con Marco Manchisi, Nunzia Antonino, Salvatore Marci, Vittorio Continelli, Adriana Gallo, Paolo Gubello, Dante Manchisi, Olga Mascolo, Tea Primiterra, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente regia scene e luci Michelangelo Campanale musiche Giuseppe Verdi aiuto regia Paolo Gubello assistenti alla regia Annarita De Michele, Katia Scarimbolo direttore di scena Tea Primiterra luci e audio Michelangelo Volpe macchinista Olga Mascolo, Tea Primiterra costumi Maria Pascale scenotecnica Michelangelo Campanale, Olga Mascolo, Tea Primiterra, Michelangelo Volpe dipinto Domenico Scarongella maschere di scena Stefano Perocco di Meduna pellicceria Nicola Papagni organizzazione e distribuzione Francesca D’Ippolito amministrazione Isa Pellegrini comunicazione Rosagiulia Scarongella grafica Enzo Ruta
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Il 24 luglio, alle ore 21, nel giardino di Palazzo Venezia, per la rassegna “Il Giardino Ritrovato”, Michelangelo Campanale cura la regia de L’abito nuovo, pièce nata dall’unica collaborazione tra Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello, tratta dall’omonima novella di Pirandello che Eduardo individuò come adatta ad una trasposizione teatrale.
Il “Giardino Ritrovato” è promosso e organizzato dal Polo Museale del Lazio nel più ampio ambito di “ARTCITY Estate 2017 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio“. Il Polo, diretto da Edith Gabrielli, è l’Ufficio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che gestisce 43 fra musei e luoghi di cultura situati a Roma e nel Lazio. “ARTCITY Estate 2017 arte musica spettacoli a Roma e nel Lazio“, è un progetto organico di iniziative culturali. Nato nei musei e per i musei, ARTCITY unisce sotto un ombrello comune oltre 100 iniziative di arte, architettura, letteratura, musica, teatro, danza e audiovisivo. Il programma di ARTCITY coprirà l’intera estate 2017, dal 20 maggio al 21 settembre.
La scelta della rassegna di quest’anno, curata dal direttore del Museo di Palazzo Venezia Sonia Martone e da Anna Selvi, direttore dell’ufficio per il teatro e per la danza del Polo Museale del Lazio, con la collaborazione di Davide Latella, punta sulla dimensione internazionale e sulla commistione tra diversi registri espressivi oltre che un occhio attento all’infanzia e adolescenza. È nella direzione di una classicità rivitalizzata da una estetica contemporanea che si è inteso realizzare questa seconda edizione di eventi artistici. Nomi di indiscusso prestigio a livello europeo e mondiale si affacciano sul palcoscenico dei Giardini portando alla conoscenza dello spettatore le loro opere più preziose che sono state già insignite di premi da parte della critica e del pubblico. Ogni sera, lo spettatore potrà sintonizzarsi con “un’opera d’arte in movimento”, che attraverso i diversi linguaggi – danza, parola, musica, video – ha l’ambizione di portare una consapevolezza maggiore sulla nostra epoca, dialogando con la tradizione e offrendo una salda grammatica dei sentimenti.
Nel 1935, Eduardo e Pirandello coronarono la loro collaborazione artistica con L’abito nuovo, uno scenario di Luigi Pirandello dialogato in due atti e tre quadri e concertato da Eduardo De Filippo, che andò in scena nel 1937 al teatro Manzoni di Milano. Il loro progetto nacque intorno all’omonima novella di Pirandello, che Eduardo individuò come adatta ad una trasposizione teatrale. Eduardo restò affascinato dalla figura del protagonista della novella, lo scrivano Michele Crispucci, un personaggio che, partendo da un umile condizione sociale, non accetta l’eredità che la sorte gli predispone, pur di non perdere la sua dignità e la sua onestà. Il breve racconto di Pirandello inizia con l’abito, che quel povero Crispucci indossava da tempo immemorabile, e finisce con un abito che parlava da sé, così che il passaggio da un abito vecchio ad un abito nuovo rappresenta l’avvenimento fondamentale del testo. L’amore profondo di Crispucci per sua moglie, nonostante gli eventi, prorompe in lui con lucida follia trasformandolo in una sorta di eroe contemporaneo che lotta contro l’ottuso attaccamento degli uomini alle cose. Un’opera aspra per l’epoca ma di straordinaria attualità, che ha ispirato nuovamente un incontro: quello tra Michelangelo Campanale, che dipinge la scena con una regia visionaria ispirata alla poetica pirandelliana, e Marco Manchisi, che ne cura il testo comparando fedelmente il dramma del 1935 con la riscrittura che effettuò Eduardo per le riprese RAI del 1965.
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MICHELANGELO CAMPANALE
Michelangelo Campanale è il direttore artistico dell’Ass. Cult. Tra il dire e il fare/Compagnia La Luna nel letto, per la quale ha firmato le regie delle 17 produzioni prodotte dal 1998. Diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Bari, collabora con i due ex stabili d’innovazione per l’infanzia e la gioventù in Puglia, Teatro Kismet di Bari e Cantieri teatrali Koreja di Lecce. Nel 2016 disegna scene, luci e costumi per Il Ballo di Antonio Viganò e Raperonzolo. Il canto del crescere, produzione Teatro del Buratto; nel 2014 scene e luci per lo spettacolo KATER I RADES con la regia di Salvatore Tramacere, prodotto dai Cantieri teatrali Koreja e dalla Biennale di Venezia.
Vanta numerose collaborazioni con compagnie di spicco nel panorama nazionale come Sosta Palmizi, per la quale realizza scene e luci per sei diverse produzioni con le coreografie di Giorgio Rossi, e approda sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano con Spara la pioggia. Collabora come scenografo e light designer con il Teatro Mumpitz di Norimberga per le produzioni Die grosse Erzahlung e Hodder. Firma le regie per importanti compagnie nazionali di Teatro Ragazzi come Giallo Mare Minimal Teatro (Lupus con Renzo Boldrini – 2014), di Prosa per adulti come Avrei tanto bisogno di dire con Vasco Mirandola -2007 e per compagnie di danza.
Membro della giuria del PREMIO SCENARIO INFANZIA nel 2009, è stato direttore tecnico del festival START UP (2012-15), direttore artistico del Teatro Comunale di Ruvo di Puglia (2008/09 – 2010/17), della Rassegna teatrale estiva Il paese dagli occhi sorpresi (1998/2013) e del World Dance Movement – Workshop internazionale di danza (2014).
Artista visionario che racconta per immagini, Campanale fonde la danza alla narrazione e pensa ad un teatro che è sempre per tutti, popolare, radicato al sud ma che parla al pubblico di oggi.
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COMPAGNIA LA LUNA NEL LETTO
Dalla ricerca a stretto contatto con i bambini e gli adulti che si occupano di loro e lavorando nei contesti più disparati, nel 2002 nasce la Compagnia LA LUNA NEL LETTO, ad opera dell’Ass. culturale TRA IL DIRE E IL FARE fondata nel 1995 a Ruvo di Puglia (BA), con il fine di promuovere e diffondere la cultura, intesa come “luogo privilegiato” di ricerca e sperimentazione del gioco, del teatro, della musica, della danza e delle arti figurative attraverso il contatto diretto con la comunità. Nel 2010 con lo spettacolo Senza Piume e nel 2011 con Il vecchio e il mare, la compagnia vince il Premio Eolo Award – migliore spettacolo italiano per le nuove generazioni. Nel 2015 ottiene dalla famiglia De Filippo i diritti per la messa in scena e l’adattamento per le nuove generazioni de L’abito nuovo di E. De Filippo e L. Pirandello. Nello stesso anno l’Associazione è riconosciuta dal Mibact come compagnia di produzione, sotto la direzione artistica del regista Michelangelo Campanale.
Dopo vari anni di attività, nel 2016 nascono le ultime produzioni, SeMino e Cinema Paradiso. Quest’ultima viene scelta per partecipare al Festival Iberoamericano de Teatro de Bogotà in Colombia e al Festival Internacionál 5 de Mayo a Puebla in Messico.
Il lavoro di ricerca della Compagnia continua ad attirare l’attenzione dei maestri e delle eccellenze del teatro italiano; lo slancio verso l’esterno non ha mai fatto perdere il contatto con il tessuto locale da cui la ricerca è partita, e tutt’ora parte. Tutto quello che ha costruito, le relazioni che ha coltivato, le storie che ha raccontato e le energie che ha assorbito sono confluite nell’esperienza delle Residenze Teatrali Pugliesi del 2008 e nella creazione del Teatro Comunale di Ruvo di Puglia. Il Teatro intende continuare ad essere una residenza artistica, ovvero una “casa” per tutte le compagnie che non dispongono di spazi attrezzati.
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INFO
Palazzo Venezia, Via del Plebiscito 118
Orario spettacolo ore 21.00
Nei giorni di spettacolo Palazzo Venezia sarà visitabile anche dalle 19.00 alle 23.30
Biglietti: intero 10€, ridotto 5€
Il biglietto del Museo comprende l’accesso allo spettacolo fino a esaurimento dei posti disponibili
Biglietto unico, consente la visita anche di Castel Sant’Angelo con validità 3 giorni: Intero 14€, ridotto 7€
Ciclo di conversazioni “Il nuovo nell’antico”: ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
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DOVE ACQUISTARE
Biglietteria di Palazzo Venezia: dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.00; nei giorni di spettacolo anche dalle 19.00 alle 22.30
Acquisto presso tutti i punti vendita Ticketone