Il palco del Teatro Sala Umberto si è trasformato per una sera in un’osteria fuori porta bolognese, facendo rivivere l’atmosfera dei luoghi di una volta che spesso nelle canzoni di Francesco Guccini fanno da protagonisti.
L’osteria è il luogo in cui l’umanità s’incontra, in cui il rosso saggio fa parlare da filosofi e fa sgorgare canzoni, è il luogo in cui alle risate ebbre segue il silenzio della malinconia che inevitabilmente accompagna ogni felicità: il luogo gucciniano per eccellenza.
In scena, Lucia Vasini nei panni di un’ostessa emiliana custode di motti e canzoni popolari, la cui interpretazione esuberante trova perfetta armonia con l’atmosfera ricreata e fa presa sul pubblico, divertendolo.
Accanto alla Vasini, è la voce di Andrea Mirò – più volte direttrice dell’orchestra del Festival di Sanremo – a sedurre e a commuovere. Seduta al tavolo dell’osteria, la cantautrice piemontese riesce a forgiare un nuovo ritmo per le canzoni di Guccini, emotivamente avvolgente.
E ancora, grazie a Fabio Zulli, sulla scena prende vita “Il Frate” dell’album “L’isola non trovata”, amante delle donne e del vino, perennemente in bilico tra saggezza e follia.
A Enrico Ballardin invece, va l’arduo compito di interpretare l’alter ego di Francesco Guccini. Ballardin si fa narratore di ricordi dei tempi andati, del mondo del dopoguerra, portavoce all’altezza del compito della giovinezza e degli esordi del cantautore modenese. In particolare, nella sua interpretazione “L’avvelenata” diventa un sussurro di preghiera pronta a esplodere nel boato di una bestemmia.
A curare, invece, l’aspetto strumentale dello spettacolo ci sono Juan Carlo “Flaco” Biondini – collaboratore storico di Francesco Guccini – e Alessandro Nidi al pianoforte.
Un talking blues, ovvero un blues parlato, realizzato da Tieffeteatro con il sostegno della Regione Lombardia – Progetto Next 2015.
Lo spettacolo è andato in scena il 21 novembre 2017 al Teatro Sala Umberto, via della Mercede 50, Roma.