Nico Morelli, piano, elettronic,
Mimmo Campanale, drums,
Camillo Pace, bass,
Barbara Eramo, voice,
Davide Berardi, voice, guitars
Biglietto unico 15 euro
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Nico Morelli, giovedì 14 settembre, presenterà nel Teatro Studio Gianni Borgna dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, “UnFOLKettable TWO”. Sul palco con Nico Morelli piano, elettronic, Mimmo Campanale drums, Camillo Pace bass, Barbara Eramo voice, Davide Berardi voice, guitars.
Un insieme musicale di jazz e musica popolare dove si fonde folk e jazz (ritmo, improvvisazione, storia), da Parigi (dove si è trasferito alla fine degli anni ’90) fino alla Puglia.
Dopo una prima esperienza di rivisitazione in jazz della musica popolare del sud Italia con il suo album precedente “Pizzica&Jazz Project” (Cristal Records 2006), Nico Morelli riforma un insieme musicale di jazz e popolare. “Un”FOLK”ettable Two” un gioco di parole con la parola “Folk” e un cenno ad uno dei più grandi capolavori della storia del jazz: l’indimenticabile “Unforgettable “composto da Irving Gordon e reso famoso da Nat” king “Cole. Le due culture Jazz e Folk hanno molte cose in comune, il ritmo, l’improvvisazione e lo stretto legame con la storia del loro popolo. Da un lato, i campi di cotone del Mississipi, dall’altro i terreni agricoli nel sud Italia , Ritmi popolari in chiave jazz accompagnano le danze frenetiche della Pizzica Salentina, spesso suonati con strumenti rudimentali come vecchi mandolini, percussioni e dal principe della musica popolare il “tamburello”. Nico Morelli ha scoperto 20 anni fa la bellezza della musica improvvisata e il suo potenziale di riunire diverse provenienze e diversi linguaggi musicali . In qualità di “Pugliese” e jazzista, è stato naturale per lui unire in un unico album musica tradizionale della sua regione e il jazz. UnFOLKettable riflette la sua personale reinterpretazione di suoni, ritmi e colori delle due musiche. Il concerto di Nico Morelli sarà seguito da quello di Annalisa De Feo ed il suo progetto DOS (Duo Onirico Sonoro), che in duo va a colorare i suoni come se fossero un piccolo ensemble tra acustici ed elettronici. Il tutto è arricchito da percussioni dal sapore teatrale e tribale e dalla voce che, rimanendo suono puro e incontaminato, diviene a sua volta strumento. Dal pop cameristico radicato nella musica classica fino a toccare sonorità jazz e balcaniche sperimentali.
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Nato in Italia nel 1965 , Nico Morelli si è diplomato al Conservatorio Nazionale di Taranto. Ha continuato i suoi studi di pianoforte classici a Roma con Aldo Ciccolini , prima di frequentqre scuole più jazzistiche come il Jazz Siena, Berklee School of Boston, Manhattan School. Parallelamente, ha anche studiato con Franco D’ Andrea. Il suo incontro con Steve Lacy e Glenn Ferris porta alla creazione dell’album “Nella Sala Delle Arcate” per l’ONYX Jazz di Matera nel 1990. Dopo aver suonato con molti musicisti (Flavio Boltro, Enrico Rava, Paolo Fresu, Marc Johnson, Roberto Gatto, Bruno Tommaso, Roberto Ottaviano, Bob Mover, Sylvain Beuf, André Ceccarelli, Giovanni Tommaso), ha pubblicato il suo primo album “Behind The window” (YVP Music) nel 1994. Nel 1995 ha conseguito la laurea in Musica Jazz presso il Conservatorio di Bari e nel 1998 registra l’album “The Dream” con Roberto Gatto e Marc Johnson (SPLASCh Records). Nel 1997, ha fondato il “Jazz Air Trio” con Paolo Ghetti (CB ) e Vincenzo Lanzo (dr), con il quale è stato in tour in Italia e ha registrato un album (Isole Senza Mari Panastudio Productions). Nico Morelli vince nel 1999 con il suo JazzAirTrio il Primo Premio Concorso Internazionale “Viva il Jazz” di Milano, il terzo premio al Concorso Internazionale “Piano Jazz a Vanves” (Francia), e il secondo posto nel conscorso internazionale de “La Defense” di Parigi. Risiede a Parigi dal 1998, Nico Morelli è riconosciuto oggi come uno dei migliori jazzisti italiani. Pianista molto ricercato dai più famosi musicisti della scena internazionale per il virtuosismo e la sensibilità del suo pianismo, è sempre più richiesto anche come leader. Nico Morelli è anche compositore ispirato e talentuoso. La sua ricerca musicale è centrata sulla fusione del jazz con i suoni e le melodie classiche del 20esimo secolo. Ispirato alle opere di Ravel, Debussy, Fauré, Albeniz e Bach, le sue composizioni sono caratterizzate da ritmi distintivo Jazz “Bianco” nella tradizione di Bill Evans, con un equilibrio ritmico e una ricerca propria. Nell’improvvisazione il pianista si avvicina al pianismo più nero americani.