Cunti e canzoni sul capo di Ananche
con
Fausta Manno e Gianni Silano
“Ananche, la dea della necessità, regge il filo a cui l’universo è sospeso e il suo fuso, ruotando, indica il movimento del cosmo. Il filo è un cordone ombelicale sul quale piccoli nodi indicano gli accadimenti che segnano la vita degli umani. Ananche regge il filo dell’esistenza dell’universo e le Moire, le figlie, ne scandiscono i tempi. Ananche è una figura femminile”.
Fausta Manno e Gianni Silano propongono uno spettacolo di narrazione che recupera la radice popolare della memoria, dei racconti e del dialetto propri della cultura meridionale e calabrese. La nascita, l’amore e l’abbandono, la fame, la morte e la festa sono i “nodi” del filo drammaturgico, le cui sfumature emozionali e di colore si materializzano su canapi sciolti in scena. Il loro intreccio crea una ragnatela, simbolo dell’ordito che creano gli eventi nella vita degli uomini.
Tecnica: teatro d’attore, narrazione, canzoni e musica dal vivo, oggetti e burattini
Durata 60′
Età consigliata: ragazzi e pubblico adulto
Canzoni e musiche originali: Gianni Silano
Regia: Silano/Manno
Collaborazione alla regia: Marina Zanchi