Fresco, capriccioso, gradevole: è l’Elisir d’amore con la regia di Pier Francesco Maestrini e le scene di Juan Guillermo Nova che dopo l’allestimento estivo a Palazzo Pitti nel cortile dell’Ammannati, torna in sede al Teatro del Maggio in una edizione scenica adattata e aggiornata per il palcoscenico “di casa”. Al Maggio, la concertazione e direzione d’orchestra è affidata a Fabrizio Maria Carminati.
L’edizione del Maggio sottolinea gli spunti comici e surreali dell’opera trasformando la vicenda di Nemorino, Adina e Dulcamara in una storia americana anni ’70, dove il povero Nemorino è un ragazzotto che gira in costume giallo da pollo per fare da réclame all’Adina’s road food. A movimentare la vita di provincia arriva Dulcamara su una cabriolet con le sospensioni molleggiate: da sbruffone consumato e simpatico, è il prototipo del venditore porta a porta. Il rigido Belcore è a cavallo tra la caricatura del poliziotto irlandese panciuto e il sergente istruttore dei marines, con pizzetto volitivo e ray-ban a goccia. Le caratterizzazioni dei personaggi rendono l’opera divertente, godibile e di comprensione immediata e piacevole per tutti.
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Sabato, 21 ottobre – martedì, 24 ottobre – giovedì 26 ottobre – ore 20.
L’elisir d’amore
Opera lirica in due atti
Libretto di Felice Romani
Musica di Gaetano Donizetti
Concertatore e direttore d’orchestra Fabrizio Maria Carminati
Regia Pier Francesco Maestrini
Scene Juan Guillermo Nova
Costumi Luca Dall’Alpi
Luci Bruno Ciulli
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
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Personaggi e interpreti
Adina Mihaela Marcu
Nemorino Juan Francisco Gatell
Dulcamara Fabrizio Beggi
Giannetta Giulia Bolcato
Belcore Marco Bussi
Figuranti speciali Elena Barsotti, Camilla Bonacchi, Silvia Giordano, Gaia Mazzeranghi, Domenico Nuovo
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
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Prezzi: Platea 1:€ 80 – Platea 2: € 60 – Platea 3:€ 50 – Platea 4:€ 40 – Palchi:€ 30 – Galleria:€ 20 – Visibilità limitata:€ 10 – +
Solo ascolto:€ 5
La biglietteria è aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18.
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FABRIZIO MARIA CARMINATI, direttore e concertatore.
Diplomatosi in pianoforte con Carlo Pestalozza, ha proseguito gli studi di composizione a Milano con Vittorio Fellegara, conseguendo successivamente il diploma di direzione d’orchestra. Entra giovanissimo al Teatro Regio di Torino dove esordisce come direttore d’orchestra con La bohème e collabora con la Fondazione dirigendo 11 titoli d’opera e svariati concerti sinfonici. Dal 2000 al 2004 è stato Direttore artistico del Teatro Donizetti di Bergamo e dal 2004 al 2006 Direttore artistico della Fondazione Arena di Verona. Dopo il successo ottenuto all’Opéra de Marseille con Andrea Chénier e Cavalleria rusticana e Pagliacci nel 2008 è stato nominato primo direttore ospite fino al 2015. Regolarmente invitato a dirigere nelle maggiori istituzioni teatrali nazionali ed internazionali, Fabrizio Maria Carminati ha all’attivo 49 diversi titoli d’opera che lo vedono applaudito interprete di un vasto repertorio: dal belcanto italiano (Paisiello, Rossini, Bellini e soprattutto Donizetti) a Verdi e Puccini e al ‘900 italiano e tedesco (Leoncavallo, Giordano, Cilea, Menotti, Humperdinck), cui si aggiunge una brillante carriera sinfonica.
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PIER FRANCESCO MAESTRINI, regista
Nato a Firenze, ha iniziato la sua carriera con Il barbiere di Siviglia di Rossini alla Bunkamura Orchard Hall di Tokyo: da allora ha diretto più di 100 produzioni in Italia e in tutto il mondo con un repertorio che spazia dal barocco al verismo italiano. Nel 2012 viene premiato per la sua versione di Don Giovanni di Mozart (andata in scena a Santiago del Cile). Sempre nel 2012 ha diretto Rigoletto di Verdi a Rio de Janeiro, allestimento che ha mostrato al pubblico un disperato ritratto del gobbo verdiano, mentre L’elisir d’amore in versione country-western ha un grande successo a Maribor, a tal punto da essere considerata la miglior opera andata in scena al teatro nazionale sloveno. Nel 2013 Cavalleria rusticana e Don Giovanni hanno avuto un esito felicissimo al Teatro dell’Opera di San Paolo in Brasile: il capolavoro di Mascagni era fortemente ispirato alla saga cinematografica del “Padrino” di Coppola, mentre quello di Mozart era una ripresa della produzione del 2012 a Santiago nel Cile. Ancora nel 2013 ha firmato due produzioni di Aida al La Perla Festival di Zurigo e a Maribor in Slovenia, e Otello di Verdi al Teatro Comunale di Modena, accolto con favore da critica e pubblico; mentre nel 2014, ha curato, per il Teatro Lirico di Cagliari, la regia di Turandot di Puccini. Nel 2015 ha lavorato a Verona per due produzioni: La forza del destino e Il barbiere di Siviglia, sviluppando un’interazione tra animazione e personaggi reali in uno spettacolo sorprendente che è stato ripreso alla New York City Opera, e ha firmato una produzione de L’elisir d’amore al National Centre of Performing Arts di Pechino, preceduta da Don Pasquale e Il barbiere di Siviglia. Nel 2016 ha inaugurato la stagione del Teatro Lirico di Cagliari con La campana sommersa di Ottorino Respighi, opera del 1927 praticamente dimenticata, che ha suscitato un grande interesse fra il pubblico e la critica.