Repertorio classico, neoclassico e nuove coreografie: le tre date romane del gala di danza per eccellenza, il Roberto Bolle and Friends alle Terme di Caracalla registrano anche quest’anno quasi il sold out e riescono nel miracolo di mette insieme una platea molto composita che conta appassionati di balletto, affezionati e curiosi.
Con un programma sempre rinnovato, il Roberto Bolle and Friends è sempre uno spettacolo di danza affascinante che fa tappa nei luoghi più belli d’Italia (da Pompei all’Arena di Verona a Piazza Duomo a Spoleto) da vedere e da rivedere ogni anno e che vede l’étoile scaligera e Principal Dancer dell’ABT di NY, esibirsi sul palco insieme ad altri sette strepitosi danzatori internazionali.
I programmi del Roberto Bolle and Friends poi restano sempre in bilico fino all’ultimo, spesso suscettibili a cambiamenti di scaletta anche in fieri: l’impressione che si percepisce è proprio quella di trovarsi all’interno di una festa della danza dove regna un’atmosfera gioiosa e dove si vive chiaramente non solo l’entusiasmo del pubblico, ma anche il divertimento dei ballerini impegnati sul palco sera dopo sera. Quest’anno lo show è apparso ancora più innovativo del solito quasi volendo virare verso una maggiore freschezza come a desacralizzare la danza dall’aura di intoccabilità di cui sembra ammantarsi, rinnovandosi continuamente pur mantenendo inalterato nel corso della serata la studiatissima alternanza di danza classica e contemporanea, come nella corde dell’étoile dei due mondi.
L’incipit scelto è proprio da spettacolo con il gustosissimo Ballet 101, spassoso e impegnativo assolo sulle posizioni della danza che vede Roberto Bolle, alto, bello, elegante e nobile, impegnato accanto all’attore Francesco Pannofino nelle vesti di presentatore-intrattenitore nello stesso pezzo che i due hanno proposto insieme nella serata televisiva di qualche mese fa.
Bellissimo poi passo a due che chiude la serata, Rencontre, deliziosa commistione tra danza e tecnologia in salsa francese su coreografia di Massimiliano Volpini che racconta l’incontro di un lui (Bolle) e di una lei (la magnifica Melissa Hamilton del Royal Ballet di Londra), l’innamoramento in stile fumetto con uno sguardo alla tradizione che si arricchisce della presenza delle belle proiezioni in stile rendering con musica composta e interpretata da René Aubry arricchito da effetti luminosi e virtuali.
E sempre in coppia con la Hamilton, Bolle regala tutta l’intensità della creazione artistica e della passione nel meraviglioso Pas de deux di Caravaggio di Mauro Bigonzetti su musica di Monteverdi, passando poi con disinvoltura alle acrobazie di Take me with you, coreografia di Robert Bondara su musica dei Radiohead.
Dal moderno al contemporaneo, ma senza dimenticare il classico per eccellenza: Bolle resta il principe perfetto in coppia con la bellissima Polina Semionova in forza allo Staatsballett di Berlino (al debutto romano nel gala) con la perfezione del Pas de deux de La Bayadère di Petipa, ma si trasforma in un passionale Don Josè nell’Habanera della Carmen di Petit trascinato in un gioco di passione e seduzione avvinto da una travolgente Semionova.
E in veste di direttore artistico, Bolle, resta sempre generoso e non intende mai oscurare gli amici-colleghi esaltandone le caratteristiche. Non stupisce certo l’entusiasmo del pubblico per l’incredibile Daniil Simkin, russo dello American Ballet Theatre di New York: impareggiabile e disincantato in Les Bourgeois su musica di Jacques Brel (coreografia di Ben Van Cauwenbergh) mostra la sua tecnica perfetta anche in coppia con Misa Kuranaga del Boston Ballet nell’impervio Pas de deux del III atto del Don Chisciotte, cult di danza accademica. Minuta ed elegantissima la Kuranaga ha danzato con Herman Cornejo dell’American Ballet Theatre di New York il romantico e avvincente Pas de Deux di Tchaikovsky di Balanchine.
Ancora un pezzo classico, la purezza di Esmeralda di Petipa nel passo a due interpretato da Anna Ol e Young Gyu Choi del Dutch National Ballet di Amsterdam anche coppia nel toccante Penumbra su musica di Rachmaninoff e coreografia di Remi Wörtmeyer.
Un tripudio di applausi dopo l’altro ravvivano una bellissima serata prima dei saluti rigorosamente social (con tanto di selfie sulla platea gremita di pubblico) da parte dei danzatori che appaiono direttamente sullo schermo e con un unico grande bis di Roberto Bolle prima dei saluti finali. Prima di ritrovarsi il prossimo anno.