La nuova stagione del Silvano Toti Globe Theatre di Roma si inaugura all’insegna di un mistero che corre da Messina a Stratford upon Avon sulla vera identità di William Shakespeare.
E se il Bardo fosse stato in realtà non inglese, ma siciliano e si chiamasse in realtà Michele Agnolo Florio Crollalanza?
Partono e giocano con questo mistero e da questo presupposto lo scrittore Andrea Camilleri e il regista Giuseppe Dipasquale che si sono “divertiti” a ri-scrivere in messinese Troppu trafficu ppi nnenti che inaugura la stagione 2017 del Globe (in scena fino al 2 luglio) come versione “originale” della celeberrima commedia del Bardo, Molto rumore per nulla.
L’operazione di Camilleri-Dipasquale (il secondo anche regista) risale a dieci anni or sono: lo spettacolo ha debuttato nel 2000 nella rassegna Sole-Voci Estate catanese per poi andare in tournée in Italia e all’estero e tornare a Roma dopo il debutto al Globe nel 2005.
Camilleri-Dipasquale partono dal presupposto che Troppu trafficu ppi nnenti sia stata scritta da Michele Agnolo Florio Crollalanza, di origine quacquera che per sfuggire alle persecuzioni religiose è passato da Messina a Venezia e Stratford e a Londra. Sarebbe lui quindi Shakespeare e Troppu trafficu ppi nnenti sarebbe la versione originale di Molto rumore per nulla apparsa 50 anni dopo.
L’ambientazione si colloca in una Messina dove la lingua siciliana si contamina con influenze arabeggianti e spagnole così come le scene (di Dipasquale) composte da uno stuolo di tappeti e i costumi di Angela Gallaro.
Restano inalterate le vicende di Eru (Roberta Andronico), figlia di Lionatu complotto di Don Giuvanni, fratello di Don Petru, fra schermaglie amorose e verbali, soprattutto fra l’ufficiale Binidittu (Ruben Rigillo) e della scaltra Biatrici (Valeria Contadino) e simbolo della guerra fra i sessi, fra amori contrastati, equivoci, duelli verbali, inganni e scherzi. Ma il lieto fine è assicurato.
Lo spettacolo è divertente e ricco di ritmo, dinamico e rispettoso del testo anche nei trascinanti e surreali i lazzi delle bislacche guardie della ronda guidati dal folle Baldassarre a sfiorare il nonsense: tutto appare vivace e giocoso, complice anche la prestanza degli attori.
Certo, la trama è nota e la commedia si segue con molta facilità, ma qualche minima conoscenza di siciliano aiuterebbe a capire meglio la brillantezza del testo e ad apprezzare ancor meglio i giochi linguistici. Poco importa perché lo spettacolo resta godibilissimo, la scenografia naturale del Globe si presta alla drammaturgia della commedia, perfetta per una sera d’estate.
Dal 7 al 16 luglio torna a grande richiesta Gigi Proietti in veste di attore e regista con Edmund Kean di Raymond FitzSimons monologo che racconta l’ascesa e la caduta dell’attore inglese alla scoperta dei testi di Shakespeare.