La musica di Richard Strauss e la fascinazione esercitata sulla sua creazione dal genio di Mozart saranno i temi portanti del concerto dei Fiati di Parma diretti da Claudio Paradiso, in programma lunedì 4 settembre 2017 alle ore 18.00 al Parco di Villa Montesca di Città di Castello, nell’ambito della settima giornata del Festival delle Nazioni.
In serata, alle ore 21 , nella Chiesa di San Domenico di Città di Castello, spazio alla musica cameristica tedesca con il concerto dell’Athenäum Quartet, il quartetto d’archi composto da musicisti dei Berliner Philharmonker.
Dalla Serenata per fiati op. 7 alla Symphonie Fröhliche Werkstatt, passando per una selezione di pagine dalla mozartiana Gran Partita, il programma del concerto dei Fiati di Parma metterà in evidenza l’inevitabile influenza del salisburghese sull’arte compositiva di Strauss, mostrando al contempo l’enorme e sostanziale contributo di quest’ultimo allo sviluppo della musica per fiati. Il concerto – che si svolge in collaborazione con la Fondazione Hallgarten Franchetti Centro Studi Villa Montesca – è realizzato in occasione del centenario della morte del barone Leopoldo Franchetti.
«Non posso scrivere di Mozart, posso solo adorarlo» così replicò Richard Strauss all’invito di redigere una prefazione a un libro biografico mozartiano. L’ammirazione per il genio salisburghese fu il filo conduttore di un’intera esistenza giunto ininterrotto fino ai suoi ottanta anni, quando decise di dedicare lo spartito della sua Sonatina in mi bemolle maggiore – rinominata Symphonie für Bläser – «allo spirito immortale di Mozart alla fine di una vita piena di riconoscenza». Si tratta di un’opera complessa, riepilogativa, che non a caso riprende tonalità e organico del suo primo lavoro giovanile importante: quella Serenade op. 7 che gli procurò l’attenzione di von Bülow e segnò il suo esordio nella carriera professionale come compositore e come direttore d’orchestra.
I Fiati di Parma sono l’unica orchestra da camera stabile italiana di strumenti a fiato. L’ensemble è nato nel 1990 su iniziativa dell’attuale direttore Claudio Paradiso ed è costituito da alcuni dei migliori strumentisti che offre il panorama concertistico italiano. Componenti dell’orchestra sono o sono state le prime parti delle più importanti orchestre sinfoniche e da camera. Tutti i musicisti vantano inoltre una solida esperienza cameristica. Il gruppo è composto da Antonio Massimo Amenduni e Fulvio Fiorio ai flauti, Marco Salvatori e Simone Frondini agli oboi, Mirco Ghirardini al clarinetto in do, Francesco Zarba, Francesco Calogero Scòzzaro ai clarinetti, Roberto Gander al corno di bassetto, Daniele Titti al clarinetto e corno di bassetto, Marco Panella, Andrea Caretta, Leonardo Consoli e Marco Peciarolo ai corni, Matteo Rivi e Paolo Rosetti ai fagotti, Sergio Lazzeri al controfagotto.
Il concerto si inserisce anche nell’ambito del Centenario Franchettiano. Deputato e senatore del Regno d’Italia, intellettuale liberale e filantropo, Franchetti era nato a Livorno da famiglia ebraica benestante e fu molto attivo, nel corso di tutta la sua vita, nella promozione dello studio e nella ricerca di soluzioni concrete ai problemi di ordine economico, sociale e politico della nuova Italia. Fu tra coloro che, dopo un lungo viaggio nel Sud d’Italia, portò all’attenzione nazionale la ‘questione meridionale’. Nel 1880 si trasferì a Città di Castello e nel 1900 sposò Alice Hallgarten, con la quale si trasferì nella Villa della Montesca da poco ultimata. Sebbene tra i due ci fosse una differenza di quasi trent’anni, la loro unione fu felice: insieme si dedicarono a una serie di iniziative educative rivolte all’emancipazione delle classi contadine, dedicate in particolare a donne e bambini. Nel 1908 diedero vita al laboratorio di tela umbra con caratteristiche imprenditoriali allora assolutamente innovative, che avrebbe dovuto contribuire a migliorare le difficili condizioni di vita della maggior parte delle contadine o operaie inurbatesi che, oltre a fare le ‘bucatare’, sapevano solo tessere. Alla morte del barone – si pensa per suicidio, in seguito alla disfatta di Caporetto – l’enorme patrimonio viene destinato a un istituto di beneficenza e le sue proprietà agricole ai contadini che vi lavorano.
I biglietti per il concerto (da 10 a 20 €) sono in vendita nella sede della biglietteria di Città di Castello a Palazzo Facchinetti in corso Vittorio Emanuele 2 (aperta dalle 11 alle 13 e dalle 16.00 alle 18.00). Per ulteriori informazioni di biglietteria: tel. 075 8522823, ticket@festivalnazioni.com.
Sarà interamente dedicato alla musica cameristica tedesca il concerto dell’Athenäum Quartet, il quartetto d’archi composto da musicisti dei Berliner Philharmonker, nel concerto in programma allee ore 21.00, nella Chiesa di San Domenico. La formazione nata nel 1990 in seno alla prestigiosa orchestra berlinese proporrà il secondo movimento Andante dal Rosamunde di Schubert, l’ironico Minimax di Hindemith e il Quartetto in la minore op. 51 n. 2 di Brahms.
Hindemith è stato uno dei compositori più influenti del Novecento. Un autore prodigioso, che ci ha lasciato un catalogo imponente di opere teatrali, musiche da camera e di scena, lavori orchestrali. In questo immenso repertorio ha incastonato alcune perle di straordinaria ironia, veri e propri scherzi musicali tra i quali spicca lo spassoso quartetto per archi Minimax – nome ripreso da una marca di estintori – che scimmiotta la musica militare. Il tema però per Hindemith non era affatto ‘leggero’: il compositore, che servì l’esercito nell’ultimo anno della prima guerra mondiale e che perse suo padre sul fronte occidentale, provava una forte disillusione nei confronti del militarismo tedesco e della retorica dell’eroismo nazionale.
Questa chicca del repertorio cameristico del tedesco sarà affiancata da due grandi classici: l’Andante dal Quartetto per archi n. 13 in la minore op. 29 D. 804 Rosamunde di Schubert, e il Quartetto in la minore op. 51 n. 2 di Brahms.
I biglietti per il concerto (da 10 a 20 €) sono in vendita nella sede della biglietteria di Città di Castello a Palazzo Facchinetti in corso Vittorio Emanuele 2 (aperta dalle 11 alle 13 e dalle 16.00 alle 18.00). Per ulteriori informazioni di biglietteria: tel. 075 8522823, ticket@festivalnazioni.com.
Al termine del concerto, intorno alle ore 22.30, Marco Sarti & Friends saranno i protagonisti di una ‘tarda serata’ jazz a cura di Sacrosanto Caffè, nell’adiacente Chiostro di San Domenico.