La giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, è un ottimo movente per recarsi a teatro, nella cornice cremonese del Ponchielli, per assistere allo spettacolo della “Conferenza danzata”, Moving with Pina, sulla poetica, la tecnica e la creatività di Pina Bausch.
Interprete unica di un Solo di 70 minuti, senza intervallo, è Cristiana Morganti, da più di vent’anni, storica interprete italiana del Tanztheater alla corte di Wuppertal, fino alla scomparsa della coreografa.
Prodotto dal teatro Il Funaro-Pistoia e il sostegno della Pina Bausch Foundation/Wuppertal, il progetto, s’inserisce in un alto aspetto di valorizzazione per la divulgazione dei contenuti artistici e tecnici delle creazioni coreografiche della Bausch, di cui la Morganti si rende medium attivo sul palco, per regalare agli spettatori, attimi senza prezzo, di un’interminabile lezione di vita da condividere in liturgìa.
La Morganti, forte della sua formazione tecnica accademica che lascia intravedere dalle punte tese, nonostante il linguaggio del teatro danza, sia da sempre la chiave di lettura dell’espressione della sua comunicazione non verbale, introduce intervallando, al monologo narrativo, i momenti topici delle legazioni coreografiche, di un valzer piuttosto che l’estratto dalla Sagra della Primavera nel momento di costruzione delle creazioni stesse bauschiane.
Complice, la dote innata, di saper creare un ponte, un dialogo, un osmosi continua con il pubblico, chiamato anche a partecipare attivamente sul palco, attraverso l’ironìa sottile, dell’interprete Cristiana, portavoce del pensiero artistico, filosofico e culturale, di cui per anni si è inebriata a contatto del suo mentore, nella culla del teatro di danza.
Un dono prezioso, oltre la commemorazione, una sapiente ricostruzione per fare comprendere ai non addetti ai lavori, l’enorme mole di lavoro, dietro ad un gesto catturato dalla realtà, nel momento in cui si consacra alla danza come movimento autentico , nel canone ripetitivo del gesto.
La rel-azione del flow, il flusso di tensione del movimento e l’emozione per la Bausch, equivale al suo predecessore ai concetti che R.V.Laban ha espresso con l’effort shape, l’impulso interiore da cui si origina il movimento ed il suo rapporto con i fattori di peso, spazio e tempo, usati largamente anche in psicanalisi come supporto terapeutico con gli strumenti della danza terapia.
Ingredienti sufficienti per poter entrare e costruire un legame di comunione intimamente autentica.
Cristiana Morganti, reduce dal successo del suo monologo/solo, “Jessica and me”, prosegue in tour con questa esperienza, senza dimenticare, importanti premi e partecipazioni a lei attribuiti nel corso della proficua carriera, come il premio Positano Leonide Massine e le presenze nei film, di Almodovar “Parla con lei”, nel 2001, e di Wim Wenders nel 2010, con “PINA”, quest’anno insieme sul red carpet di ROMACinema.