ANTONIO VIVALDI
CONCERTO IN LA MIN. RV 522
per due violini, archi e cembalo
FRANCESCO DE ANGELIS, LAURA MARZADORI, solisti
CONCERTO IN SOL MIN. RV 531
per due violoncelli, archi e cembalo
SANDRO LAFFRANCHINI, MASSIMILIANO TISSERANT, solisti
CONCERTO IN LA MAGG. RV 158
per archi e cembalo
Violini: FULVIO LIVIABELLA, ANDREA PECOLO, EVGUENIA STANEVA,
STEFANO LO RE, ROBERTA MISEFERI, SUELA PICIRI
Viole: DUCCIO BELUFFI, EUGENIO SILVESTRI Violoncello: GIANLUCA MUZZOLON
Contrabbasso: OMAR LONATI Cembalo: CESARE FREDDI
Con la partecipazione di GEPPI CUCCIARI
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Il ciclo ‘Concerti per i bambini’, che fa parte del progetto Grandi Spettacoli per Piccoli, prevede per domenica 8 ottobre un appuntamento con i Virtuosi del Teatro alla Scala che eseguiranno tre Concerti di Antonio Vivaldi. Il Concerto in la min. RV 522 per due violini e orchestra, una delle sue pagine più celebri, che vedrà impegnate due “spalle” dell’Orchestra scaligera, Francesco De Angelis e Laura Marzadori; il Concerto in sol min. RV 531 per due violoncelli e orchestra, affidato a Sandro Laffranchini e a Massimilano Tisserant, unico esempio nella produzione del ‘Prete rosso’ di concerto a doppio solista dedicato ai violoncelli; e il Concerto in la magg. RV 158, uno degli oltre quaranta concerti per orchestra senza solisti scritti da Vivaldi, benché fosse forma rara a quell’epoca. Ad accompagnare nell’ascolto i giovani spettatori sarà l’attrice Geppi Cucciari.
Il prossimo appuntamento sarà domenica 29 ottobre, con i Cameristi della Scala. La prima parte del concerto sarà dedicata ad Antonio Vivaldi e ad Alessandro Marcello; la seconda parte proporrà una novità assoluta dedicata a tutti gli amanti dei felini: la fiaba musicale Gattomachia del compositore e pianista trentaduenne Orazio Sciortino, tratta dal classico del 1634 di Lope de Vega che narra la guerra del gatto Marramachiz per conquistare la gatta Zapachilda. La voce recitante sarà di Roberto Recchia.
I ‘Concerti per i bambini’ sono realizzati con il sostegno di Intesa Sanpaolo e di Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
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BIGLIETTI:
Se hai meno di 18 anni, esibendo il tuo documento di identità, entri al prezzo simbolico di 1 euro.
Adulti di età superiore ai 18 anni potranno entrare in Teatro in qualità di accompagnatori
e il relativo biglietto potrà essere acquistato in associazione con il biglietto del minore
al costo di 15 euro per un posto di platea, da 10 a 15 euro per un posto in palco,
e da 5 a 10 euro per un posto di galleria.
Non verranno rilasciati più di due biglietti a 1 euro per ogni adulto accompagnatore.
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Informazioni: tel. 02 72 00 37 44
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I Virtuosi del Teatro alla Scala
I Virtuosi del Teatro alla Scala sono un affermato gruppo di musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala che hanno sentito l’esigenza di far musica insieme per condividere l’esperienza artistica maturata in decenni di collaborazione con i più famosi direttori del mondo. L’ensemble include molte prime parti soliste, vincitrici di importanti premi e affermate a livello internazionale. Grazie alla loro presenza e alla valorizzazione di talentuosi elementi interni al gruppo, il repertorio è ampio e versatile. Include le composizioni per orchestra da camera del Barocco italiano, del periodo Classico, del Romantico e del Contemporaneo, privilegiando il virtuosismo per strumento solista e orchestra, lungo un arco compositivo che comprende Divertimenti, Serenate, Sinfonie, Concerti, trascrizioni strumentali ottocentesche di arie e duetti famosi del repertorio operistico italiano.
Si sono esibiti, oltre che alla Scala, alla Musikverein di Vienna, al Petruzzelli di Bari, al Teatro dell’Opera di Riga, al Coccia di Novara, al Teatro Salvatore Cicero di Cefalù (primo concerto sinfonico inaugurale dopo un completo restauro e 34 anni di inattività musicale), al Teatro Verdi di Pisa, al Festival di Torrechiara, al Festival Armonie in Valcerrina per “Piemonte in Musica”, al Teatro G. Verdi di Busseto pe la giornata inaugurale del museo “Renata Tebaldi”.
Il gruppo ha inoltre collaborato con rinomati artisti di fama internazionale. Con il soprano Barbara Frittoli, in occasione del concerto finale del Bologna Festival 2008, hanno eseguito musiche di Boccherini, tra cui lo Stabat Mater, e in questa occasione hanno realizzato un cd live/studio. Nel 2010, con il pianista Bruno Canino, hanno suonato al Teatro Verdi di Pisa per il Concerto di Natale. Nel 2011, con il maestro Julian Kovatchev e il soprano Danielle de Niese, hanno realizzato il concerto finale dello IMG Tuscan Sun Festival di Cortona. Nello stesso anno sono stati invitati dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia per un concerto a chiusura delle celebrazioni per l’Unità d’Italia e hanno partecipato al Festival Internazionale delle Orchestre da camera di Mosca con un programma interamente dedicato alla musica strumentale italiana dal ‘700 ai giorni nostri.
I Virtuosi hanno registrato altri 3 CD: il primo interamente dedicato al virtuosismo per contrabbasso e orchestra; il secondo è un CD live di loro produzione, con musiche di Čajkovskij, Mozart e Bottesini; il terzo è un CD/DVD dedicato a Verdi in occasione del bicentenario della nascita, che comprende il Quartetto e Variazioni su motivi di Traviata e Rigoletto per clarinetto e archi. Con questo stesso programma verdiano, si sono esibiti nel settecentesco salone Estense di Varese (dove suonò anche Mozart) per l’inaugurarazione delle Serate Musicali 2013, esperienza ripetuta poi per la Stagione 2014/15 con un programma interamente dedicato a Mozart. Nel 2015, nel consueto appuntamento annuale al Teatro alla Scala, hanno eseguito un programma dedicato ai bambini con Il Gardellino di Vivaldi e la Sinfonia dei giocattoli di Leopold Mozart e nel 2016 il Concerto per corno n. 4 e il Concerto per flauto e arpa di Mozart. Tra i mesi di marzo e aprile del 2017, si sono esibiti in Bulgaria per il Varna Festival e a Sofia nel Palazzo della Cultura, concerto registrato dal vivo e inciso su DVD. I Virtuosi del Teatro alla Scala si esibiscono abitualmente senza direttore.
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Francesco De Angelis
Primo violino di spalla e violino solista del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, ha iniziato lo studio del violino a sei anni con Giovanni Leone, partecipando poi giovanissimo a una delle più importanti manifestazioni musicali italiane, la “Rassegna giovani violinisti” Città di Vittorio Veneto, vincendo il primo premio per tre volte negli anni 1982, 1984 e 1985.
Entra successivamente nella “Académie de Musique Tibor Varga” di Sion (Svizzera), dove inizia il perfezionamento seguito dal Maestro Tibor Varga.
A diciannove anni vince il posto di Concertino dei Primi violini nell’Orchestra del Teatro alla Scala.
Nel 1993 vince il 1° premio, assegnato all’unanimità, al 21° Concorso Nazionale di Violino “Città di Vittorio Veneto”. Nel 1995 vince l’audizione come Primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. Nel 1998, al concorso internazionale per Primo violino di spalla del Teatro alla Scala, viene scelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo nell’Orchestra e nella Filarmonica della Scala.
Attivo anche come solista, ha suonato in alcune tra le più prestigiose sale da concerto del mondo. Nella Stagione 2005-06, con la Filarmonica della Scala diretta da Semyon Bychkov, ha eseguito il Concerto in la min. op. 82 di Glazunov, ottenendo uno straordinario successo di pubblico e di critica.
Altrettanto intensa è la sua attività nel campo della musica da camera con solisti di grande prestigio. Dedito anche all’insegnamento, è docente al Conservatorio Superiore di Losanna (sito di Sion CH) oltre a tenere masterclasses in Francia, Giappone, Italia e Svizzera.
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Laura Marzadori
Vince a soli 25 anni, con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Barenboim, il concorso internazionale per Primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Oltre all’impegno alla Scala prosegue nell’attività solistica e cameristica che la vede collaborare con direttori e strumentisti di fama. Si è imposta giovanissima all’attenzione del pubblico e della critica conquistando importanti riconoscimenti in numerosi concorsi e vincendo a soli 16 anni il più importante concorso violinistico nazionale: il Premio “Città di Vittorio Veneto”. In quell’occasione si è aggiudicata anche il premio “Gulli” per la migliore esecuzione di Mozart. Nel 2013, col Trio AMAR, di cui fa parte insieme a Leonora (pianoforte) e Ludovico Armellini (violoncello), ha ricevuto dal board dell’Associazione Nazionale Critici Musicali il “XXXII Premio Abbiati” dedicato a Piero Farulli. Ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero (Stati Uniti, Spagna, Austria, Repubblica Ceca, Ucraina, Germania, Svizzera, Uruguay, Teatro Coliseum di Buenos Aires, Konser Salonu di Instanbul e Auditorium Parco della Musica a Roma) collaborando come solista con orchestre prestigiose. Appassionata di musica da camera, ha suonato in formazioni cameristiche con grandi musicisti come Salvatore Accardo, Pavel Berman, Rocco Filippini, Mario Brunello, Bruno Canino, Antonio Meneses, Antony Pay, Andrea Lucchesini e Bruno Giuranna e recentemente con diversi colleghi della Scala. Nel 2010 ha eseguito in anteprima mondiale a New York il Concerto per violino e orchestra in la magg. P. 49 di Ottorino Respighi che ha anche inciso e nel 2012, con l’Orchestra della Città di Ferrara diretta da Marco Zuccarini, ha eseguito, in anteprima italiana, il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 26 di Ermanno Wolf Ferrari, registrato dal vivo. In occasione di EXPO è stata invitata a suonare in concerto il Cannone di Guarneri del Gesù, il violino appartenuto a Niccolò Paganini. Suona il violino di G. B. Guadagnini, ex-Kleynenberg, del 1783 di proprietà della Fondazione Pro Canale.
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Sandro Laffranchini
Premiato nei principali concorsi internazionali italiani (concorso Stradivari, Rotary, Pinerolo, Stresa) ha intrapreso da subito una brillante carriera come Primo violoncello, dapprima vincendo il concorso all’Accademia di Santa Cecilia a Roma nel 1998, poi a Milano, dopo aver vinto, nel 1999, il concorso di Primo violoncello del Teatro e della Filarmonica alla Scala, ruolo che ricopre tuttora. Dal 2003 è anche Primo violoncello della World Orchestra for Peace, diretta da Valery Gergiev. Nel 2007 è stato Primo violoncello ospite della London Symphony Orchestra. Figlio di una famiglia di musicisti, inizia lo studio del violoncello a sei anni, sotto la guida del padre, proseguendo gli studi al Conservatorio di Milano, con Maria Leali, dove si diploma nel 1993, con lode e menzione d’onore. Si perfeziona alla Fondazione Romanini di Brescia con M. Brunello, alla Stauffer di Cremona con R. Filippini, per terminare l’iter alla Hochschule di Basilea, con T. Demenga nel 1999.
Come solista ha suonato con orchestre quali Filarmonica Italiana, Aosta, Umbria e Siciliana, Osaka Simphony, Siberian Simphony di Krasnoyarsk, e con le orchestra da camera della Scala (Archi, Virtuosi e Cameristi). Con K. Sahachi e A. Rebaudengo ha formato il trio De Chirico. Insegna all’Accademia della Scala e tiene masterclasses. Suona un violoncello Testore 1730 ed un F. Ruggieri 1692, della Fondazione Pro Canale.
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Massimiliano Tisserant
Nato a Milano nel 1972 inizia lo studio del violoncello all’età di 6 anni sotto la guida del M° Dante Barzanò, alla Civica Scuola di Musica di Milano, diplomandosi nel 1992 al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha partecipato con successo ad alcuni concorsi nazionali e internazionali, classificandosi al primo posto nei concorsi: “Città di Sesto San Giovanni”, “Paolo Cappelletti”, “Città di Varazze” ( per 2 anni di seguito ) e “Città di Stresa”, risultando inoltre terzo al Concorso nazionale “Città di Cento”.
È stato Primo violoncello dell’Orchestra Giovanile della Svizzera Italiana, con la quale si è esibito anche come solista in alcune tournée che hanno toccato le principali città Svizzere. Collabora inoltre con varie formazioni cameristiche (duo-trio-quartetto).
Nell’agosto del 1997, ha inciso un CD con la Sonata di Francesco Cilea per violoncello e pianoforte.
Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Milano, con l’Orchestra stabile di Bergamo, con l’Orchestra Sinfonica “A. Toscanini”, con l’Orchestra Haydn di Bolzano e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino.
Nel maggio del 1997, ha vinto il Concorso internazionale per il posto di Primo Violoncello nell’Orchestra del Teatro “La Fenice” di Venezia. Attualmente è membro stabile dell’Orchestra del Teatro alla Scala.
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Geppi Cucciari
È una comica, conduttrice televisiva e radiofonica e attrice italiana. Esordisce a Zelig nel 2001 e dal 2002 scrive e interpreta diversi spettacoli teatrali tra cui Full Metal Geppi scritto insieme a Lucio Wilson con la regia Paola Galassi, che cura anche quella di Maionese e di Si vive una volta… Sola, scritto sempre con Lucio Wilson e Passeggiata di salute di Nicolas Bedos con la regia di Veronica Cruciani. Nella stagione teatrale 2014/2015 ha interpretato il ruolo di Morticia nel musical La Famiglia Addams con la regia di Giorgio Gallione.
La carriera televisiva è lunga e varia: dopo Zelig Circus (2005-2009) è protagonista della sitcom Belli dentro in onda dal 2005 al 2008 su Italia1. Nel 2009/10 conduce Italia’s Got Talent su Canale 5 e poi arriva a La7 prima come ospite fissa di Victor Victoria poi alla conduzione di G’Day, programma che accende la fascia oraria preserale del canale. Dal 2013 ha curato la copertina de Le invasioni barbariche.
Dal 2012 conduce con Piero Dorfles Per un pugno di libri su Rai3. Da due stagioni ogni sabato, sempre su Rai 3, commenta con Massimo Gramellini le parole chiave della settimana nel programma Le parole della settimana.
Dal 2015 conduce prima su Radio 2 e poi su Radio 1 il programma Un giorno da Pecora con Giorgio Lauro.
Per il cinema interpreta la moglie di Carlo Verdone in Grande, grosso e Verdone (2008), L’arbitro (2013) con Stefano Accorsi, presentato alla 70ª Mostra del cinema di Venezia, nella sezione “Giornate degli autori”, Un fidanzato per mia moglie (2014) con Luca e Paolo, Passione sinistra (2013) di Marco Ponti e Una donna per amica (2014) di Giovanni Veronesi. Nel 2016 è protagonista della web series Eities – Ottanta mi dà tanto scritta con Luca Bottura e Piero Guerrera.
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L’ESTRO INVENTIVO DEL PRETE ROSSO
Il Concerto in la minore per due violini, archi e basso continuo RV 522 con cui si apre il concerto è una delle pagine più celebri fra quelle date alle stampe da Antonio Vivaldi, e oggi come nel 1711 (anno in cui fu pubblicato ad Amsterdam per i tipi di Estienne Roger) ci parla dell’abilità compositiva del Prete Rosso e della sua inesauribile vena combinatoria nello sfruttare non solo le più disparate tipologie di organico, ma anche nel mettere in gioco rigore formale mirabilmente miscelato con esperimenti talvolta bizzarri ma sempre originali e ancora oggigiorno degni di ammirazione. Dalla sintesi (felicissima) di questi elementi Vivaldi trasse anche il titolo per la raccolta di dodici superbi concerti destinati a farlo conoscere in tutta Europa: nasceva l’Opera Tre, universalmente conosciuta come l’Estro Armonico. Vi si trovano partiture per quattro, tre, due e un violino solista (in alcuni casi affiancati anche da un violoncello obbligato) all’insegna dello stupore e della gioia di fare musica che in sintesi era il tratto distintivo di un ambiente socio-culturale (quello della Venezia di inizio Settecento) con pochi termini di paragone nella storia dell’Occidente. Il primo movimento – Allegro (la minore) – è trascinante e appassionante. Il tema principale si imprime nella memoria grazie alle numerose ripetizioni e riprese, mentre il dialogo, quasi una sfida fra primo e secondo violino, giunge a un ideale rappacificazione nel suadente Larghetto (re minore) in cui il clima si stempera in suadenti spunti melodici, quasi a evocare il duetto amoroso che chiude i finali d’atto primo nei melodrammi di stampo metastasiano. L’Allegro (la minore) che segue riprende i giochi imitativi del primo movimento con maggiore solennità ma lasciando sempre spazio a un virtuosismo capace di mettere alla prova i violinisti tecnicamente più preparati.
Il Concerto in sol minore per due violoncelli archi e basso continuo RV 531 ci riporta alla mente che larga parte della biografia del Prete Rosso risulta ancora oggi oscura e indecifrabile. In effetti potrebbe apparire molto strano che un compositore capace di dare alla luce ben ventotto concerti per violoncello solista non dovesse essere anche un esecutore con quello strumento, peraltro ben noto nell’ambiente veneziano di Primo Settecento. La diabolica abilità di Don Antonio al violino e alla viola potrebbe giustificare l’ipotesi della frequentazione anche di un ulteriore strumento ad arco? Nel silenzio delle fonti e nel dubbio in cui sono rimasti anche i più autorevoli studiosi converrà ricondurre sulla scorta degli studi di Michael Talbot il Concerto RV 531 all’esperienza del Prete Rosso quale insegnante presso l’Ospedale della Pietà, e dunque riferirci a qualche dottissima allieva dell’istituzione caritatevole veneziana per rintracciare le due prime esecutrici di una partitura complessa e al medesimo tempo assai eloquente, databile attorno al 1720 e suddivisa nei canonici tre movimenti: l’Allegro d’esordio (sol minore) presenta immediatamente la contrapposizione dei due strumenti solisti, travolgenti nel loro gioco di eco e di esibizione virtuosistica. Nella medesima tonalità si apre il seguente Largo (sol minore), pagina di toccante eloquenza, votata all’espressione della più tenera malinconia. Chiude, all’insegna del vigore e dell’abilità esecutiva, l’Allegro (sol minore) in cui si fa più evidente il rapporto fra i due violoncelli protagonisti e gli archi. Fra i numerosi concerti a doppio solista scritti da Vivaldi, questo è l’unico esempio dedicato ai violoncelli giunto a noi finora. L’incredibile varietà combinatoria del Prete Rosso, che produsse una quantità pressoché innumerevole di concerti con strumento solista è in parte bilanciata dalla presenza nel suo sterminato catalogo di una settantina di composizioni dedicate alla sola orchestra (quasi sempre di archi, con l’aggiunta talora di alcuni fiati) che esclude la presenza dei soli.
Le denominazioni variamente apposte a tali partiture dall’Autore spaziano da “Concerto” a “Concerto Grosso” fino a “Sinfonia”. Appartiene a questa categoria molto amata dal pubblico europeo del XVIII secolo e da taluni additata come l’antenato della forma sinfonica propriamente detta anche il Concerto in la maggiore per archi e basso continuo RV 158, da collocarsi con una certa sicurezza attorno agli anni Venti del Settecento. Un’ipotesi affascinante sulla presenza assidua di questa tipologia concertistica nell’arte del Prete Rosso è la necessità del Compositore di mettere a disposizione delle sue allieve presso l’Ospedale della Pietà materiale didattico per le esercitazioni d’assieme. Le pagine erano tuttavia eseguite anche in pubblico, come le testimonianze dei viaggiatori settecenteschi ci dimostrano. Come è noto le orfanelle allieve di Vivaldi erano considerate dei veri e propri prodigi di tecnica ed espressività, e questa pagina tripartita lo dimostra appieno fin dall’esuberanza dell’Allegro molto (la maggiore), tutto dinamismo e giochi imitativi, in cui le progressioni tengono sempre vivo l’interesse dell’ascoltatore. In studiato contrasto, il successivo Andante molto (la minore) crea un momento di magica sospensione, portandoci in un clima evocativo, quasi notturno. Il successivo Allegro (la maggiore) torna alla tonalità d’impianto e mantiene un andamento più solenne del movimento d’apertura, che supera in lunghezza e di cui mantiene vivo il brio e il carattere danzante nell’alternanza fra violini primi e secondi.
Mario Marcarini
(dal programma di sala del Concerto)