Il “Poker” che valse a Patrick Marber l’Evening Standard Award For Best Comedy nel 1995 è stato ospitato dal Teatro Parioli dal 24 al 5 novembre.
A portarlo in scena è Francesco Montanari e la Compagnia Gank, grazie all’adattamento di Carlo Sciaccaluga.
In un ristorante di Londra, la domenica dopo la chiusura si svolge un singolare rito.
Il proprietario Steve e suo figlio Carl, insieme ai cameriere Pollo e Frankie e al cuoco Sweeney si ritirano nel seminterrato del locale per giocare a poker tutta la notte.
Al tavolo da gioco, avvolto da un sudario verde, tutte le gerarchie si annullano in una sorta di comunismo fondato sull’azzardo in cui non esistono padroni e servi ma soltanto vincitori e vinti.
Paradossalmente, è proprio a quel tavolo in cui la capacità di dissimulare viene premiata con una pioggia di chips che i personaggi gettano la maschera e stremati si rivelano per quelli che sono.
Al tono comico che contraddistingue la prima parte dello spettacolo, accentuato dal personaggio caricaturale di Pollo, si contrappone la suspense che avvolge la partita di poker. La tensione, però, sembra a tratti diradarsi fino a svanire, rotta dal alcuni tempi scenici eccessivamente dilatati che danno allo spettacolo una certa artimia.
Tuttavia, si tratta di una pièce avvincente che vede sulla scena accanto a Francesco Montanari, Aldo Ottombrino, Antonio Zavatteri (che ne firma anche la regia), Massimo Brizi, Alberto Giusta, Matteo Sintucci. Curati nei minimi dettagli, le scene e i costumi di Laura Benzi.