Da Anna Caterina Antonacci a Peppe Barra passando per Elio e i solisti dei Berliner Philarmoniker: la 73esima stagione della IUC, Istituzione Universitaria Concerti di Roma si conferma all’insegna della qualità e della versatilità in otto mesi che vedranno susseguirsi 34 concerti, 8 di orchestra, 15 da camera (ma non senza un piglio piuttosto eversivo) e 4 spettacoli.
“La collaborazione fra la Sapienza e la IUC è ormai consustanziale e si rinnova da 73 anni – ricorda il Magnifico Rettore Eugenio Gaudio – La stagione concertistica fa parte della nostra offerta didattica e formativa dei docenti e degli studenti e la nuova stagione è un programma di attualità che varia dalla musica classica alla musica etnica che propone grandi artisti e giovani promesse competendo con le altre stagioni concertistiche da Santa Cecilia in giù”.
E se le stagioni della IUC, nell’Aula Magna del Rettorato de La Sapienza , con il susseguirsi degli anni si sono adattate al cambio del gusto del pubblico, “la qualità e le linee culturali si mantengono innovative” come ricorda il consigliere artistico Franco Piperno: la 73esima stagione resta pertanto molto diversificata e attenta a diverse linee e alle nuove proposte.
La stagione (Calliope) si inaugura sabato 14 ottobre (ore 17.30) con un programma particolare sull’identità e le sfaccettature di una città come Gerusalemme, celeste e perduta, con Anna Caterina Antonacci star nazionale e internazionale e l’Accademia degli Astrusi per un programma che passa da Corelli a Lully: cuore del concerto, Monteverdi (di cui ricorre il 450esimo anno della nascita) e Tasso con Il combattimento di Tancredi e Clorinda.
Di altro genere è l’inaugurazione del ciclo Minerva, martedì 17 ottobre (ore 20.30) con l’Ensamble Ars Ludi diretta da Marcello Panni per un programma contemporaneo fra Stravinskij, con Petruska e Le nozze nella raffinata revisione in lingua garganica di Roberto De Simone in prima assoluta e la prima esecuzione di Nessun luogo è lontano di Marcello Filotei: un concerto che rilancia le percussioni, protagoniste anche fra Cherubini e Cage con Tetraktis Percussioni che incontrano Alessio Allegrini (il 7 aprile).
“La collaborazione ininterrotta con l’Istituzione e l’Università ha ormai 73 anni e si concretizza in un sostegno economico da parte della Sapienza – ricorda Francesca Fortuna, direttore generale e anima della IUC – È un traguardo importante anche se non è facile realizzare una stagione di questo livello. Non è un periodo facile per la cultura italiana e per la musica in particolare che non riceve da giusta attenzione dal Ministero e dalle istituzioni locali anche se di fatto la stagione sarà comunque sostenuta dal MiBact e dall’Assessorato alla Cultura”.
Fra gli appuntamenti più attesi della ricca stagione 2017/2018 la serata dedicata ad Ennio Morricone (il 21 ottobre) che approfondisce gli aspetti della musica contemporanea del Premio Oscar con il duo pianistico Canino – Ballista per la prima assoluta de Le varianti per 2 pianoforti e archi, Quattro anacoluti per AV, Se questo è un uomo, ennesimo esempio di musica e partecipazione civile del compositore e due pezzi di Petrassi a rimarcare la continuità della scuola musicale romana del Novecento.
Ma ogni appuntamento, anche classico, non è mai banale: come accade per Brahms riproposto dagli Spira Mirabilis, orchestra-collettivo, autogestita, giovane e senza direttore (21 novembre) e dal violino di Chloe Hanslip (12 dicembre) o per il doppio speculare Bach, prima con il violino di Isabelle Faust (il 4 novembre) e poi per Bach is in the air, prima romana con il duo Bahrami-Rea, fra i migliori pianisti della scena internazionale che si sfidano nella reinterpretazione del sommo Bach che da sempre ha sollecitato l’interesse dei jazzisti (il 7 novembre).
E se è riduttivo parlare di stagione da musica da camera, non mancano le proposte più tradizionali con Isserlis-Mustornen (il 16 gennaio), il Quartetto Borodin (3 marzo) per Schubert e Cajkovskij, il Quartetto Guadagnini fra Haydn e Brahms (27 marzo), il quartetto con Renato De Maria per Debussy (il 10 febbraio)
Fra gli appuntamenti da non perdere della stagione, il fenomeno del pianoforte, il 16enne Alexander Malofeev con un recital che spazia da Chopin a Ravel a Rachmaninoff (11 novembre) e la Signum Saxophone Quartet strepitoso ensamble di sassofoni che rischia di essere la grande scoperta della IUC (il 10 aprile) fra arrangiamenti di Bach, Haydn, Piazzolla o Ligeti.
Ma non mancano altri concerti pianistici, più classici e tradizionali: dall’omaggio a Debussy (il 13 gennaio) con Ilia Kim, al pianoforte di Fazil Say, qui interprete di Chopin e Beethoven e compositore (23 gennaio), dall’eclettismo di Steven Osborne, maestro della scena musicale inglese con un programma fra Ravel e Prokovev (il 27 febbraio) al ritorno di Alexei Volodin (il 17 marzo) per un programma fra Schumann e Listz, in pezzi che musicisti hanno dedicato ad altri musicisti.
La contemporaneità, vanto della IUC “soprattutto nel modo di proporre musica” che ha cambiato radicalmente il senso della contemporaneità, come sottolinea Nicola Sani del consiglio artistico, viene invece riproposta attraverso programmi mai banali come la rilettura del Flauto magico di Mozart di Elio e Julia Bauer con l’Ensamble Berlin (24 ottobre), la presenza di grandi solisti con il ritorno di Manuel Barrueco che segna il revival ininterrotto della chitarra (il 21 aprile), la versatilità di Giovanni Sollima (il 6 marzo) con Giuseppe Andaloro, il debutto del Edgar Moreau al violoncello (il 16 dicembre) fra Vivaldi e Boccherini, la presenza di Daniel Melingo, Il più celebre degli chansonnier argentini, un Carlos Gardel cresciuto con Tom Waits (25 novembre).
“La migliore stagione non sinfonica di Roma” conclude orgogliosamente Sani ricordando non solo l’omaggio a Monteverdi e Debussy, ma anche il tributo all’artista Gya Kancheli (il 5 dicembre), anima della musica della Georgia con la presenza del soprano Nino Surguladze e Alessandro Stella, senza dimenticare il ritorno di Jordi Savall (il 17 aprile) per un programma in prima romana dedicato a Istanbul sulle musiche sacre e arcaiche, il violino di Guido Rimonda per Paganini, Ravel e Williams (il 17 febbraio) e di Shlomo Mintz con i Solisti Aquilani per Bach e Mendelssohn (il 12 maggio) mentre la chiusura della stagione è affidata a Peppe Barra, istrionico artista che propone un viaggio attraverso la canzone partenopea (il 22 maggio).
“Vogliamo trasmettere la passione per la musica dal vivo” ricorda Francesca Fortuna ricordando tutte le iniziative della IUC dedicate al pubblico e ai più giovani, come Musica Pourparler, Piccoli critici crescono, i concerti nelle scuole, Note in Biblioteca realizzato in collaborazione con il Sistema Biblioteche del Comune di Roma. Tutto il programma della stagione in dettaglio www.concertiiuc.it.