La figura di Orfeo, cantore capace di piegare al suono della sua lira gli animali e tutta la natura, è al centro della 31a edizione del Festival Internazionale Trento Musicantica, che dal 6 ottobre al 18 novembre propone un itinerario variegato che dal Cinquecento giunge ai giorni nostri, con la partecipazione di gruppi specializzati di alto valore artistico, che affronteranno repertori significativi e di raro ascolto. In coda al programma, due concerti sono dedicati monograficamente proprio ad Orfeo, ma la potenza espressiva e commovente della musica, così bene rappresentata dai miti orfici, vivrà in tutti gli appuntamenti del festival.
Il concerto inaugurale, previsto per venerdì 6 ottobre alla Basilica di Santa Maria Maggiore (con replica a Rovereto giovedì 12 alla Chiesa Parrocchiale di Borgo Sacco) sarà incentrato su composizioni organistiche e pezzi sacri corali o solistici, generalmente con accompagnamento d’organo, di Renato Lunelli, il celebre organologo, organista, compositore e musicologo trentino che fu il primo ad occuparsi con una certa organicità della storia della musica antica nella regione tridentina, lascando dietro di sé studi ancora fondamentali sui codici musicali trentini del Quattrocento e sulle vicende musicali del periodo del Concilio. Protagonisti del concerto gli organisti Stefano Rattini e Adriano Dallapè e il Coro In dulci jubilo dell’Istituto Musica Sacra di Trento, diretto da Tarcisio Battisti.
Il secondo concerto in cartellone, venerdì 13 ottobre alla Chiesa San Francesco Saverio, vedrà la ricostruzione di uno straordinario Vespro spagnolo del primo Seicento con i salmi e il Magnificat nella splendida versione polifonica di Tomás Luis de Victoria, alternati a brani in gregoriano. Il gruppo Schola antiqua di Juan Carlos Asensio offrirà una delle poche occasioni in cui rivivere le melodie, il raccoglimento della preghiera cantata e l’emozione di un’antica liturgia spagnola.
Lunedì 16 ottobre, alla sala Società Filarmonica, sarà la volta del celebre ensemble strumentale Le Concert des Nations, diretto da Jordi Savall. Richiamandosi all’iniziativa dei Concerti spirituali di Parigi – una serie di concerti tenuti al palazzo delle Tuileries, iniziata nel 1725 come occasione per ascoltare buona musica durante la Quaresima e in altri giorni santi, quando le attività musicali profane come l’Opera erano proibite – il concerto sarà interamente dedicato a composizioni del grande e prolificissimo contemporaneo di Bach: Georg Philipp Telemann. Nel pomeriggio del 16 (ore 17), al Castello del Buonconsiglio, si terrà un incontro con lo stesso Jordi Savall.
Giovedì 9 novembre, alla Chiesa San Francesco Saverio, per il primo dei tre appuntamenti di novembre, si ricostruirà in prima esecuzione moderna una grande liturgia eucaristica romana tra Sei e Settecento, con la grande Messa policorale ‘Purpura et byssum’ di Orazio Benevoli, alternata al proprium gregoriano della Missa in Nativitate Beatae Mariae Virginis, oltre ad alcuni mottetti di scuola romana della stessa epoca. L’esecuzione sarà ad opera di due cori trentini di diversissima fondazione: la Corale Città di Trento (nata circa 150 anni fa) e la Corale Polifonica dell’Università di Trento (nata l’anno scorso), affiancata dal Gruppo vocale Laurence Feininger per il canto gregoriano.
Martedì 14 novembre, al Castello di Buonconsiglio, verrà rinnovata la felice collaborazione fra il Festival Trento Musicantica e il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento: nell’occasione, il Bonporti Antiqua Ensemble proporrà le musiche eseguite per gli Intermedi dell’Aminta di Torquato Tasso, composte da Domenico Belli nel 1615. Musiche che mostrano il posto non secondario del compositore fiorentino tra i grandi del nuovo stile drammatico del recitar cantando.
Infine, sabato 18 novembre, al Castello del Buonconsiglio, l’Ensemble Scherzi Musicali diretto da Nicholas Achten si muoverà nell’approfondimento dello stesso ambito cronologico e tematico del concerto precedente, offrendo un ritratto di Orfeo che piange la sua Euridice perduta, ritrovata e nuovamente perduta per troppo desiderio, in una stupenda antologia di composizioni strumentali o a voce sola di Monteverdi e di suoi contemporanei nell’Italia del nascente Barocco.
Tutti gli appuntamenti di Trento Musicantica sono ad ingresso libero
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