Il 5 novembre 2017 la Casa Teatro Ragazzi e Giovani di Torino ha ospitato la Compagnia Chapiteau Théâtre di Chambery, portando in scena Voyages, uno spettacolo sul viaggio (o meglio sui viaggi, intesi con almeno due significati diversi) che potrebbe incoraggiare una riflessione sulle distanze e sui confini. Chambery, ricorda il direttore artistico Graziano Melano in introduzione, è città francese gemellata con Torino: appena oltre le Alpi.
Una simile, relativamente breve distanza viene ulteriormente assottigliata dal linguaggio comune adottato dai tre interpreti, Amandine Meurenand, Stéphanie Migliorini e Régis Rey, il linguaggio fatto di espressioni del viso e gesti proprio di ogni mimo, a prescindere dalla sua nazionalità.
L’inizio dello spettacolo è un omaggio a uno dei gesti più noti del mondo contemporaneo, il pollice alzato sul ciglio della strada: le protagoniste Meurenand e Migliorini, cariche di bagagli, tentano l’autostop senza risultato. La vana attesa dell’introduzione potrebbe richiamare alla memoria il Godot di Samuel Beckett, che com’è noto non potrà mai arrivare, però qui di Godot ne passano diversi e nessuno di essi accenna a fermarsi.
Svanita la speranza di compiere un “viaggio” nel senso comune del termine, i due personaggi si abbandonano a un tipo di viaggio neanche troppo diverso: interagendo con gli oggetti contenuti nelle valigie, il loro vagabondare si apre alle infinite possibilità della fantasia: è un viaggio contenuto nel piccolo spazio del palcoscenico, quel viaggio che i miseri Vladimiro ed Estragone non possono compiere perché rimangono in attesa di Godot…
Il riferimento al testo più noto e rappresentato di Beckett ritorna, prestandosi da opposto ideale a questo Voyages: se in Godot l’attesa persiste perfino dopo la fine della rappresentazione, nello spettacolo della Compagnia Chapiteau Théâtre non c’è tempo per fermarsi ad aspettare cosa viene dopo: nell’arco di pochi minuti si passa dalla strada rumorosa e indifferente a un bosco assolato, dalle profondità marine al vivace e movimentato mercato dal sapore indiano (con la comparsa in scena dell’ultimo interprete, Régis Rey), fino a incontrare un alieno approdato sulla luna!
Assistere a uno spettacolo che non parla italiano non è certo frutto di un prodigio, come i giovanissimi ed entusiasti spettatori in platea hanno potuto constatare: il viaggio (i viaggi) della compagnia di Chambery non è soltanto l’itinerario percorso lungo lo spostamento da un luogo all’altro; non è solo l’espressione di un desiderio di trovarsi altrove: è il modo migliore per conoscere il mondo, in tutte le sue miriadi di lingue e linguaggi, e conoscere chi lo abita, ovvero conoscersi a vicenda.
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Voyages
Messa in scena di Stéphanie Migliorini
Con Amandine Meurenand, Stéphanie Migliorini, Régis Rey
Regia Régis Fraisse e Jérôme Marre
Scenografia di Pierre Reusa, Sandrine Lebrun
Costumi di Christiane Reusa
Produzione Chapiteau Théâtre Compagnie, Chambery