Prima esecuzione assoluta, venerdì 8 settembre alle ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi, per l’opera in un atto “Il colore del sole”, liberamente tratta dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri, con la musica di Lucio Gregoretti: al centro della vicenda è il diario di Caravaggio, che Camilleri dichiara aver avuto tra le mani in circostanze misteriose e da cui ha tratto alcune, preziose pagine.
Nell’opera, si ricostruisce uno dei periodi più oscuri e burrascosi della vita di Caravaggio, quello da lui trascorso tra Napoli, Malta e la Sicilia tra il 1606 ed il 1608. Sul pittore, inseguito sia dalle guardie del Papa e dell’Ordine di Malta, pende infatti una condanna alla decapitazione per l’omicidio di Ranuccio Tommasoni, avvenuto a causa di una discussione sorta durante una partita al gioco della pallacorda. L’artista è un uomo in fuga, perseguitato da mille ossessioni (tra cui il sogno ricorrente di un cane feroce che tenta di assalirlo) e condizionato da una sorta di fotofobia, probabilmente di natura psicosomatica, che lo costringe a vedere ‘il sole nero’ e a vivere le sue giornate come in una eclissi di sole permanente.
Direttore de “Il colore del sole” è Gabriele Bonolis sul podio dell’Ensemble Roma Sinfonietta; regia, scene, drammaturgia video sono di Cristian Taraborrelli, costumi di Angela Buscemi, video di Fabio Massimo Iaquone, light designer Alessandro Carletti. Il nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini è realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena ed in collaborazione con Roma Sinfonietta e Accademia d’Arte Lirica di Osimo. Nel cast, figurano l’attore Massimo Odierna, ed un gruppo di giovani cantanti: Cristina Neri, Anastasia Pirogova, Daniele Adriani, Renzo Ran, Claudia Nicole Calabrese, Natsuko Kita, Jaime Canto Navarro, Carlo Feola.
La messa in scena prende il via da videointervista di Ugo Gregoretti ad Andrea Camilleri, realizzata da Gianlorenzo Gregoretti, nel quale lo scrittore siciliano narra la genesi del suo libro “Il colore del sole” e le circostanze misteriose in cui sostiene di essere venuto a contatto con il diario autografo di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Firma le musiche Lucio Gregoretti, autore di opere di teatro musicale, di musica sinfonica e da camera, musica elettroacustica, musiche di scena per il teatro di prosa e colonne sonore per film. “Da un po’ di tempo – spiega il compositore – avevo voglia di comporre un’opera che vertesse su una musica cinquecentesca e barocca e il testo di Camilleri mi è sembrato la cosa giusta e maggiormente affine al mio modo di pensare, trovando la via della scena grazie alla Fondazione Pergolesi Spontini e al Teatro Comunale di Modena. Al centro del lavoro ci sarà la seconda parte del romanzo, che riguarda il finto diario di Caravaggio, in cui l’autore gioca sul concetto di falso e di finto”.
L’organico dell’opera è costituito da un attore, e da un doppio coro di voci soliste che amplifica e sottolinea l’umanità tormentata di Caravaggio. Aggiunge Gregoretti: “Le voci sono usate alternativamente come soliste, come evocative di personaggi autentici o simbolici, tutte voci interiori di Caravaggio, ovvero come coro, utilizzato principalmente in modo onomatopeico, come un’estensione degli strumenti, che a volte sviluppa brevi frammenti di testo in forma madrigalistica ma non ha quasi mai una funzione narrativa vera e propria. Il coro serve soprattutto a stabilire la cifra sonora tipica della musica polifonica rinascimentale e barocca. Pur trattandosi di musica interamente nuova, la scrittura musicale del coro farà comunque a volte riferimento a moduli antichi, richiamando qua e là in maniera straniata la musica dell’epoca, come il testo ne evoca il linguaggio verbale”.
Nella messa in scena, dove si alternano canto, recitazione e video, il regista Cristian Taraborrelli immagina “un percorso di suggestioni che trae ispirazione da molteplici universi: quello musicale evocato dal compositore Lucio Gregoretti; quello letterario suggerito dalle pagine di Andrea Camilleri, diario di un Caravaggio perso in un mondo drammaticamente illuminato dove i “falsi” accadimenti diventano poeticamente autentici; quello pittorico di Caravaggio che anima, illumina, oscura momenti di vita e passioni. Ho cercato nel buio degli sfondi scuri delle tele del Caravaggio, tutto quello che è celato, nascosto dietro le figure; il mondo fuori dall’inquadratura del dipinto che è presenza non riflessa, ma emotivamente percepibile. La fuga di Caravaggio dalla morte diventa nella mia visione un avvicinamento graduale alla contemporaneità; gli incubi, le sue ossessioni, le sue paure sono momenti in cui il presente prende forza e irrompe nel racconto. Ecco che nel video Caravaggio si agita in spazi mentali, dove le proporzioni sono alterate e dove è facile perdersi oltre la linea dell’orizzonte”.
Il debutto assoluto dell’opera sarà nell’ambito della XVII Festival Pergolesi Spontini, dedicato quest’anno al tema del “Falso d’autore” con oltre 30 appuntamenti musicali alla scoperta di false attribuzioni, travestimenti, parodie, biografie immaginarie di grandi artisti.
Sempre l’8 settembre, alle ore 18, il Festival propone la presentazione del libro “I racconti dell’Isola” di Giuseppe Sinopoli, il grande direttore d’orchestra e compositore scomparso nel 2001, a cura di Giovanni Sinopoli (Jesi, Hostaria Dietro le Quinte). Nel corso dell’incontro Edoardo Coen legge il racconto La nave di Ulisse con la musica di Marco Sinopoli.
Sabato 9 settembre il Festival propone un doppio appuntamento. Alla Terrazza del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, ad Ancona (ore 18) per i “Falsi da leggere”, le “Chansons De Bilitis”, che nel 1894 Pierre Louÿs pubblicò attribuendole a Bilitis, poetessa coeva a Saffo sono declamate con le musiche di Debussy, eseguite da strumentisti del Conservatorio G. Rossini di Pesaro, voci recitanti Lucie Leporowska ed Edoardo Coen, mise en espace di Giovanni Sinopoli. A seguire (ore 21), alla Basilica della Santa Casa di Loreto, un concerto dell’ensemble polifonico Odhecaton diretto da Paolo Da Col, con musiche sacre di Dufay e Ockeghem che utilizzano come “cantus firmus” la canzone profana “L’Homme armé”.
Il 10 settembre il Chiostro di San Francesco, a Serra De’ Conti (ore 18), ospita per “Falsi da leggere”, “Constitutum Constantini” con musiche dei secoli XIII-XVI, con l’ensemble Odhecaton diretto da Paolo Da Col: al centro della narrazione, il documento apocrifo della donazione di Costantino, sulla quale i Papi fondavano il loro potere temporale. Segue poi, alla Chiesa degli Aroli di Monsano (ore 21), il concerto “Vivaldi e lo stile italiano” che l’Accademia Hermans dedica alle false attribuzioni, trascrizioni, riscritture vivaldiane e degli altri autori a lui coevi.
Il XVII Festival Pergolesi Spontini è curato dalla Fondazione Pergolesi Spontini – presidente Massimo Bacci sindaco di Jesi, vicepresidente Umberto Domizioli sindaco di Maiolati Spontini – sotto la guida dell’amministratore delegato William Graziosi, con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo. Il Festival è sostenuto da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Regione Marche; Soci Fondatori: Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini; Partecipanti Aderenti: Comune di Monsano e Comune di San Marcello; Partecipante Sostenitore: Camera di Commercio di Ancona; Fondatori Sostenitori Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Starcom Italia; con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche; in collaborazione con Comune di Apiro, Comune di Ostra, Comune di Serra De’ Conti, Delegazione Pontificia di Loreto, Italia Nostra, Casa dell’olio e della biodiversità; Media partner Classica HD, Centropagina.it; Sponsor principale: Ubi Banca. Si ringrazia IMT Istituto Marchigiano di Tutela Vini.
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