Dal 19 settembre il teatro sarà di scena nei Campi Flegrei, alla terza edizione di Efestoval – Festival dei vulcani, la rassegna teatrale itinerante ideata e diretta dal drammaturgo, regista e attore Mimmo Borrelli.
Gennaro Di Colandrea, Alessandra Asuni, Veronica d’Elia, Renato De Simone, Ernesto Salemme, i Virtuosi di San Martino e lo stesso Borrelli, i protagonisti di questa nuova edizione.
Il cartellone della terza edizione del Festival prevede cinque spettacoli e diversi eventi collaterali, tutti ambientati in luoghi specifici dei Campi Flegrei, luoghi che raccontano storie presenti e passate della nostra terra – scenari da sempre prediletti dal direttore artistico per le sue opere – e memorie condivise con altri luoghi, altre comunità.
Il 19 settembre ore 20:30 aprirà il festival teatrale il direttore artistico che insieme ad Ernesto Salemme sarà in scena con “Il sommo poeta del Petraro”, una rappresentazione che Borrelli non definisce uno spettacolo ma “racconto indefinito, così come la memoria che sfugge, di un incontro, di un varo, un’epifania”, l’incontro con il poeta Michele Sovente. Un incontro raccontato in un rito quasi privato, in compagnia di un compare, colui che lo ha avvicinato al teatro, alla poesia, il professore Ernesto Salemme. La rappresentazione avrà luogo nell’ex scuola elementare di Cappella, (Trav. Viale Olimpico – Bacoli), oggi sede dell’Università popolare dei Campi Flegrei Rosanna Cafaro, spazio che ha come finalità l’istruzione, la formazione e la promozione culturale degli adulti nell’ottica dell’ Educazione Permanente. La struttura è a pochi passi dalla casa di Michele Sovente.
Prima dello spettacolo, dalle ore 19:00, sarà possibile vistare la biblioteca “Michele Sovente”, sorta nel 2012 nello studio del poeta all’ultimo piano di casa Sovente. Qui, lo scrittore componeva i suoi versi “liberamente incastrato” tra i paesaggi visibili dalle due finestre: da una parte la piazzetta del Casale; dall’altra il promontorio di Miseno.
Chi ci conosce lo sa, il vero palcoscenico di tutti gli spettacoli Efestoval non è una pedana di legno, è un luogo. I luoghi del nostro territorio entrano in scena insieme agli attori, portatori di memoria, spesso non raccontata, non valorizzata, lasciata nell’oblio delle cose passate. E questo non vale soltanto per beni culturali e artistici di importanza internazionale, ma anche e soprattutto per quei luoghi che in passato hanno costituito la memoria della società, il fulcro fondativo e attivo della vita sociale nel nostro paese. Efestoval non è “solo” un festival teatrale itinerante dei Campi Flegrei, Efestoval è: teatro, luoghi,comunità, memoria, giovani, passato e futuro. I luoghi scelti da Efestoval sono sempre monumenti emotivi, intorno ai quali gli spettatori posso ri –trovarsi, sentirsi partecipi della comunità, ricordando storie, occasioni, divertimenti e drammi, raccontati dal luogo stesso e dagli attori che con quel luogo diventano un tutt’uno.
Anche per la terza edizione abbiamo ricercato nuovi luoghi simbolo della nostra comunità: l’ex scuola di Cappella, oggi sede della “Università Popolare dei Campi Flegrei”, Il Parco di Villa Ferretti che si trova nei pressi del Castello di Baia, bene confiscato alla camorra, il centro sociale per anziani di Bacoli, l’ex campo di calcio di Bacoli “Maremorto”, il vigneto dell’azienda agricola la Sibilla, con le terrazze e i vecchi cellai; edifici che custodiscono una memoria nemmeno tanto lontana della nostra comunità. In scena in questi luoghi, gli attori diventano parte di essi ricreando spazi di condivisione, di raccolta della comunità, facendosi portatori di ricordi condivisi.
Il tutto confluisce in un percorso di scavo culturale, di presa di coscienza e di recupero della memoria dei luoghi che mira a coinvolgere l’intera comunità. L’intento è quello di abbinare ad ogni luogo uno spettacolo, per far si che ogni rappresentazione realizzata venga racchiusa ed accolta in una magica e adeguata ambientazione che a sua volta restituisce una visione oseremmo dire quasi pubblicitaria ai siti stessi, come se lo spettatore facesse una visita non guidata, ma e-motivata dalle suggestioni degli spazi, a più riprese, in più serate, con vissuti e storie diverse.
Il direttore artistico da sempre attento agli idiomi, ha scelto spettacoli con linguaggi e sonorità, che caratterizzano o ricordano un particolare luogo dei Campi Flegrei, suoni che ricorrono incessantemente nella sua poesia e che ne scandiscono il ritmo, suoni che raccontano una realtà presente e passata, linguaggi portatori di storie, custodi di gioie e di drammi della nostra comunità.
Il recupero di storie, l’attenzione ai linguaggi, alle espressioni e ai luoghi della nostra terra, sono la colonna portante di Efestoval sin dalla prima edizione: “Il teatro di Efestoval coinvolge l’intera comunità, ripopola luoghi che rappresentano dei veri e propri monumenti emotivi, luoghi che nel secolo scorso hanno costituito un fulcro ardente e attivo della vita sociale: parchi, scuole, vecchie cave, campi sportivi, cantieri navali, laghi, vecchie masserie di campagna, ospedali, manicomi. –spiega Borrelli – Piccoli focolai di micro comunità intorno ai quali ri-trovarsi, in qualità di spettatori attivi e narratori stessi, depositari di una memoria rarefatta e impalpabile. Luoghi che in passato sono appartenuti alla vitalità di storie, narrazioni, racconti, drammi, ora ripopolati da un teatro di riflessione, vivo, ricco di lavoro e dedito a ciò che la cultura dovrebbe fare: segnare il cammino, sviscerare l’umano, raccontare, interpretare il presente per anticipare le rovine future e vincerle”.