musica antica, Sara Mingardo (canto barocco), Alfredo Bernardini (oboe barocco) Enrico Gatti (ornamentazione e musica da camera, Marcello Gatti (flauto traversiere), Paul O’Dette (liuto), Enrico Baiano (clavicembalo) vanno evidenziati in modo particolare quei corsi di impostazione ‘corale’ che si sviluppano in importanti eventi musicali: il corso tenuto da Rinaldo Alessandrini, il quale, dopo aver selezionato 19 giovani cantanti, realizzerà uno spettacolo sulle opere di Monteverdi in cui, utilizzando una scenografia sintetica, si armonizzeranno perfettamente l’aspetto musicale e quello scenico; e il corso di canto madrigalistico tenuto da Alessandro Quarta, che contribuirà con un ensemble vocale, anch’esso selezionato, al grande concerto del 28 luglio. Fa parte di questo progetto didattico anche la preparazione dell’orchestra barocca, che costituisce la spina dorsale dell’attività.
Anche l’aspetto della formazione di base dedicata ai giovani musicisti assume con Urbino Musica Giovani sempre più un valore di eccezionale portata educativa con una proposta unica nel suo genere: introdurre i piccoli strumentisti al mondo della musica antica senza allontanarli dal loro percorso didattico tradizionale, offrendo loro in più la possibilità di immergersi nell’atmosfera del festival dei ‘grandi’. Il corso arriva quest’anno ad avere ben 50 iscritti nelle classi di clavicembalo, flauto dolce, viola da gamba e violino.
——
LA MOSTRA DEGLI STRUMENTI ANTICHI
Urbino, con la sua magica atmosfera è anche il luogo dove ogni anno, nell’ambito dei dieci giorni della manifestazione, costruttori di copie strumenti storici incontrano studenti e docenti con il meglio della loro produzione liutaria. Editoria e produzione discografica specializzata nell’ambito della musica antica, strumenti a fiato, a pizzico, ad arco e a tastiera dal medioevo al Settecento saranno disponibili per essere provati il 22 e 23 luglio nella Scuola Pascoli (sabato 22 luglio dalle 13 alle 19, domenica 23 luglio dalle 9 alle 18). Partecipanti: La stanza della musica (libreria specializzata in libri, partiture e dischi di musica antica), Pierre Bohr (viole da gamba), Andrea Di Maio (clavicembali) Fratelli Leita (clavicembali) Valentina Montanari (strumenti ad arco), Alberto Ponchio (oboi), Francesco Li Virghi (flauti dolci), Marco Casiraghi (strumenti medievali), Antonio Marotta (strumenti a percussione popolari), Emanuele Del Verme (strumenti ad arco). Ingresso libero.