Come recita l’articolo 27 della Costituzione, la pena carceraria “deve tendere alla rieducazione del condannato”, per aiutare nel tempo il suo reinserimento sociale e professionale. Tra le attività rieducatrici della sfera sociale ed emotiva delle persone detenute, un posto privilegiato è occupato dal carattere benefico della musica, applicata come mezzo per stimolare l’affettività e la socializzazione. L’approccio al linguaggio musicale e al suo codice (lettura delle note, durate, fraseggio) con finalità rieducative è alla base del lavoro che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sta svolgendo presso le Case circondariali di Roma. Laboratori teorici e pratici il cui presupposto guida è quello per cui la musica e il suo sistema di regole possano essere utilizzati come uno dei mezzi di recupero, anche emotivo, per individui che vivono in una situazione quotidiana di isolamento. In questo senso l’esperienza del canto corale con la pratica dell’ascolto reciproco è metaforica di relazioni sociali e modello di ideale società civile.
Il progetto è denominato “Fidelio”, dal titolo dell’unica opera scritta da Beethoven che racconta la storia di un prigioniero politico liberato dall’amore e grazie al coraggio della moglie, pronta ad affrontare le prove più difficili. Tutta la vicenda si dipana tra le mura di una prigione, ma la drammaticità della situazione non impedisce all’amore di trionfare. A Fidelio e agli ideali di giustizia, amore e libertà si è ispirato il progetto omonimo che l’Accademia di Santa Cecilia ha realizzato con Cassa Depositi e Prestiti in stretta collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia.
“Mai sottovalutare il potere della musica –afferma il Presidente dell’Accademia di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro – abbiamo ripreso l’idea da Beethoven, per il quale la musica era uno strumento di cambiamento, non solo qualcosa da ascoltare ma il mezzo per cambiare il mondo. In questo le Istituzioni, che sono fatte da persone, debbono saper ascoltare. In questo momento storico c’è un movimento che odia la musica, noi viceversa utilizziamo questo strumento in maniera costruttiva”.
Anche Gabriele Lucentini, Direttore Group Identity di Cassa Depositi e Prestiti condivide l’emozione di dall’Ongaro per questo progetto così speciale e afferma che il progetto Fidelio “è un progetto di coraggio, che nasce da una collaborazione di lunga data con l’Accademia di Santa Cecilia primo esempio di intervento sociale e culturale, che nel futuro immaginiamo debba essere rivolto preferibilmente ai giovani”.
Le attività musicali, rivolte alle persone detenute, sono state avviate nel corso del mese di aprile in seguito a un concerto tenutosi presso il Teatro della Casa Circondariale di Rebibbia a cui hanno assistito detenuti e personale carcerario. Un evento, nel corso del quale un complesso corale dell’Accademia di Santa Cecilia ha eseguito un programma che affiancava brani di Palestrina a icone musicali come Va pensiero di Verdi, con escursioni in repertori più popolari come l’Alleluja di Leonard Cohen, di grande impatto emotivo. Da qui la nascita di una collaborazione in cui Santa Cecilia ha messo a disposizione la lunga esperienza nella formazione al fine di avviare un percorso finalizzato all’alfabetizzazione musicale.
Le attività didattiche, iniziate il 24 aprile, si sono concentrate su due laboratori corali tenutisi nella Casa Circondariale femminile e in quella Circondariale maschile che hanno visto la convinta adesione di oltre 25 detenuti che si sono avvicinati alla scoperta dei primi elementi del linguaggio musicale e della tecnica vocale.
Il programma svolto nel corso degli incontri ha approfondito argomenti come le tecniche di respirazione, il funzionamento dell’apparato fonatorio e l’emissione vocale, per passare in seguito a esercitazioni pratiche di intonazione, vocalizzazione, primi elementi di lettura della notazione musicale ed elementi ritmici. La risposta da parte dei partecipanti alle lezioni è stata positiva, offrendo spunti per l’approfondimento di una materia sconosciuta, come la scoperta della voce. come mezzo di espressione.
Il lavoro di gruppo ha permesso di organizzare una esibizione di entrambi i Cori che si terrà nel teatro della Casa Circondariale maschile di Rebibbia il prossimo 11 luglio alle ore 17.30 con la partecipazione di un gruppo corale e di un ensemble strumentale vocale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
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PROGETTI FUTURI
Dopo l’esito positivo della prima parte, gli sviluppi futuri del progetto prevedono il proseguimento dell’impegno dell’Accademia di Santa Cecilia e Cassa Depositi e Prestiti nell’alfabetizzazione musicale rivolta anche ai ragazzi dell’Istituto penale per minorenni Casal del Marmo. Accanto a questo sarà avviato un corso di introduzione all’ascolto e alla storia della musica dal Medioevo ai nostri giorni, arricchito da esempi musicali a cui si aggiungerà l’esecuzione di concerti dal vivo illustrati e tenuti da musicisti dell’Accademia.