Palestra Polivalente
Proiezione del film TODO MODO (1976)
Regia di Elio Petri
Con Gian Maria Volonté, Marcello Mastroianni, Mariangela Melato
Liberamente tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia, un film unico nel suo genere, per anni “introvabile” e ora finalmente disponibile
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Officina Culturale dell’Altopiano delle Rocche, Rocca di Mezzo, in provincia di L’Aquila presenta, venerdì 18 agosto, “Todo Modo”, il film di Elio Petri liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, per anni introvabile ed ora finalmente restaurato e disponibile. Un film assolutamente unico nel panorama del cinema italiano e non solo. Apologo sul clima di intrighi e corruzione del sistema politico degli anni ’70 narrato con un registro grottesco e visionario, che si avvale di un cast corale su cui spiccano le magnifiche interpretazioni di Gian Maria Volonté, Marcello Mastroianni e Mariangela Melato.Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, è l’ultimo del connubio cinematografico, ma anche politico e ideologico, del regista Elio Petri e l’attore Gian Maria Volonté, sodalizio che contribuì alla fortuna del cinema politico italiano degli anni settanta. Rappresenta il ritratto degli uomini di potere deviati della Democrazia CristianaLa prima del film fu il 30 aprile 1976. Realizzato nello stesso periodo di Cadaveri eccellenti (1976) di Francesco Rosi, anch’esso ispirato a un’opera di Sciascia, Todo modo contribuisce allo sforzo del cinema italiano nell’interrogarsi sul futuro politico di un paese in piena crisi. Nel 2014 il film è stato restaurato, grazie all’opera della Cineteca di Bologna e del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Durante una misteriosa epidemia che miete molte vittime, in un albergo-eremo-prigione post-moderno denominato Zafer arrivano numerosi capi politici, grandi industriali, banchieri e dirigenti d’azienda, tutti appartenenti alle varie correnti del partito di governo, la Democrazia Cristiana. Si ritrovano per gli annuali ritiri spirituali (ispirati agli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola) di tre giorni per espiare i reati di corruzione e altro che essi erano soliti praticare.[4] Gli esercizi sono praticati sotto la guida dell’ambiguo Don Gaetano, un prete molto influente ma corrotto, che domina tutti i presenti.All’interno di questo luogo, in realtà dovrebbe avvenire una sorta di rinnovamento del partito, della propria struttura, dei propri vertici, dei propri interessi al fine di mantenere il potere nel Paese. Tra litigi continui e violenti, accuse reciproche e poca pratica spirituale, si sviluppa una serie di apparentemente immotivati delitti, che eliminano, uno alla volta, i personaggi di primo piano del partito.
Tra i numerosi personaggi, c’è il Presidente, cioè il capo politico conciliante, bonario, che mira ad accontentare tutti, ma che segretamente è animato da un’infinita sete di potere e di dominio. Il personaggio del Presidente è apertamente calcato sulla figura di Aldo Moro (che, all’uscita del film, era a capo del governo da due anni), pur senza mai nominarlo direttamente; ma la fisicità, il modo di comportarsi ed il ruolo rivestito non lasciano spazio a dubbi in merito. Volontè per quest’interpretazione prese a studiare i comportamenti di Moro, i suoi discorsi, la sua mimica facciale e corporale, l’inflessione della sua voce, la sua vena conciliatrice. Petri ricordò che i primi due giorni delle riprese furono cestinati di comune accordo perché la somiglianza tra i due “era imbarazzante, prendeva alla bocca dello stomaco”, considerando che egli non doveva interpretare direttamente Moro, bensì fornirne una maschera, una caricatura, un simulacro. Anche perché, se il personaggio fosse stato esplicitamente Aldo Moro, il film non sarebbe mai potuto essere distribuito.Tra gli altri attori impegnati nel film vi è Marcello Mastroianni, nei panni di Don Gaetano, un prete astuto e calcolatore, molto potente sul piano politico, e anch’egli assetato di potere.
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ingresso posto unico 6 euro
Info Pro Loco di Rocca di Mezzo: 0862.916125 – cell.333/8334969