All’inizio fu il film. Era il il 1975 quando nelle sale usciva Monty Python e il Sacro Graal, film divenuto cult nel quale si narra in modo ironico, grottesco e satirico le gesta di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda. Sull’onda del successo del film seguì Monty Pyton’s Spamalot commedia musicale andata in scena a Chicago. Ed è proprio prendendo spunto da quest’ultima che Elio si mette la corona in testa e porta in scena la versione tutta italiana della brillante commedia Americana. Monthy Python’s Spamalot. I cavalieri della tavola molto, molto, molto rotonda, andato in scena al Teatro Europauditorium di Bologna, riprende sia i testi di Eric Idle, uno dei membri dei Monty Python, che le musiche di John Du Prez, autori del musical americano che debutto per la prima volta nel 2004. Per la versione made in Italy le musiche e la traduzione dei testi sono stati riadattati da Rocco Tanica che, oltre ad essere musicista e compositore e anche un appassionato conoscitore dell’intera opera dei Monty Python.
Tutti gli appassionati della comicità del gruppo comico britannico hanno finalmente potuto assistere alla versione italiana del viaggio parodia ideato da Eric Idle nel quale, il mondo di Re Artù e dei Cavalieri della tavola rotonda, alla ricerca del Sacro Graal, vengono distorti dalla lente d’ingrandimento dell’ironia e del sarcasmo, un modo per prendere in giro il potere ma anche, sperimentando sempre la vena dissacrante dei Monty Python, il musical stesso e lo show-business in generale.
Sicuramenti anche la versione italiana, che ricalca abbastanza alla lettera quella americana, è piena di momenti esilaranti e divertenti. Lo spessore comico di Elio, anche nella sua stessa fisicità, e la conoscenza approfondita di quel tipo di comicità, aiutano molto lo spettacolo a decollare.
Nonostante ciò, in alcuni momenti non si riesce a cogliere alla perfezione la vena pungente e la satira rischia di diventare poco efficace e a tratti monotona, complice anche una scenografia molto piatta che, oltre uno schermo sullo sfondo nel quale vengono proiettate le immagini che aiutano di volta in volta a cambiare atmosfera, e al gioco di luci, è molto vuota e in alcuni casi, gli attori in scena, da soli, non bastano a riempire la scena.
Sicuramente il valore aggiunto di questo progetto realizzato da Elio e Rocco Tanica con la regia di Claudio Insegno è rappresentato dalla musica eseguita dal vivo dall’ensemble composto da Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano, Alfredo Simeone, Giovanni Zummo; da Elio con il suo inconfondibile modo di cantare e anche dalla bellissima voce di Pamela Lacerenza che interpreta la Dama del Lago, colei che diede la spada Excalibur a Re Artù.